Allegato Vol.01 - 1,5 Mb - Comune di Falconara Marittima
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<strong>Falconara</strong> <strong>Marittima</strong> Parte Prima<br />
La città nuova: dalle immagini L’analisi dell’esistente<br />
all’immaginario<br />
Anche per <strong>Falconara</strong>, sia alla luce delle recenti mo<strong>di</strong>ficazioni sociali e demografiche<br />
sia in prospettiva <strong>di</strong> una forte azione <strong>di</strong> cambiamento, si rendono pertanto necessari nuovi<br />
stu<strong>di</strong> sulla struttura sociale e sui modelli <strong>di</strong> comportamento ricorrenti, stu<strong>di</strong> che<br />
potrebbero essere realizzati anche in collaborazione con le università locali, nell’ambito dei<br />
rapporti già avviati 1 0 .<br />
Ciò che si deve evitare in ogni caso è la stigmatizzazione della modernità per un <strong>di</strong>ffuso<br />
senso della per<strong>di</strong>ta del “buon antico”, condannandoci ad una nostalgia per un tempo<br />
passato e ad una paura verso un futuro sentito <strong>di</strong> "<strong>di</strong>sgregazione" o <strong>di</strong> "omologazione". Al<br />
contrario è fondamentale sostenere una visione positiva della trasformazione urbana,<br />
accettando il fatto che queste nuove aree dai caratteri metropolitani non sono luoghi "in<br />
transito", ovvero luoghi dall’assetto provvisorio, ma luoghi dotati <strong>di</strong> una loro<br />
identificabilità e riconoscibilità formale legata non più al tessuto e<strong>di</strong>lizio residenziale,<br />
ma piuttosto al loro patrimonio ingegneristico e infrastrutturale 1 1 .<br />
Un'immagine questa che non solo va accettata, ma anche valorizzata cogliendo le<br />
nuove potenzialità che l'architettura contemporanea, grazie al livello oggi raggiunto dalla<br />
tecnologia, può esprimere in questo campo (si pensi ai ponti <strong>di</strong> Catalavra!). Da ciò la<br />
straor<strong>di</strong>naria importanza che assumono gli investimenti in progettualità qualificata per le<br />
nuove infrastrutture <strong>di</strong> <strong>Falconara</strong>, ovvero il porto turistico e la nuova stazione affidati<br />
all'architetto catalano Oriol Bohigas.<br />
La contemporaneità, intesa come capacità <strong>di</strong> innovazione e <strong>di</strong> trasformazione, ora<br />
(<strong>di</strong>versamente che in passato) in una logica <strong>di</strong> sostenibilità, è, anzi, si conferma la cifra <strong>di</strong><br />
questo territorio, ovvero il suo potenziale asset.<br />
I LUOGHI DELLA MEMORIA<br />
La città, come è stato detto, è il prodotto dell'attività dell'uomo nel corso della storia.<br />
Per questo nelle città gli uomini cercano sempre le proprie ra<strong>di</strong>ci, sempre e soprattutto<br />
nelle epoche <strong>di</strong> grande cambiamento, come quella attuale legata al processo <strong>di</strong><br />
globalizzazione.<br />
E queste ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> trovano nei segni 1 2 lasciati dalla storia, e in ciò che tali segni<br />
comunicano.<br />
Recuperare la propria identità significa innanzitutto in<strong>di</strong>viduare il legame della<br />
popolazione con questi segni, che rappresentano l'evidenziazione della memoria storica e<br />
della tra<strong>di</strong>zione del luogo. Legami ancora oggi presenti, nonostante le molteplici<br />
stratificazioni, sostituzioni e trasformazioni intervenute, che costituiscono i tratti<br />
caratterizzanti il territorio, capaci <strong>di</strong> mettere in luce le continuità tra passato e presente<br />
nell’esperienza percettiva e <strong>di</strong> vita degli abitanti, l’ere<strong>di</strong>tà della storia e la persistenza della<br />
memoria collettiva.<br />
10 Si veda il capito II.5, Il sistema dei servizi culturali.<br />
11 DESIDERI P., op. cit., pp- 86-87.<br />
12 Per il significato del termine "segno" si rimanda alle tante opere <strong>di</strong> Umberto Eco. In particolare ECO U., Osservazioni sulla<br />
nozione <strong>di</strong> giacimento culturale, contenuto in Eco U., Zeri F., Piano R., Graziani A., Le isole del tesoro. Proposte per la riscoperta e<br />
la gestione delle risorse culturali, Electa, Milano, 1988, pp. 15-42. Il termine muove dal concetto <strong>di</strong> "reperto" inteso come<br />
"qualsiasi bene che, nascosto agli occhi dei suoi possibili fruitori, sia riscoperto attraverso un'opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccultamento".<br />
Il reperto <strong>di</strong>viene il "segno <strong>di</strong> qualcosa", ovvero della nostra civiltà.<br />
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