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LA NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA E IL FUNZIONAMENTO DEL SÉ

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dal presupposto che tutte le forme di psicoterapia hanno inizio con una fase, definita<br />

“external narrative mode” (Angus et al., 1999, p.3), che implica l’articolazione e<br />

l’elaborazione della “storia di vita” o “macronarrazione” del paziente. Ci si è basati, inoltre,<br />

sui sistemi di classificazione, proposti da Gonçalves et al. (2001) che si fondano, a loro volta,<br />

sulle teorie cognitive e linguistiche che cercano di definire le caratteristiche della “narrazione<br />

delle esperienze personali” (Labov & Waletsky, 1967; Gergen & Gergen, 1988; Labov,1997,<br />

2001, 2006) (Tabella 3.1). Questi sistemi di codifica, tuttavia, sono abitualmente applicati ai<br />

colloqui di terapia. Nel nostro lavoro, si è cercato, invece, di costruire un sistema che fosse<br />

trasversale ai diversi tipi di colloquio (clinico, di consultazione o di terapia). Di seguito<br />

saranno descritti e spiegati i tre steps principali della procedura di codifica.<br />

Step 1: Topic Definition<br />

Questo sistema di codifica richiede come primo passaggio la suddivisione dei trascritti<br />

del colloquio in “segmenti tematici”, relativi a un tema o a un argomento, come la<br />

descrizione di una persona, di una relazione, di un evento o di un sentimento, ai quali è<br />

possibile attribuire un titolo o un’etichetta (Dodd & Bucci, 1987). I segmenti sono unità<br />

interattive che possono contenere un numero variabile di scambi tra paziente e clinico. L’inizio<br />

del segmento è segnalato dalla presenza di alcuni marcatori verbali o sintattici che permettono<br />

di individuare uno shift o un cambiamento narrativo nel tema dell’interazione (Angus et al.,<br />

1999). Si distinguono: passaggi legati a fattori interni al soggetto, che introduce<br />

spontaneamente nuovi argomenti (“Ora devo raccontarle cosa è accaduto l’altro ieri”) (Labov,<br />

2006), che ricorre ad affermazioni preliminari o commenti circostanziali per collegare un tema<br />

precedente a quello successivo (“Comunque, a questo proposito, mi ricordo anche un altro fatto<br />

in cui… ” o “L’altro evento che ha segnato la mia vita è stato quello in cui… ”); shift narrativi<br />

associati a fattori esterni al soggetto, come le domande dirette (“Può descrivermi il rapporto che<br />

aveva con sua madre durante l’infanzia?”) o interventi di facilitazione del clinico (“Ok, ora<br />

possiamo parlare della famiglia di sua madre”). La conclusione di un segmento, invece, è<br />

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