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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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<strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong> 1910•2010 100 anni di passione<br />

Conquistato dalle imprese storiche di Massimo Scarpati e Claudio<br />

Ripa due mitici sub, è stato protagonista, con Mario Napoli, di<br />

esperienze epiche, sui fondali di Licosa e di Capo d’Orso. Mario<br />

Napoli, a sua volta, ha vissuto avventure subacquee anche all’estero.<br />

È ricordata la cernia di 70 chili pescata nei fondali <strong>del</strong>l’isola di<br />

Mafi a in Tanzania. Oggi con il suo gommone, continua a battere la<br />

costa per rivivere il suo mondo di sole e di mare. Mario uno sportivo<br />

puro, surfi sta, canottiere, sciatore, ha provato l’emozionante<br />

pratica <strong>del</strong> parapendio. Vederli oggi, Attilio e Mario dopo tanti<br />

anni, non più giovani,con lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di<br />

vivere il mare, risvegliano solari nostalgie.<br />

In un ramo <strong>del</strong> lago di Como, Mario Napoli partecipa ad una regata<br />

di canottaggio per veterani, con Matteo De Crescenzo, Guido<br />

Roma e Salvatore Vegliante, timoniere Carminuccio Rossi. Sorge<br />

confusione sulla scelta <strong>del</strong> capovoga, problema risolto in favore di<br />

Matteo De Crescenzo, per l’energico intervento <strong>del</strong>la moglie Gisa,<br />

che prevale sui mugugni di Mario Napoli. I veterani creano diffi -<br />

coltà, anche, nella scelta <strong>del</strong>le barche, pretendendo, per la gara, la<br />

iole più nuova e lasciando la più vecchia e pesante ai giovani. <strong>Il</strong> risultato<br />

rende giustizia. I giovani sul podio, i veterani buoni ultimi<br />

e la colpa al timoniere.<br />

Parlare di pesca subacquea è dire Umberto Cioffi , forte apneista.<br />

Ha collaborato, per anni, alla prestigiosa rivista Mondo Sommerso,<br />

con la sua nikonos subacquea, ha fotografato gran parte dei fondali<br />

battuti, viene ricordata l’immagine <strong>del</strong> suo dentice di dodici chili,<br />

pubblicata con rilievo in uno dei colorati fascicoli <strong>del</strong>la rivista. Le<br />

sue avventure di mare richiamano alla mente altri esperti subacquei,<br />

Enzo Medici, Sergio Monastero, Gigetto Manzione, Marco<br />

Da sinistra: Salvatore Maff ei, il tonno di cento chili, Vincenzo Strazzullo, Roberto Aliberti,<br />

Marco Centola, Enzo Maff ei<br />

Centola, Silvano Brighenti, Pasquale Santomauro, Raff aele Ricci,<br />

Vincenzo Strazzullo, Ninuccio Guariglia, che tornò un giorno al<br />

pontile dei <strong>Canottieri</strong>, con una cernia di quindici chili, pescata<br />

sulla secca di Capo d’Orso. La tradizione continua con il giovane<br />

Giuseppe Tortorella, che, con una recente impresa, ha pescato un<br />

grosso tonno a Punta Licosa, che ricorda un’altra preda di centoquindici<br />

chili, pescata dalla “Sem”, l’imbarcazione di Salvatore e<br />

Enzo Maff ei, con a bordo, oltre agli armatori, anche Centola, Aliberti,<br />

Strazzullo. <strong>Il</strong> grosso tonno venne issato al pontile, con le foto<br />

di rito. Strazzullo, con il viso duro e abbronzato, da vecchio uomo<br />

di mare, racconta i concitati momenti <strong>del</strong>la cattura, con ogni minimo<br />

particolare, <strong>del</strong>la fase di recupero, <strong>del</strong>la pesante e combattiva<br />

preda. <strong>Il</strong> <strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> ha da sempre organizzato gare di<br />

pesca, con grande partecipazione di esperti concorrenti, concluse<br />

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