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Allegato Vol.01 - 1,5 Mb - Comune di Falconara Marittima

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<strong>Falconara</strong> <strong>Marittima</strong> Parte Prima<br />

La città nuova: dalle immagini L’analisi dell’esistente<br />

all’immaginario<br />

Tuttavia lo sviluppo del sistema infrastrutturale, e soprattutto del suo uso che sottende<br />

una vasta domanda potenziale, appare inadeguato non solo rispetto a quelle che sono le<br />

potenzialità <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> questo nodo me<strong>di</strong>oadriatico, ma anche rispetto alle attuali<br />

esigenze (si pensi alla strettoia autostradale o alla linea ferroviaria per Roma, attualmente<br />

sottopotenziata).<br />

Proprio questo sviluppo infrastrutturale è stato, ed è, alla base della scelta localizzativa<br />

<strong>di</strong> molte aziende: la presenza <strong>di</strong> significative infrastrutture della mobilità genera un flusso<br />

<strong>di</strong> risorse che ha permesso all’area <strong>di</strong> avere da un lato tassi <strong>di</strong> densità <strong>di</strong> popolazione molto<br />

elevati, dall’altro tassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione molto contenuti negli ultimi anni.<br />

Nei comuni appartenenti all’AERCA vivono circa 200.000 marchigiani,<br />

configurandosi come il più rilevante territorio in termini demografici della regione<br />

(circa la metà della popolazione provinciale) con un’elevata densità <strong>di</strong> popolazione.<br />

La densità abitativa è <strong>di</strong>stribuita principalmente su una serie <strong>di</strong> poli periferici collocati<br />

attorno al capoluogo <strong>di</strong> regione con cui costituiscono un sistema a rete, e a cui richiedono<br />

una serie <strong>di</strong> servizi urbani.<br />

E’ anche un’area <strong>di</strong> grande valore occupazionale che, assieme alla capacità <strong>di</strong> attrarre<br />

consumi, è causa del fenomeno del pendolarismo, a sua volta uno dei maggiori fattori <strong>di</strong><br />

criticità per la stessa area.<br />

L’occupazione terziaria prevale largamente su quella industriale, a <strong>di</strong>fferenza della<br />

maggior parte degli altri sistemi locali del lavoro della regione, ed è fortemente connessa ai<br />

no<strong>di</strong> infrastrutturali. Si tratta <strong>di</strong> un terziario pesantemente materiale, che spesso entra in<br />

conflitto con il terziario immateriale localizzato soprattutto nel sistema urbano <strong>di</strong> Ancona,<br />

centro commerciale, amministrativo, sanitario, universitario, ecc.<br />

La specializzazione terziaria è maggiore proprio nei comuni litoranei (Ancona e<br />

<strong>Falconara</strong>) e assieme alla de-specializzazione del settore primario e secondario connota<br />

una realtà spiccatamente urbana e <strong>di</strong> servizio.<br />

In sintesi “l’identità del sistema territoriale <strong>di</strong> Ancona-<strong>Falconara</strong>-Jesi, sul piano<br />

urbano e sociale, deriva dal rappresentare un nodo demografico e occupazionale,<br />

infrastrutturale e <strong>di</strong> consumo strategico per un’area vasta interregionale” 2 9 .<br />

Un’area, dunque, ricca <strong>di</strong> opportunità, ma anche <strong>di</strong> rischi.<br />

Se il complessivo sistema economico si presenta in uno stato <strong>di</strong> buona salute, con<br />

consistenti potenzialità <strong>di</strong> crescita sia terziaria che industriale - oltre a possedere<br />

l’importante caratteristica <strong>di</strong> un buon livello <strong>di</strong> flessibilità e <strong>di</strong> adattamento, in virtù della<br />

sua specializzazione terziaria e della “non specializzazione” del sistema industriale<br />

(contrariamente al sistema dei <strong>di</strong>stretti industriali regionali) – i problemi preminenti<br />

dell’area sono quelli del riequilibrio territoriale, a fronte <strong>di</strong> un sovraccarico del sistema<br />

che ha generato una pesante congestione.<br />

Proprio questa congestione rischia <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire il più pesante fattore <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>zionamento per lo sviluppo dell’area, sino a costituire un fattore <strong>di</strong> crisi.<br />

In primis l’emergenza ambientale, cui si deve il riconoscimento formale dell’alto<br />

rischio, quin<strong>di</strong> l’emergenza dell’uso degli spazi, l’emergenza inse<strong>di</strong>ativa, l’emergenza del<br />

sovraccarico infrastrutturale, l’emergenza sociale per alcuni particolari quartieri<br />

(Fiumesino, Villanova, Torrette).<br />

Emergenze che minano l’equilibrio economico e sociale complessivo dell’area, con<br />

notevoli costi aggiuntivi che incidono sul red<strong>di</strong>to complessivo dell’area e sulla qualità della<br />

vita dei suoi abitanti. Costi che potrebbero aumentare se le pressioni sulle infrastrutture<br />

dovessero crescere, a fronte <strong>di</strong> un più generale sviluppo economico e tecnologico, in<br />

relazione all’apertura <strong>di</strong> nuove vie <strong>di</strong> comunicazione, ai progressi nel processo <strong>di</strong><br />

29 Cfr. Laboratorio sullo Sviluppo Locale, cit.<br />

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