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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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<strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong> 1910•2010 100 anni di passione<br />

<strong>Il</strong> 30 maggio si tennero gare nautiche. <strong>Il</strong> 4 giugno si svolse una gara<br />

di canottaggio sul percorso Salerno - Amalfi con la partecipazione<br />

di due sole barche : il 4 yole “Aurelia“ con Matteo Scaramella,<br />

Luigi Granelli, Euno Poggiani e Mario D’Agostino, timoniere Salvatore<br />

Fruscione e il 2 yole “Mariù“ con Renato Bellelli e Donato<br />

Vestuti, timoniere Pachico Gomez de Tèheran, che naturalmente<br />

fi nirono in escursioni a terra e sino alla vicina Ravello.<br />

<strong>Il</strong> Nautico doveva avere vita breve. A poco più di un anno dalla fondazione,<br />

una frattura insanabile si determinò tra i giovani, che con<br />

passione cercavano di dedicare allo sport <strong>del</strong> mare gran parte <strong>del</strong><br />

tempo libero e gli anziani che vedevano il Club solo come luogo di<br />

ritrovo.<br />

<strong>Il</strong> Nautico diventava poco alla volta un ritrovo elegante dove si<br />

tenevano serate musicali e feste danzanti, il Club di una ristretta<br />

cerchia di soci, dove si pensava sempre di più alla attività mondana.<br />

I giovani si sentivano impotenti e incapaci di imporre una loro linea<br />

esclusivamente sportiva : controllati e limitati nella loro attività,<br />

si chiedevano se valesse la pena sottoporsi a tanta fatica.<br />

Così Euno Poggiani ricorderà questi momenti :<br />

“L’elemento vogatore rappresentava una élite di avanguardia. <strong>Il</strong> remo<br />

non era la fatica ma una parte <strong>del</strong>la fatica e certamente la migliore,<br />

ché l’altra era la lotta contro la malavoglia e la incomprensione di un<br />

gruppo di maggiorenti <strong>del</strong> <strong>Circolo</strong>.”<br />

Quando un gruppo di soci cominciò a fare pressioni sul direttivo<br />

perché venisse modifi cato lo Statuto, là dove prevedeva quale sco-<br />

po principale <strong>del</strong>la Società l’esercizio <strong>del</strong>la attività sportiva, con il<br />

chiaro intento di rivolgere ogni attenzione soltanto alle attività<br />

mondane, i giovani atleti, in completa antitesi, cominciarono a<br />

parlare di “scissione” e <strong>del</strong>la costituzione di un nuovo sodalizio.<br />

Alla fi ne <strong>del</strong> 1912, undici giovani: Umberto e Mario D’Agostino,<br />

Gaetano Grasso, Raff aele Venafra , Mario Savastano , Rodolfo<br />

Sica, Pasquale Caterina , Salvatore Fruscione di Matteo, Francesco<br />

D’Amato, Renato Bellelli e Matteo Scaramella, gettarono le basi di<br />

questa nuova avventura ed il 3 febbraio 1913 diedero vita al <strong>Circolo</strong><br />

<strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong>.<br />

Discussero a lungo sul nome da assegnare al nuovo <strong>Circolo</strong>, sui colori<br />

sociali e su come individuare una base nautica. Ma bisognava<br />

stare attenti. Era necessario distinguersi in tutto dal Club Nautico<br />

e, nello stesso tempo, ricordare la Città di Salerno.<br />

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