LA NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA E IL FUNZIONAMENTO DEL SÉ
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un’unità ininterrotta. Le narrazioni non specifiche, invece, si distinguono in ricordi episodici e<br />
generici, in linea, rispettivamente, con gli “eventi generali” e i “periodi di vita”, descritti nel<br />
modello Self-Memory-System (Conway & Pleydell-Pearce, 2000). I ricordi episodici si<br />
riferiscono a fatti, percezioni e azioni di singoli eventi, legati tra loro in un arco temporale più<br />
lungo, pari a una settimana o a mesi (es. università, la scuola media, gli anni di matrimonio,<br />
ecc) senza alcuna descrizione dei dettagli e delle caratteristiche spaziali dell’evento. Ad un<br />
livello ancora meno specifico, i ricordi generici sono composti da eventi ripetitivi, che si<br />
ripresentano nel tempo, con personaggi, ambientazioni, accadimenti ed emozioni simili per<br />
tutta la loro durata.<br />
Integrazione. L’integrazione di un ricordo è considerata una misura dell’abilità del soggetto di<br />
svolgere un processo di “meaning making” o ragionamento autobiografico (Singer & Bluck,<br />
2001), ossia di attribuire un significato o un senso, di elaborare e di riflettere sull’evento<br />
ricordato. I ricordi integrati presentano riferimenti espliciti a ciò che un’esperienza ha<br />
insegnato (es: “Da questa esperienza ho imparato che…” “Da quel momento ho realizzato<br />
che…”), alla sua importanza e al motivo della sua rilevanza nella storia di vita. I ricordi<br />
integrati si riferiscono, quindi, a esperienze personali in cui ogni attribuzione di senso è<br />
esplicitamente connessa a una riflessione su di sé e sul proprio senso d’identità oppure si<br />
caratterizzano per la presenza di processi di insight generici che riguardano situazioni esterne<br />
a sè o particolari persone, gruppi o istituzioni. I ricordi non integrati, invece, si limitano a una<br />
narrazione di un evento o di una successione di eventi senza riflessioni o spiegazioni<br />
personali; pur non riflettendo sul significato dell’esperienza personale, il soggetto può<br />
inserire nella narrazione un riferimento alle qualità e all’impatto emotivo dell’evento, alle<br />
emozioni provate e alle caratteristiche del contesto in cui è avvenuto.<br />
Il sistema è stato ripetutamente validato (Blagov & Singer, 2004; Singer & Baddeley, 2007);<br />
in un recente studio (Singer et al., 2007), il grado di accordo tra giudici, calcolato per le<br />
diverse categorie di ricordo attraverso il kappa di Cohen (1960) varia da 0.80 a 0.98.; nel<br />
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