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Il Libro del Centenario - Circolo Canottieri Irno ASD

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Capitolo I • Andare per mare<br />

È agli inizi <strong>del</strong> Novecento che in Città si comincia a parlare di voga<br />

e di un nuovo sport <strong>del</strong> mare: il canottaggio.<br />

Sino a quel momento lo sport era consistito soltanto in un po’ di<br />

podismo e di ciclismo, oltre che in esibizioni di ginnastica, scherma<br />

e lotta greco-romana tra gli studenti <strong>del</strong> Convitto Nazionale<br />

e <strong>del</strong>l’annesso Regio Liceo-Ginnasio “Torquato Tasso”, dove al<br />

termine <strong>del</strong>l’anno scolastico era tradizione disputare gare fra gli<br />

alunni interni ed esterni preparati dagli insegnanti di educazione<br />

fi sica e dal maestro d’Armi.<br />

Per mare si è sinora andati, e solo per diporto, su lance o su baleniere,<br />

pesanti imbarcazioni a remi a sedili biposto, senza carrelli<br />

scorrevoli, a otto, dieci e più rematori, a volte anche armate a vela<br />

o sui gozzi e sulle scappavie, barche più leggere e manovrabili.<br />

Non si trattava ancora di canottaggio, erano solo gite lungo le<br />

spiagge: in barca si andava persino vestiti di giacca e cravatta col<br />

cappello o con la “canotier”, come, all’epoca, veniva chiamata la<br />

nostra famosa “paglietta”.<br />

Né si aveva alcuna velleità di fare agonismo. Se necessario, lo si<br />

faceva in feste padronali o in incontri amichevoli con gli equipaggi<br />

dei pochi battelli stranieri all’ancora nel piccolo bacino <strong>del</strong> nostro<br />

porto.<br />

In quegli anni di inizio ‘900 un gruppo di giovani salernitani aveva<br />

già dato vita ad una “Associazione Nautica “.<br />

Fra i promotori di questa iniziativa i fratelli Gaetano e Francesco<br />

“Franz” Moscati, futuri soci fondatori <strong>del</strong> <strong>Circolo</strong> <strong>Canottieri</strong> <strong>Irno</strong>.<br />

Essi fecero costruire due baleniere, una <strong>del</strong>le quali chiamata “ Ninon<br />

“, nome assegnatole per la bellezza e snellezza, come Ninon<br />

De Lenclos, la signora dei salotti libertini di Parigi che i giovani<br />

viveurs di Salerno non smettevano di sognare.<br />

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