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LA NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA E IL FUNZIONAMENTO DEL SÉ

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delle proprie esperienze personali, piuttosto che una rappresentazione dettagliata. In linea<br />

con le prospettive costruttiviste di Bartlett (1932), anche secondo Bruhn, la memoria si<br />

costruisce e ricostruisce attorno a schemi che organizzano i bisogni, le paure, gli interessi e<br />

le emozioni dell’individuo. Gli schemi di sé indirizzano e organizzano prima i processi<br />

percettivi e poi la ricostruzione personale dell’esperienza nella memoria autobiografica. Le<br />

componenti cognitive del modello di Bruhn sono integrate anche con le teorizzazioni di Adler<br />

(1937), secondo cui processi adattivi inconsci sarebbero attivamente coinvolti nella creazione<br />

delle narrazioni personali. Secondo Bruhn (1990a), la memoria autobiografica favorirebbe la<br />

definizione delle rappresentazioni di sé e degli altri, in termini di schemi di credenze,<br />

attitudini e affetti. In questo senso, quindi, la memoria autobiografica è così rilevante nella<br />

definizione del sé che, secondo Bruhn, i ricordi possono diventare strumenti per la<br />

valutazione del funzionamento di personalità e della qualità delle relazioni oggettuali. Bruhn<br />

e i suoi colleghi (1990), hanno, infatti, costruito una procedura sistematica per la raccolta e<br />

la valutazione dei ricordi autobiografici in psicoterapia (Last & Bruhn, 1983, 1985), che<br />

hanno utilizzato per lo studio e la diagnosi dei disturbi di personalità e dei disturbi dell’umore<br />

(Last & Bruhn, 1983; Fakouri, Hartung & Hafner, 1985; Sauders e Norcross, 1988; Acklin,<br />

Bibb, Boyer, & Jain, 1991; Allers, White & Hornburkle, 1990, 1992; Fowler, Hilsenroth &<br />

Handler, 1995; 1996; 1998).<br />

2.4 L’evoluzione socio-costruttivista e narrativa nello studio della memoria<br />

autobiografica e del sé<br />

Nella descrizione dell’evoluzione storica del dibattito sulla relazione tra memoria<br />

autobiografica e sé non può mancare il recente contributo degli approcci narrativi e socio-<br />

costruttivisti (Bruner, 1987; Gergen & Gergen, 1988; Nelson, 1993; McAdams, 1996; Fivush,<br />

2001; Fivush & Nelson, 2004) che sottolineano il ruolo della narrazione e delle esperienze<br />

socio-culturali nell’organizzazione mentale delle nostre esperienze personali.<br />

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