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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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<strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong> 1910•2010 100 anni di passione<br />

Successivamente l’avv. Bellelli consegnò i nominativi dei soci per<br />

i quali chiedeva il pass “ ed ottenne, non<br />

senza qualche resistenza, di poter portare il numero degli autorizzati<br />

a dodici unità dal momento che la HQ Sub<br />

Area di Salerno non poteva consentirne di più.<br />

In aprile il Town Major comunicò che la raccolta <strong>del</strong>le adesioni<br />

aveva incontrato serie diffi coltà ma Bellelli con maggiore realismo,<br />

chiese ed ottenne l’autorizzazione a dare inizio ad uscite in<br />

mare, in quattro od otto yole, con equipaggi misti formati da atleti<br />

<strong>del</strong>la <strong>Irno</strong> e da militari alleati : egli sognava una gara con tre otto<br />

yole, uno costituito da militari già atleti <strong>del</strong>la Oxford, un altro con<br />

rappresentanti <strong>del</strong> Cambridge ed il terzo con atleti <strong>del</strong>la <strong>Irno</strong>.<br />

In tal modo, egli voleva far rivivere sulle acque <strong>del</strong>lo sbarco alleato<br />

la classica Regata inglese che ha luogo ogni anno sul Tamigi.<br />

La sostituzione <strong>del</strong> comandante <strong>del</strong>la zona <strong>del</strong> porto fece naufragare<br />

ogni iniziativa e soprattutto annullò quanto, con tanta fatica, si<br />

era sino a quel momento conquistato. Avvenne un repentino mutamento<br />

di rotta e le imbarcazioni cominciarono ad essere usate<br />

soltanto dagli alleati senza alcun controllo né riguardi.<br />

Diverse vennero rovinate perché tirate a secco sulle spiagge e qualche<br />

barca scomparve come lo skiff di<br />

Mario Marsilia che fu visto mentre veniva caricato da militari su di<br />

una nave da sbarco.<br />

Altre vennero distrutte come il due yole costruito direttamente da<br />

Massimino o la yoletta da passeggio “A<strong>del</strong>e“ di Bartolo Amato.<br />

Solo alla fi ne <strong>del</strong>l’estate <strong>del</strong> 1944 si potette fi nalmente riprendere<br />

a frequentare la Sede. Si scoprì che tutti<br />

I remi di coppia erano scomparsi e che molto materiale nautico<br />

era andato distrutto.<br />

Si cominciò a uscire in mare con i militari alleati . Si facevano lunghe<br />

passeggiate che fi nivano con lo sbarco su qualche spiaggetta<br />

<strong>del</strong>la nostra Costiera Amalfi tana e lì fare colazione<br />

La mattina degli appuntamenti, a volte fi ssati anche alle cinque<br />

<strong>del</strong> mattino, si ritrovavano in molti pronti a scendere in acqua. La<br />

sera prima <strong>del</strong>l’incontro Andrea Palumbo preparava la lista di chi<br />

doveva scendere sull’ otto o sui quattro yole da mare .<br />

Questo incarico non durò a lungo: un giorno si scoprì che ‘Ndrea<br />

si faceva corrompere. Qualcuno, per essere scelto, gli portava di<br />

nascosto sapone, marmellata, scatole di carne americana ed indumenti<br />

vari.<br />

In novembre dal Quartiere Generale Alleato venne inviato a Salerno<br />

un uffi ciale superiore, il Maggiore Jennings, appassionato vogatore<br />

di Oxford che, in rappresentanza <strong>del</strong> Town Major, si mostrò<br />

disponibile ad aiutare la ripresa <strong>del</strong>la <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong>.<br />

Si recò, infatti a Napoli dal marchese Mario Costa, componente il<br />

Comitato XI° Zona, con una lettera personale di Bellelli per ottenere<br />

barche ed attrezzature nautiche, specialmente remi e Individuò<br />

un soldato inglese che era carpentiere navale e che cominciò a<br />

riparare le barche nel deposito <strong>del</strong>la <strong>Canottieri</strong>.<br />

Riuscì, persino, a scovare il famoso 4 yole che il CONI aveva donato<br />

alla <strong>Irno</strong>. Si trovava presso il “ Fire Service “, il Comando dei Vigili<br />

<strong>del</strong> Fuoco di Salerno. Evidentemente il CONI, senza mettere a corrente<br />

la <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong>, era riuscito ad aggirare l’ostacolo frapposto<br />

dalle limitazioni di trasporto e la spedizione dal Cantiere Foggi<br />

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