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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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Capitolo IV • 1960/1970<br />

Con la partenza di Petraccaro aveva inizio un periodo di stasi che<br />

doveva durare tre anni.<br />

Dopo una breve presidenza con Francois Coppola, durata appena<br />

otto mesi e con lo sport completamente trascurato venne eletto<br />

presidente Ugo Lamberti, vecchio canottiere. Ma in un momento<br />

di sommo pericolo:<br />

si correva il rischio che non venisse rinnovata la concessione marittima.<br />

<strong>Il</strong> Sindaco Menna insisteva perché il Sodalizio fosse disponibile<br />

alla cessione <strong>del</strong>la struttura al Comune per adibirla a scuola<br />

materna. In cambio si sarebbero forniti i mezzi ed altro suolo ove<br />

costruire un nuovo circolo. Se ne discusse in Consiglio: pochi furono<br />

favorevoli a prendere in esame la proposta. La maggioranza<br />

fu nettamente, contraria. Soltanto, in seguito, si comprese il perché<br />

di questa opposizione. Forse ancora una volta si perdeva una<br />

buona occasione.<br />

<strong>Il</strong> 1961 fu un altro anno disastroso per l’attività sportiva. Dopo un<br />

tentativo fatto con Vegliante, riammesso dopo il provvedimento<br />

preso nel 1956, il Circolò si ritrovò in piena crisi. Cominciava a<br />

diff ondersi la nautica da diporto e ì soci possessori di imbarcazioni<br />

premevano perché tutti gli sforzi <strong>del</strong> Sodalizio fossero rivolti a<br />

soddisfare le loro esigenze. <strong>Il</strong> Consiglio Direttivo era composto da<br />

quasi tutti possessori di barche. Essi tendevano a far diventare il<br />

circolo esclusivamente un hangar per le imbarcazioni da diporto.<br />

Volevano che per la nautica venisse impegnata ogni risorsa. Discutevano<br />

su come ricoverare le barche e come metterle in acqua,<br />

come potere installare in darsena un distributore di carburante,<br />

persino come costruire una rampa e consentire alle auto dei soci<br />

l’accesso in banchina dove fare rifornimento di carburante.<br />

Vi fu chi avanzò l’idea di utilizzare i locali al 2° livello per adibirli<br />

a ricovero imbarcazioni o di trasformare il <strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> in<br />

<strong>Circolo</strong> di Motonautica.<br />

Si comprese, fi nalmente, il perché fosse stata respinta la richiesta<br />

<strong>del</strong> Sindaco Menna: non si voleva uscire dal bacino portuale ed andare<br />

in zona non opportunamente protetta.<br />

Sembrava essere tornati al 1913, alle lotte che vi erano state fra<br />

compagini societarie.<br />

Per lo sport: uno sfascio completo. Ed una <strong>del</strong>le prime <strong>del</strong>ibere fu<br />

la eliminazione di una struttura sportiva: il campo di tennis. Al suo<br />

posto venne costruito un capannone da adibire a ricovero invernale<br />

<strong>del</strong>le barche a motore di proprietà dei soci.<br />

Dopo due anni nerissimi, il ’60 e il ’61 in cui non si partecipò ad<br />

alcuna gara una sporadica ripresa ci fu nel ‘62 , <strong>Il</strong> <strong>Circolo</strong>, in com-<br />

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