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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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Capitolo II • <strong>Il</strong> trentennio Bellelli<br />

La nomina di Bellelli provocò un immediato risveglio e tanti vecchi<br />

soci rinnovarono l’iscrizione al sodalizio.<br />

Verso la fi ne <strong>del</strong> 1920 Bellelli fece venire a Salerno un allenatore<br />

di nome Trivelli. Questi aveva militato per molti anni nella “Diadora”,<br />

società di Zara e quale sesto carrello <strong>del</strong>l’otto fuori scalmo<br />

federale aveva preso parte alle Olimpiadi. Indiscussi la sua competenza<br />

che discendeva dalla sua esperienza di voga ed il saper scegliere<br />

gli elementi per la formazione <strong>del</strong> migliore armo.<br />

I suoi sistemi si discostavano da quelli suggeriti dal precedente allenatore<br />

Sauro. Egli tentava di inculcare nei giovani i nuovi insegnamenti<br />

di Steve Fairbairn, innovatore <strong>del</strong>le tecniche di allenamento,<br />

secondo il quale “ il vogatore deve imparare il suo mestiere”,<br />

che è quello di far andare avanti l’imbarcazione ad opera <strong>del</strong> remo.<br />

Tutto, nel remare, cominciava e fi niva con la concentrazione che si<br />

doveva portare sul lavoro <strong>del</strong> remo. Quindi non si dovevano tenere<br />

posizioni rigide, spettacolari ma ineffi caci, causa di scossoni che<br />

frenavano l’avanzamento <strong>del</strong>la imbarcazione.<br />

Nel 1925 si trasferì a Salerno Guido Polese, un atleta <strong>del</strong>l’Unione<br />

<strong>Canottieri</strong> Livornesi che si iscrisse come socio all’ <strong>Irno</strong>. In poco<br />

tempo divenne uno dei più assidui frequentatori <strong>del</strong>la sede nautica<br />

e, oltre che vogare, quasi sempre in barca di coppia, cominciò<br />

a dare suggerimenti ai più giovani canottieri salernitani che lo<br />

considerarono un allenatore a tutti gli eff etti, anche se la funzione<br />

di supervisore restava pur sempre al Presidente Bellelli che non<br />

ammetteva che altri si intromettessero negli aff ari <strong>del</strong> <strong>Circolo</strong>.<br />

Con Polese, comincia la vera attività agonistica <strong>del</strong> <strong>Circolo</strong>:<br />

- a Palermo il 20 e 21 giugno 1925 in una regata nazionale, Guido<br />

Polese vince la Coppa <strong>del</strong>l’Automobil Club in skiff senior con<br />

l’imbarcazione “Bau Bau”.<br />

- a Napoli il 25 luglio ai Campionati Meridionali il 4 yole juniores<br />

con Francesco Bruno,Mario Scuccimarra,Gaetano Grasso e Cosimo<br />

Vestuti, timoniere Oreste Prudenza, arriva secondo, dietro<br />

il <strong>Canottieri</strong> Napoli;.<br />

- nella Coppa Circoli Nautici Napoletani in yole di mare a 2 vogatori<br />

seniores con timoniere gareggia l’equipaggio “ A rimorchio”<br />

formato da Guido Polese e Renato Bellelli, timoniere Guido<br />

Guariglia.<br />

- a Napoli <strong>Il</strong> 26 luglio nella Coppa Migliaccio gara in skiff senior<br />

gareggiano l’armo “Summozzatore” con Renato Bellelli e l’armo<br />

“Bau Bau” con Guido Polese.<br />

A quell’epoca ogni armo veniva individuato, all’atto <strong>del</strong>le iscrizioni,<br />

con un soprannome o una frase. Polese quando gareggiava in<br />

singolo, si iscriveva con il nome “BauBau” ,quando gareggiava in<br />

doppio, cambiava il nome in quello di “Bau Bau e C”.<br />

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