Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

Circolo Canottieri Irno 1910•2010 100 anni di passione
dato Lamberti, che arriva in argento alle spalle di un soffi o del 4
con delle Fiamme Gialle che aveva rappresentato l’Italia agli ultimi
mondiali. E’ quasi l’anticipazione di un prossimo avvicendamento:
dopo poco, tre quarti dell’armo salernitano passeranno proprio
alle Fiamme Gialle inanellando prima una lunga serie di successi
per diventare poi, come ancora oggi, lo staff tecnico della Guardia
di Finanza artefi ce di altre incredibili imprese. E non può che esserci
nostalgia nel pensare che a fregiarsi di questo straordinario
patrimonio sportivo, cresciuto e valorizzato nella darsena di Via
Porto, purtroppo non sia il nostro centenario Circolo. Siamo certi
che, nel secondo secolo della nostra storia, sarà fatto il possibile
per evitare che qualcosa di analogo si ripeta.
1990
Alla conduzione della squadra, in affi ancamento all’inossidabile
Luigi Capone, inizia a collaborare Paolo Sergio, portando il suo
contributo di esperienza come atleta di livello internazionale.
Gli eff etti dell’esodo dei campionissimi sono evidenti, al Circolo si
lavora per rifondare ma le perdite, sportivamente parlando, sono
enormi.
Anche Massimiliano Santopietro, solo per assolvere agli obblighi
di leva, si arruola nelle Forze Armate per aggregarsi al gruppo
sportivo.
Franco Cattaneo, Rocco Pecoraro e Ciro Liguori intraprendono
defi nitivamente la carriera militare nelle Fiamme Gialle per diventare
i pilastri della sezione canottaggio, e del gruppo irripetibile
rimane all’Irno il solo Marco Furciniti, e con lui il timoniere
iridato p.l. Peppe Lamberti.
Ma l’importante, comunque, è guardare avanti e Rosario Pappalardo
lavora principalmente su due equipaggi, un 4 con ragazzi con
Roberto Carbonaro, Antonio Di Lieto, Andrea Gasparini e Fabio
Cattaneo, con Angelo Cuoco al timone, ed un 4 junior formato da
Luca Panciullo, Gabriele Censale, Igor Somma e Mimmo Carbone,
sempre con Angelo Cuoco al timone.
Peppe Lamberti, la nostra superstar al timone, in tutta l’attività
nazionale ed internazionale è stato sempre impiegato sugli equipaggi
misti federali e, vestendo sempre l’azzurro, non ha mai potuto
indossare la nostra canottiera biancorossa.
I colori sociali, nel canottaggio, oltre ad essere un naturale elemento
distintivo, sono un forte elemento di appartenenza.
Negli sport di squadra, infatti, generalmente ci sono di volta in
volta solo due compagini ad aff rontarsi e, certe volte, si pensi ad
esempio al calcio, i rispettivi colori sono talvolta scambiati per
diff erenziarsi dagli avversari.
Nel canottaggio, invece, la divisa sociale rimane tradizionalmente
identica e, per chi non vi ha mai assistito, in una fi nale dell’otto
vedere schierati decine di vogatori tutti con indosso i colori del
proprio club crea un contrasto molto forte dal punto di vista visivo.
E in questo caleidoscopio ognuno sente, inevitabilmente, in maniera
marcata l’essere parte di un club e della sua storia.
Anche per questo il nostro racconto mostra, nei limiti del possibile,
tutti quelli che hanno avuto il piacere e l’onore di indossare la
canottiera bianca con striscia rossa che è stato motivo di orgoglio
anche per chi ha avuto meno occasioni di porsi in evidenza nell’attività
agonistica.
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