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LA NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA E IL FUNZIONAMENTO DEL SÉ

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dai pazienti durante i colloqui di consultazione. A questo proposito, con la collaborazione del<br />

prof. Jefferson Singer, che ha introdotto la definizione di self defining memories (Singer &<br />

Salovey, 1993), ho costruito un sistema di codifica, il Coding System for Autobiographical<br />

Memory Narratives in Psychotherapy (Singer & Bonalume, 2008), per l’identificazione e<br />

l’analisi delle unità di ricordo autobiografico nel flusso dell’interazione tra clinico e paziente.<br />

In questo lavoro, ho scelto di applicare il sistema di codifica ai colloqui per la raccolta dei dati<br />

bio-psico-sociali (vedi sezione Strumenti “Colloquio per la raccolta dei dati bio-psico-sociali”),<br />

come ambito di studio specifico all’interno del più ampio processo di assessment, poiché si<br />

ritiene siano, per definizione, il momento del processo diagnostico che evoca il maggior numero<br />

di ricordi (Del Corno & Lang, 2002). Si tratta, infatti, di interviste semistrutturate mirate alla<br />

raccolta dei ricordi personali di un soggetto, alla sua anamnesi familiare e patologica. La qualità<br />

della narrazione tra clinico e paziente in questi colloqui diventa fondamentale: al paziente è<br />

richiesto di parlare della propria storia di vita e poi è lasciato libero di organizzare il racconto<br />

come preferisce, perché la scelta dello stile narrativo e degli argomenti con cui e di cui parlare<br />

o, al contrario, da evitare è significativa dal punto di vista clinico (Del Corno & Lang, 2002). In<br />

questa forma di colloquio è stato possibile applicare il Coding System for Autobiographical<br />

Memory Narratives in Psychotherapy (Singer & Bonalume, 2008) per studiare le<br />

caratteristiche e la relazione tra le dimensioni descrittive delle self defining memories:<br />

narrazione verbale, specificità, tono e intensità emozionale, integrazione o “meaning making”<br />

e contenuto. Si è riservata particolare attenzione alla dimensione delle “integrative<br />

memories”, che secondo Blagov e Singer (2004), rappresenta l’anello di congiunzione, in<br />

primo luogo, tra memoria e sé e, poi, tra memoria e personalità. Le self defining memories,<br />

in quanto espressione narrativa e mnestica delle rappresentazioni di sé, sono considerate un<br />

buon strumento per accedere concettualmente e metodologicamente all’analisi del<br />

funzionamento di personalità.<br />

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