Allegato Vol.01 - 1,5 Mb - Comune di Falconara Marittima
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<strong>Falconara</strong> <strong>Marittima</strong> Parte Prima<br />
La città nuova: dalle immagini L’analisi dell’esistente<br />
all’immaginario<br />
• Località Fiumesino: oggi emarginata dal sistema infrastrutturale e situata in un<br />
contesto critico dal punto <strong>di</strong> vista ambientale e sociale, conserva il suo carattere <strong>di</strong> borgo<br />
agricolo. Il patrimonio e<strong>di</strong>lizio è in forte stato <strong>di</strong> degrado.<br />
• Castelferretti: attorno al nucleo storico che fa capo al castello, che si è <strong>di</strong>scretamente<br />
conservato, nuove strutture abitative si sono stratificate negli ultimi decenni. Così come la<br />
vicina zona Sta<strong>di</strong>o-Marconi (più vicina a <strong>Falconara</strong>-città), questi abitati hanno assunto il<br />
carattere <strong>di</strong> una periferia residenziale, con una carenza <strong>di</strong> servizi pubblici e una limitatezza<br />
e bassa qualità degli spazi pubblici.<br />
• Marina <strong>di</strong> <strong>Falconara</strong>: oggi coincide con <strong>Falconara</strong>–città, costituendo <strong>di</strong> fatto il<br />
centro vitale del comune, luogo <strong>di</strong> maggiore concentrazione degli spazi e dei servizi<br />
pubblici. E’ caratterizzato dalla maggiore densità e<strong>di</strong>lizia, con caratteri <strong>di</strong>somogenei e, ad<br />
eccezione del fronte mare e delle superstiti costruzioni del primo Novecento, <strong>di</strong> bassa<br />
qualità. E’ il risultato <strong>di</strong> un’attività costruttiva non supportata da adeguati strumenti<br />
urbanistici, attività che si è sviluppata convulsamente a partire dagli anni ’50, in relazione<br />
al ruolo assunto da <strong>Falconara</strong> durante il boom economico, giustificato dalla sua posizione<br />
nodale rispetto alle vie <strong>di</strong> comunicazione e dal suo costituire un’ “appen<strong>di</strong>ce” agevolmente<br />
collegata con le se<strong>di</strong> amministrative e produttive del capoluogo <strong>di</strong> Regione.<br />
Anche la quinta e<strong>di</strong>ficata sul fronte mare, pur presentendosi sostanzialmente<br />
omogenea nei caratteri architettonici e nelle altezze, risulta oppressa dalle retrostanti<br />
e<strong>di</strong>ficazioni multipiano, realizzate tra gli anni ’60-’80 senza alcun criterio <strong>di</strong> sostenibilità,<br />
né <strong>di</strong> estetica urbana. L’espansione e<strong>di</strong>lizia tra la zona <strong>di</strong> <strong>Falconara</strong> Marina e <strong>Falconara</strong><br />
Alta, cominciata con isolati rettangolari rispettosi della morfologia territoriale, è<br />
proseguita in modo sempre più scomposto all’aumentare del fabbisogno abitativo <strong>di</strong> una<br />
società urbana in rapi<strong>di</strong>ssima crescita 9 , fino a saturare il versante collinare, aumentando<br />
così il rischio naturale <strong>di</strong> frane che caratterizza l’area.<br />
A queste località si deve aggiungere un altro quartiere residenziale sviluppatosi negli<br />
anni ‘60-’70: Palombina Vecchia, al confine con Ancona. Una fitta sequenza <strong>di</strong> palazzi che<br />
risale il versante collinare sino a Barcaglione.<br />
Un carattere assolutamente atipico ha invece il paesaggio urbano <strong>di</strong> Rocca Mare,<br />
località poco più a nord della foce dell’Esino e a ridosso della raffineria API. Quasi un<br />
piccolo “villaggio turistico” <strong>di</strong> recente e<strong>di</strong>ficazione, privo <strong>di</strong> qualunque connotazione<br />
architettonica, con una forte carenza <strong>di</strong> servizi e spazi pubblici e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile accessibilità. Si<br />
segnala, quasi a mo’ <strong>di</strong> “curiosità”, il piccolo agglomerato <strong>di</strong> case in legno su palafitte della<br />
Cooperativa Isola Verde, che meriterebbe per la sua particolare tipologia <strong>di</strong> essere<br />
riqualificato e salvaguardato.<br />
Il resto del territorio urbanizzato, oltre che dagli inse<strong>di</strong>amenti produttivi - tra cui<br />
principalmente l’API (che occupa 700.000 mq <strong>di</strong> suolo) e l’area industriale CIAF <strong>di</strong><br />
Castelferretti - è occupato dal complesso sistema infrastrutturale (autostrade, ferrovia e<br />
aeroporto), e da ampie aree <strong>di</strong> connettivo caratterizzate da un’urbanizzazione <strong>di</strong> tipo<br />
<strong>di</strong>ffuso. Il territorio è profondamente segnato dalla sovrapposizione dei molteplici sistemi<br />
infrastrutturali, che con<strong>di</strong>zionano il suo assetto formale assi più che non la presenza delle<br />
abitazioni.<br />
9 Soprattutto in conseguenza del terremoto del 1972, molti abitanti si trasferirono da Ancona a <strong>Falconara</strong>, che vide un’ulteriore<br />
espansione demografica. Cfr. il contributo <strong>di</strong> NIGRO G., Il Progetto Direttore, in AA.VV., <strong>Falconara</strong>, storie e immagini, cit.<br />
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