Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

Circolo Canottieri Irno 1910•2010 100 anni di passione
Federica completamente nuda, turbando i sogni di Carletto, che si
dedicava a lunghe fumate di pipa o a sortite in gommone con Raffaele,
verso una piccola spiaggia nascosta di Palmarola, che off riva
interessanti spunti paesaggistici e non solo. Per la eccessiva utilizzazione,
specialmente notturna, della leva di scarico dell’impianto
igienico della barca, Raff aele riuscì a capovolgere la valvola, per cui
quello che doveva uscire entrava in barca. Si possono immaginare
le reazioni dell’armatore che, con il paziente aiuto di Carletto,
risolse imprecando il problema. L’esperienza fu raccontata, in un
piacevole documentario. Sempre ricordata anche la traversata da
Fiumicino a Salerno a bordo della bella barca di Gianni Nunziante.
La sosta a Ponza, bloccati da una forte tramontana, vissuta e condivisa
con l’insostituibile contributo della ironica allegria di Mimì
Mauro.
Di ritorno da Ponza: da sinistra Marco Centola, Gianni Nunziante, Pasquale Santomauro,
Giovanni Avallone, Mimì Mauro, Giovanni Parrilli, Arturo Mauro
A Pisciotta Gigi Soriente, Vincenzo Strazzullo, Giovanni Nunziante, Raff aele Pinto
Le traversate, lungo le coste del Cilento, gli esilaranti contrasti tra
Marco Centola e Mimì Mauro che, non tollerando altre “marcate”,
lasciò Centola sul molo del porto di Acciaroli, con in mano un secchio
di plastica, con i suoi eff etti personali. Sembra che l’episodio,
che ebbe a scatenare l’ira di Mauro, fosse il vedere Centola dirigere
il timone, guardando la scia di poppa della barca e non la prua,
come normalmente avviene. L’episodio vissuto tra commenti ironici
e risate, non mancò di generare piccoli scambievoli dispetti al
rientro a Salerno.
Nei primi anni di concreto sviluppo della nautica da diporto al
pontile sostavano gli eleganti scafi dei Cantieri Riva e Posillipo,
in lucido mogano ed anche il Boccanegra di Almerico Tortorella,
dei Cantieri San Germano il “Pecsino”, dei Cantieri Moltedo, di
Umberto D’Agostino, che si affi ancavano alle barche di tanti ve-
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