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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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Capitolo VI • <strong>Il</strong> canottaggio negli anni ’80: Pappalardo prepara la grande<br />

“squadra juniores”<br />

1981<br />

<strong>Il</strong> nuovo corso <strong>del</strong>l’<strong>Irno</strong>, parte con Rosario Pappalardo a seguire il<br />

vivaio, avviando quel processo di costruzione <strong>del</strong>la nuova generazione<br />

di canottieri che poi avrebbe dato importanti soddisfazioni<br />

al <strong>Circolo</strong>.<br />

Rosario, da atleta valente vogatore di coppia, punta moltissimo su<br />

questo tipo di impostazione nell’introdurre all’agonismo i suoi atleti.<br />

Nella voga di coppia, ciascun vogatore impugna due remi e tutte<br />

le specialità sono senza timoniere, diff erentemente dalla voga di<br />

punta in cui ogni canottiere maneggia un solo remo, di maggiori<br />

dimensioni, e le imbarcazioni a due e quattro vogatori possono<br />

essere con o senza timoniere mentre l’otto è esclusivamente con<br />

timoniere.<br />

Gli obiettivi <strong>del</strong>l’anno vanno in due direzioni fondamentali: allestire<br />

un otto esordienti per portare per la prima volta a Salerno la<br />

Lysistrata, il trofeo challenge più antico d’Italia, e formare una nidiata<br />

di atleti forti nella voga di coppia.<br />

In questo lavoro parallelo, Rosario Pappalardo cura la crescita di<br />

un piccolo campione già messosi in luce l’anno prima, Mario Dovinola,<br />

che in singolo mette in riga atleti che poi avranno fatto la<br />

storia <strong>del</strong> canottaggio. A fi anco a lui promettono bene Francesco<br />

De Matteo e Alfredo Cuozzo, che in doppio recitano ottimamente<br />

la loro parte.<br />

Sempre nella voga di coppia, Antonio Lombardo e Francesco Saporito<br />

completano la pattuglia di atleti in buona evidenza.<br />

Ma l’attenzione di Pappalardo è rivolta a questo nucleo di atleti su<br />

cui si fondano le speranze di aggiudicarsi la Lysistrata, composto<br />

da Luigi Naddeo, Paolo Sergio, Massimiliano Nosenzo, Carmine<br />

Gargano, Vincenzo Avella, Benedetto Vastano, Giuseppe Carrano e<br />

Antonio Marino, con Orlando Petolicchio al timone.<br />

<strong>Il</strong> regolamento di quell’anno <strong>del</strong>la grande classica prevedeva la<br />

partecipazione di atleti rigorosamente esordienti, cioè di atleti che<br />

non avevano mai regatato in precedenza.<br />

La Lysistrata, per questi canottieri, rappresenterà il battesimo<br />

agonistico, e in vista di questo importante traguardo le società non<br />

faranno partecipare alle precedenti regate invernali i propri atleti<br />

da schierare nella corsa al trofeo.<br />

Vengono invece messi in acqua con successo gli equipaggi di coppia,<br />

e Mario Dovinola si aggiudica in singolo, con distacco siderale,<br />

tutte le regate invernali cui partecipa.<br />

Anche il doppio di Cuozzo e De Matteo, non con la stessa straordinaria<br />

autorevolezza di Dovinola, vince le regate nella sua categoria.<br />

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