Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

Circolo Canottieri Irno 1910•2010 100 anni di passione
giochi. La televisione raccoglie i soci per le partite di calcio, con le
solite tensioni tra i tifosi. Pietro Landi, uno dei camerieri del Bar,
preso dall’emozione, per un goal di Platini, nell’intervallo d’Italia
-Francia, per correre al banco, attraversando la terrazza, passa,
con grande impeto, per il vetro di una porta, con un fracasso inaudito
e con un santo per protettore. Riportò solo piccole superfi ciali
ferite, tra le immancabili ironiche battute di Mario Perrotta e le
franche risate di Memmo Camaggio.
A tarda ora, per l’ultimo goccio di whisky, Matteo Erra, Gino Soriente,
Michi Petrosino, Raff aele Pinto, e tanti altri s’immergevano
in intense discussioni, che duravano sino alla chiusura del
Circolo Si commenta l’incontro con Tomaso Bingo,Vilma Costantino
e Marcia Theofi lo, che hanno presentato “Silva”, collana
di poesie erotiche femminili. I discorsi notturni lasciano ampio
spazio alla fantasia, sugli argomenti più vari di politica, arte, sport
e vengono, garbatamente, interrotti da Raff aele, il gentile maestro
di Casa. che, con molto stile, data l’ora tarda, c’invita ad andare
fi nalmente via.
Il maestro di casa aveva maturato, prima dei Canottieri, una lunga
ed intensa esperienza al Tennis Club di Cava dei Tirreni, con la
Presidenza dell’Avv. Mario Parrilli, vivendo gli anni di maggiore
successo di quel Club. E proprio Mario Parrilli, negli ultimi anni
della sua vita e quando l’impeto e la forza del suo carattere si andavano
lentamente affi evolendo, frequentava assiduamente la terrazza,
nelle sere d’estate, commentando gli esiti delle partitine a
carte, con i compagni di gioco o ricordando con Raff aele le glorie
passate del Tennis Club cavese, con lo sguardo verso il mare calmo,
segnato solo dalle onde della paranza illuminata, al suo rientro e
Matteo Erra, Mimì Mauro e Raff aele Pinto al bar del Circolo
mentre s’intravedeva la inconfondibile sagoma del The Red Lion
dei fratelli Umberto e Marco D’Arcangelo, di ritorno da una lunga
regata, alla settimana delle Bocche in Sardegna.
Un illustre socio del Circolo, Fiorentino Sullo, s’intratteneva a giocare
a scopa con Andrea Palumbo che, molto esperto, doveva sopportare
le distrazioni del Ministro, tollerate con molto rispetto,
anche perché sperava, nell’autorevole intervento, per il desiderato
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