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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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<strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong> 1910•2010 100 anni di passione<br />

1978<br />

<strong>Il</strong> 1978 è un anno d’oro per il canottaggio salernitano, si iniziano a<br />

raccogliere copiosi i frutti <strong>del</strong>la semina di Marcello James che ha<br />

dato una precisa fi sionomia al suo gruppo di giovani atleti.<br />

Proseguono, intanto, la loro straordinaria carriera i due atleti simbolo<br />

<strong>del</strong> remo salernitano, Giovanni Ucci ed Enzo Villari, che tentano<br />

di convertirsi alla categoria dei pesi leggeri imponendosi una<br />

rigida dieta per rientrare nella fatidica soglia dei 70 kilogrammi.<br />

James compie un grosso lavoro tecnico sull’otto formato da Giuseppe<br />

Della Gatta, Enrico Di Cola, Giovanni Gaeta, Mario Sessa,<br />

Giancarlo Catone, Alfredo D’Andria, Pasquale Cammarota e Gigi<br />

Galizia, con Nando Leone al timone, con un fi ttissimo programma<br />

di allenamenti in barca.<br />

Secondo James, per avere un buon “assieme” in otto, e cioè per<br />

ottenere i necessari automatismi tra gli otto membri <strong>del</strong>l’equipaggio,<br />

ci vogliono non meno di 100 uscite in barca. Tenendo conto<br />

che la preparazione <strong>del</strong> canottiere richiede diversi allenamenti<br />

nella corsa ma soprattutto intensissimi allenamenti di pesistica,<br />

per raggiungere la quota necessaria di uscite, e considerato che bisogna<br />

fare i conti anche con le condizioni <strong>del</strong> mare che non sempre<br />

consentono di allenarsi in barca, anche nei giorni di pioggia<br />

incessante si scende in acqua a vogare.<br />

Oltre all’otto junior, James prepara anche un otto ragazzi con Andrea<br />

Di Donato, Piergiorgio Esposito, Federico Criscuolo, Gerardo<br />

Sacco, Enrico Palumbo, Vincenzo Pepe, Massimo Adinolfi e Sergio<br />

Santoro sul quale c’è ancora tanto da lavorare in quanto alcuni atleti<br />

sono praticamente all’esordio.<br />

E poi c’è sempre il doppio ragazzi di Salvatore Cucciniello e Anto-<br />

136<br />

nio Annunziata che ha tanta voglia di appropriarsi <strong>del</strong> titolo sfuggito<br />

l’anno prima sul serrate fi nale, questa volta ipotizzando di<br />

contare su una barca all’altezza degli atleti.<br />

Infatti, con una sana politica di gestione <strong>del</strong> budget, vengono ordinate<br />

nuove barche per consentire agli atleti migliori di regatare<br />

a parità di condizioni con gli avversari.<br />

Nel cantiere Salani sono in lavorazione un otto in legno, sempre<br />

con timoniere a poppa ma con l’innovativa divisione a metà per il<br />

trasporto sui campi di regata; in precedenza gli otto, per caricarli<br />

sul carrello porta-barche, erano divisibili in tre pezzi: si staccavano<br />

la poppa e la prua mentre rimaneva intero il corpo barca con gli<br />

otto posti voga. La nuova barca, invece, era divisa a metà proprio<br />

tra quarta e quinta voga, ed era quindi divisibile in due pezzi di pari<br />

lunghezza.<br />

1978 L’otto junior in regata

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