Allegato Vol.01 - 1,5 Mb - Comune di Falconara Marittima
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IMMAGINI DELLE NUOVE SOCIALITÀ URBANE<br />
MARCHINGEGNO<br />
VILLAGGIO GLOBALE INTERNATIONAL<br />
Negli ultimi <strong>di</strong>eci anni la riflessione antropologica sulle trasformazioni del vivere<br />
quoti<strong>di</strong>ano nelle aree metropolitane è <strong>di</strong>ventata <strong>di</strong> grande attualità, a partire dalla<br />
constatazione <strong>di</strong> alcuni profon<strong>di</strong> mutamenti che investono le società post-industriali: la<br />
sempre maggiore circolazione e confluenza <strong>di</strong> persone provenienti da ambiti culturali<br />
<strong>di</strong>versi, la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti estesi ben oltre i centri-città, la con<strong>di</strong>visione<br />
virtualmente illimitata <strong>di</strong> informazioni, l’annullamento delle <strong>di</strong>stanze fisiche in una<br />
prospettiva <strong>di</strong> comunicazione globale.<br />
Tutto ciò ha generato sensibili mutamenti sia nei comportamenti che nel modo <strong>di</strong><br />
abitare e vivere la città. A partire dall’osservazione dei mutamenti in atto nelle società<br />
avanzate, in particolare modo nelle gran<strong>di</strong> metropoli, le più attuali tendenze<br />
dell’antropologia applicano gli stessi para<strong>di</strong>gmi anche ai centri urbani meno estesi, centri<br />
che via via sconfinano in un’area sempre più vasta creando una rete fitta e <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong><br />
relazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura 1 6 .<br />
Tali ambiti, definiti con linguaggio tecnico “periurbani” 1 7 , costituiscono un territorio<br />
<strong>di</strong> fondamentale importanza per l’esplorazione dei nuovi fenomeni sociali; qui la società<br />
urbana declina molte delle sue potenzialità in un insieme <strong>di</strong> forme inse<strong>di</strong>ative,<br />
infrastrutturali, produttive, commerciali (ingrosso, grande <strong>di</strong>stribuzione e shopping malls)<br />
e <strong>di</strong> servizi; tutte attività che nel nucleo urbano non potrebbero essere contenute. 1 8 Le<br />
società periurbane sono quin<strong>di</strong> non soltanto il luogo della trasformazione morfologica della<br />
città, ma anche il territorio della creazione <strong>di</strong> nuove forme <strong>di</strong> socialità e <strong>di</strong> nuovi stili <strong>di</strong><br />
vita.<br />
Ai tra<strong>di</strong>zionali luoghi della memoria 1 9 della città moderna (non contemporanea),<br />
quelli legati cioè all’identità storica e al passato, si sono quin<strong>di</strong> oggi affiancati i cosiddetti<br />
non-luoghi 2 0 . I non-luoghi sono gli spazi del transito, della velocità, del passaggio in<br />
senso lato o letterale, o ancora del consumo globalizzato: spazi privi <strong>di</strong> storia, sia perché la<br />
velocità a cui sono attraversati non consente <strong>di</strong> attribuire loro identità, sia perché progettati<br />
solo per essere “consumati”. Privi <strong>di</strong> storia, quin<strong>di</strong>, ma non per questo privi <strong>di</strong> significato.<br />
I non-luoghi sono luoghi saturi <strong>di</strong> umanità, in quanto prodotti da uomini e da uomini<br />
frequentati, benché essi si coniughino esclusivamente al presente, vivendo in una sorta <strong>di</strong><br />
time out, <strong>di</strong> tempo sospeso quanto basta per attraversarli o consumarli. Il consumo 2 1 è il<br />
tratto comune ai non-luoghi; anche il viaggio può essere considerato un consumo, tanto<br />
che gli aeroporti e le stazioni stanno <strong>di</strong>ventando sempre più dei centri commerciali in cui<br />
l’acquisto <strong>di</strong>venta l’attività principale <strong>di</strong> chi attende la partenza.<br />
16 E’ il cosiddetto hinterland, o altrimenti area metropolitana, banlieu, metropolitan fringe, tutte definizioni che richiamano ancora<br />
il carattere in origine residuale <strong>di</strong> tali spazi.<br />
17 Al contrario per aree urbane gli urbanisti intendono le aree dove si addensano le funzioni rare generando l’“effetto città” . Si<br />
veda ARCHIBUGI F., La città ecologica, Bollati Boringhieri, Torino, 2002.<br />
18 Rif. MARTINOTTI, G., Il vero centro si è già spostato. Non è più “dentro”, sta in periferia, in Telema n. 15, inverno 1998/99.<br />
19 La definizione “Luoghi della memoria” è <strong>di</strong> Pierre NORA, Les Lieux de Memoire, Gallimard, 1993. Per <strong>Falconara</strong> <strong>Marittima</strong> i<br />
luoghi della memoria sono stati trattati all’interno del presente lavoro nel capitolo II.1, Percezione del territorio: il valore<br />
dell’identità e della memoria.<br />
20 Si veda AUGÉ M., Non luoghi. Introduzione ad un’antropologia della surmordenità. Eleuthera, 1996.<br />
21 L’omologazione <strong>di</strong> autostrade, aeroporti, stazioni, centri commerciali, ecc., garantisce, in virtù delle merci globali che lì si<br />
commercializzano dei rassicuranti punti <strong>di</strong> riferimento per gli “stranieri <strong>di</strong> passaggio”: essi si configurano quin<strong>di</strong> come delle<br />
supermerci 21 (enormi “merci-contenitori” <strong>di</strong> altre innumerevoli merci) che finiscono paradossalmente per fornire identità allo<br />
stesso modo dei luoghi tra<strong>di</strong>zionali.<br />
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