Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD
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<strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong> 1910•2010 100 anni di passione<br />
la coppa si allontana dal Vesuvio per dimorare nelle sale <strong>del</strong>l’<strong>Irno</strong><br />
fi no alla successiva edizione.<br />
<strong>Il</strong> successo nella Lysistrata creò tanta euforia nel nostro sodalizio,<br />
il Presidente Tortorella convocò gli atleti vittoriosi sulla terrazza<br />
<strong>del</strong> <strong>Circolo</strong> e, lontano da sguardi indiscreti, infi lò nel taschino di<br />
ciascuno due banconote da diecimila lire. Una forma di avvio al<br />
professionismo? Certamente no. Solo il desiderio di mostrare con<br />
un piccolo gesto una forma di gratitudine che certo non si esauriva<br />
nella somma elargita ma che anzi voleva essere espressione di una<br />
considerazione nei confronti di otto ragazzi che, con la loro impresa,<br />
avevano dato lustro al <strong>Circolo</strong>.<br />
Ed anche il luogo aveva un valore simbolico, infatti gli atleti molto<br />
di rado accedevano alle sale <strong>del</strong> <strong>Circolo</strong>, e il fatto di accogliere<br />
i vogatori in terrazza, cioè nel luogo centrale <strong>del</strong>la società, era il<br />
segnale di una dirigenza che non voleva avere una demarcazione,<br />
una linea di confi ne, tra le attività sportive e quelle meramente sociali.<br />
Per cementare ancor di più lo stretto rapporto con gli atleti,<br />
Tortorella organizzò una grande cena al <strong>Circolo</strong> con cui celebrare<br />
i giovani canottieri vincitori <strong>del</strong>la tanto agognata Coppa<br />
Lysistrata.<br />
Uno degli elementi caratterizzanti <strong>del</strong>la presidenza Tortorella è<br />
proprio lo stretto rapporto con gli atleti, ai quali non ha mai voluto<br />
far mancare il suo personale appoggio oltre, naturalmente, a quello<br />
<strong>del</strong> <strong>Circolo</strong>.<br />
Inizia la stagione <strong>del</strong>le regate nazionali e Dovinola sfi ora la vittoria<br />
a Candia, conquistando la medaglia d’argento nel singolo ragazzi<br />
mentre il doppio di Cuozzo e De Matteo raggiunge la fi nale.<br />
I tre atleti, con Saporito, gareggiano anche in quattro di coppia<br />
conseguendo un apprezzato secondo posto.<br />
Ai campionati italiani ragazzi Pappalardo sembra averci preso gusto<br />
con l’otto, per cui ripropone la barca lunga schierando in otto<br />
i quattro atleti di coppia con i più promettenti reduci <strong>del</strong>la Lysistrata,<br />
Sergio, Naddeo, Nosenzo e Avella, puntando al titolo che, in<br />
doppio e in singolo, sembra più lontano.<br />
La concorrenza, però, risulta più agguerrita proprio nell’otto, e<br />
l’armo <strong>del</strong>l’<strong>Irno</strong> deve accontentarsi solo <strong>del</strong> bronzo, facendo però<br />
intravedere ottime prospettive future.<br />
La squadra juniores e quella seniores sono, invece, affi date alle<br />
cure di Pippo Comes che punta sugli ultimi superstiti <strong>del</strong>l’otto<br />
bellissimo <strong>del</strong> 1978, Enrico Di Cola e Mario Sessa, due vogatori di<br />
punta schierati in un due di coppia. Sembrerebbe una scelta inopinata<br />
ma in realtà si tratta di due “pari”, e cioè di due vogatori<br />
che di punta hanno lo scalmo alla loro sinistra, e quindi l’alternativa<br />
era o di convertire uno dei due alla bordata “dispari” (con lo<br />
scalmo alla destra), oppure di operare la scelta radicale di dotarli<br />
entrambi di una coppia di remi. Quest’ultima, visti gli infruttuosi<br />
tentativi di mettere a dispari vuoi l’uno vuoi l’altro, diventa una<br />
scelta obbligata, anche se non proprio vincente, in quanto il potenziale<br />
dei due forti atleti in questo armo non riesce ad esprimersi<br />
compiutamente.<br />
Negli junior si mettono in luce Francesco Cappuccio e Gabriele<br />
Carpentieri, manco a dirlo anche loro nella voga di coppia, che in<br />
doppio junior raccolgono le loro prime aff ermazioni.<br />
Tutti gli atleti sopra enunciati diventano campioni regionali, e con<br />
loro anche i sempreverdi Carlo Stagliano, Emilio Naddeo, Luciano<br />
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