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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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<strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong> 1910•2010 100 anni di passione<br />

in forma più amatoriale che agonistica, Si andava avanti con il vecchio<br />

romantico concetto ottocentesco <strong>del</strong>l’ “andare per mare”.<br />

E dal momento che il Club Nautico non era ancora nelle condizioni<br />

di garantire una conduzione tecnica, i giovani canottieri, non<br />

seguiti né consigliati da alcuno, dovevano improvvisare la tecnica<br />

remiera.<br />

Quasi tutti studenti universitari, avevano preso l’abitudine di frequentare,<br />

a Napoli, i pontili dei circoli “Italia” e “Savoia” dai quali<br />

si muovevano gli equipaggi in allenamento. Con attenzione seguivano<br />

le operazioni <strong>del</strong>la messa in acqua <strong>del</strong>le <strong>del</strong>icate imbarcazioni<br />

da regata, la posa dei remi sulle forcelle degli scalmi, osservavano<br />

come scendere in barca e come scostarsi dal pontone galleggiante.<br />

Ma soprattutto seguivano l’insegnamento <strong>del</strong>la vogata dagli istruttori<br />

impartito sul “pontone”, con la infernale macchina-voga che<br />

verrà usata sino agli anni ’70. Ricordando, poi, quanto avevano visto<br />

fare, ne ripetevano i gesti a chi non si era potuto allontanare da<br />

Salerno.<br />

Naturalmente, lo sport <strong>del</strong> remo, per quanto volesse “dar salute e<br />

fare il fi sico”, non permetteva ancora agli atleti salernitani di partecipare<br />

alle gare sulle acque <strong>del</strong> Golfo di Napoli ed ancor meno ai<br />

rari incontri che avevano luogo sui pochi bacini remieri italiani.<br />

I nomi dei primi canottieri che si ricordano sono quelli di Renato<br />

Bellelli, Eugenio Reppucci, Antonio Talamo ed Ettore Prudenza,<br />

con Giuseppe Avallone istruttore e capo timoniere. Seguiranno<br />

poi Andrea Romano, Paroletti (fi gliolo <strong>del</strong>l’allora Comandante<br />

<strong>del</strong> porto), Alfredo Tramontano, i fratelli Alfredo e Donato Vestuti,<br />

Mario D’Agostino, Euno Poggiani, Matteo Scaramella, Franco<br />

D’Amato, Alfredo Marra, Mario Toledo il “rosso” e Gustavo Han-<br />

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dereck (era questi uno svizzero impiegato presso le cotoniere di<br />

Fratte).<br />

Per le uscite a vela, l’equipaggio che solitamente prendeva il largo<br />

con la “Renata” era costituito da Renato Bellelli, Mario D’Agostino,<br />

Euno Poggiani e Matteo Scaramella.<br />

Mancano informazioni certe sulle prime gare alle quali possano<br />

aver partecipato gli atleti <strong>del</strong> Club Nautico. Certamente nell’agosto<br />

<strong>del</strong> 1910 a Marina di Vietri vennero organizzate regate in yole, ma<br />

fu nell’agosto <strong>del</strong> 1911 che si prese parte per la prima volta a una<br />

remiera organizzata a Napoli dai circoli Savoia e Italia.<br />

Accompagnati dal vice presidente Gomez due furono gli equipaggi<br />

salernitani a scendere in acqua : la yole a 4 vogatori con timoniere,<br />

chiamata “Aurora”, con Renato Bellelli, Eugenio Reppucci, Donato<br />

Vestuti ed Alfredo Tramontano ai carrelli, al timone Giuseppe<br />

Avallone ed il due yole, chiamato “Malgrè tout”, con Bellelli e Tramontano<br />

e Avallone al timone.<br />

<strong>Il</strong> Presidente Pellegrino così telegrafò a Pachico Gomez:<br />

“Ai generosi e audaci campioni <strong>del</strong> nostro Club, pionieri <strong>del</strong>la grandezza<br />

futura <strong>del</strong>la nostra associazione, invio nell’ora <strong>del</strong> primo cimento<br />

l’augurio fraterno di vittoria foriera di maggiori trionfi ”<br />

Subito dopo questo inizio remiero, ci racconta il giornalista Giuseppe<br />

Fasano sulle Cronache <strong>del</strong> Mezzogiorno <strong>del</strong> 15 novembre<br />

2000, il presidente Pellegrino espose alle autorità cittadine un suo<br />

progetto per la costruzione di uno stadio.<br />

Non si trattava di un impianto come oggi lo intendiamo, incentrato<br />

prevalentemente sul gioco <strong>del</strong> calcio ma si intendeva realizzare

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