Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

Nicola Fruscione
Presidente dal 1975 al 1977 e dal 1985 al 1996
Nel centenario della fondazione del Circolo Canottieri Irno il
ricordo va a Nicola Fruscione che per tanti anni ne fu Presidente,
intento allo sviluppo degli sport del mare e alla crescita della vita
sociale del Sodalizio.
Con l’intervento che segue, nel gennaio del 2008, il Past-President
annunciava le imminenti celebrazioni ripercorrendo la storia del
Circolo sulle pagine del “Corriere del Mezzogiorno”.
“Il più antico sodalizio sportivo cittadino si avvia a compiere 100 anni
e, anticipando i tempi della naturale scadenza, avverte il bisogno di
stringere più saldi i legami con il territorio. Per non dare alle celebrazioni
il signifi cato di un passaggio al nuovo secolo il Circolo Canottieri Irno
ha voluto presentare la prima tranche di un programma con il quale
vorrà predisporsi ad una data così importante e sul quale un comitato
composto tra i soci più anziani e quelli più rappresentativi va lavorando
di buona lena. Lo ha fatto in una sede istituzionale, la sala della giunta
municipale, con l’adesione del primo cittadino, per sottolineare come il
lungo percorso della sua attività abbia conciso con la vita stessa della
città.
L’Irno nacque agli albori di quel periodo nel quale maturavano le
condizioni di un paese che andava verso scelte irreversibili e la città
trasformava la sua fi sionomia con la creazione di un interessante
tessuto economico nel quale si inserì un contesto di giovani energie che
trovò nel canottaggio il modo di avvicinare il mare al suo territorio così
come era già avvenuto nei paesi anglosassoni dai quali poteva mutuare
consuetudini e fi nalità.
Non era ancora il tempo di un agonismo diff uso, come sarebbe accaduto
più tardi e fu necessaria la presenza di un primo gruppo di giovani per
dar vita ad un’associazione intorno alla quale si operasse con intenti di
volontariato e con duri sacrifi ci economici: quando il circolo si chiamava
soltanto “nautico” concorsero subito in molti per dare ad esso una sede e
quella dotazione di imbarcazioni con le quali poter guardare al futuro.
Quando la grande guerra fu alle porte, al nautico subentrò l’Irno, con
un’osmosi che apparve più che naturale e che rilanciava gli stessi scopi
dopo il disastroso incendio che aveva messo in ginocchio il primitivo
sodalizio, e il cammino cominciò a seguire una strada che a volte fu in
facile discesa, in altre in salita superando i tempi bui del periodo bellico
così come accadde durante il confl itto degli anni ’40. Dopo è stato tutto
diverso per l’attenzione mostrata dai suoi dirigenti ai cambiamenti che
il mondo sportivo imponeva e che hanno consentito il raggiungimento
di quei successi che hanno portato il circolo tra i primi club italiani tra i
quali è ormai assestato con legittima autorità.”
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