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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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<strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong> 1910•2010 100 anni di passione<br />

sport povero con tre studenti ed un gommista,, tutti poco più che<br />

diciottenni, era riuscito a dare all’Italia tanto prestigio.<br />

A seguito <strong>del</strong>l’exploit <strong>del</strong>l’<strong>Irno</strong> a Napoli, la Federazione Italiana<br />

Canottaggio decise di far gareggiare, il 19 luglio 1959 sulle acque<br />

<strong>del</strong> Lago di Bled , l’equipaggio che aveva fatto sognare l’ Italia.<br />

<strong>Il</strong> “4 con “ arrivò in seconda posizione .<br />

Subito dopo si doveva rientrare in Italia e prendere parte ai Campionati<br />

Italiani, gareggiando sia fra gli juniores che nella categoria<br />

superiore dei seniores, in programma per il 23 luglio a Pisa.<br />

I canottieri <strong>del</strong>l’armo salernitano erano i favoriti da tutta la stampa<br />

ed a loro era affi dato il gravoso compito di portare in Campania<br />

quel titolo in “4 con” che da molto tempo non si riusciva più a<br />

conquistare per il meridione.<br />

Purtroppo l’equipaggio salernitano non si presentava nella sua<br />

solita smagliante forma : due componenti colpiti a Bled da una<br />

indisposizione viscerale non si erano ancora ristabiliti e tutti erano<br />

provati dal massacrante viaggio per raggiungere Pisa. La Federazione<br />

Italiana di canottaggio li aveva fatto viaggiare in treno, in<br />

terza classe, neppure in cuccette, senza il minimo di comodità, con<br />

pochissimo cibo e per tantissime ore.<br />

Erano giunti stremati e dovettero subito correre al campo di gara,<br />

il dirigente <strong>del</strong>la <strong>Irno</strong> Roberto Paciello, consigliere accompagnatore,<br />

su suggerimento <strong>del</strong>l’allenatore, decise di non farli gareggiare<br />

fra i seniores e di puntare sulla sola gara in “4 con juniores”. Su<br />

12 equipaggi in gara, i ragazzi <strong>del</strong>la <strong>Irno</strong>, stanchi, debilitati, riuscirono,<br />

in batteria, a tagliare il traguardo in terza posizione. Alle<br />

fi nali, il giorno successivo, arrivarono quarti.<br />

Per l’ <strong>Irno</strong> l’ultima gara <strong>del</strong>l’anno fu a Como, ai Campionati Italiani<br />

<strong>del</strong> mare. Non potettero gareggiare i ragazzi che avevano fatto<br />

sognare l’Italia perché alcuni di essi impegnati in esami scolastici.<br />

Gareggiarono il “2 yole” con Renato Ferrara e Dante Scariati, timonato<br />

da Antonio Consiglio, ed in canoino il riammesso Guido<br />

Roma.<br />

Alla fi ne <strong>del</strong> ‘59, il “quattro con” si sciolse : dei quattro canottieri<br />

due partirono per il servizio militare, Pisano, si iscrisse all’università<br />

e andò a studiare a Napoli e, Giannatiempo affi ancò il padre<br />

nella sua bottega di vulcanizzazione .<br />

Anche l’allenatore Petraccaro andò via da Salerno. Vinse un concorso<br />

e si trasferì.<br />

Salerno giugno 1960-Salone dei Marmi<br />

Assegnazione <strong>del</strong>la Coppa Città di Salerno al “4 con” Campione Italiano Allievi. Da sx: l’allenatore Icilio Petraccaro-il timoniere Ninuccio Rossi -<br />

Dietro il prof.Ugo Ferrara Presidente CONI, il presidente <strong>del</strong>la.<strong>Irno</strong> Ugo Lamberti - <strong>Il</strong> “4 con”: Franco Sarno - Peppe Giannatiempo - Enzo Troisi e Ugo Pisano<br />

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