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Allegato Vol.01 - 1,5 Mb - Comune di Falconara Marittima

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MARCHINGEGNO<br />

VILLAGGIO GLOBALE INTERNATIONAL<br />

<strong>Falconara</strong>, con il suo sbocco a mare, rappresenta la parte terminale del “Corridoio<br />

Esino”, garantendo l’allaccio con i sistemi infrastrutturali, inse<strong>di</strong>ativi ed economici<br />

litoranei e aeroportuali.<br />

Significativa, ai fini del nostro lavoro, è anche la lettura del territorio che si ricava<br />

dall’analisi del sistema territoriale compreso nell’area formalmente riconosciuta dalla<br />

Regione Marche nell’anno 2000 2 3 come “Area ad Elevato Rischio <strong>di</strong> Crisi Ambientale”<br />

(AERCA) 2 4 .<br />

In particolare la successiva legge regionale 2 5 definisce tale area come “caratterizzata da<br />

gravi alterazioni degli equilibri ecologici nel suolo, nei corpi idrici e nell’atmosfera, nonché da una<br />

elevata concentrazione <strong>di</strong> stabilimenti industriali e <strong>di</strong> infrastrutture con possibilità <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o<br />

rilevante”.<br />

Un recente stu<strong>di</strong>o dell’Università Politecnica delle Marche 2 6 in<strong>di</strong>vidua i caratteri<br />

sociali, demografici e occupazionali dell’area AERCA, definendola come “…l’area <strong>di</strong><br />

incontro tra la Valle dell’Esino e il gomito me<strong>di</strong>oadriatico (…) un’area in cui un dente importante<br />

ed industriale (la meccanica tra Fabriano e Jesi) si salda al “pettine” della dorsale costiera” 27 .<br />

Area che risulta baricentrica rispetto al pettine me<strong>di</strong>oadriatico, delimitato a Nord dal<br />

centro romagnolo <strong>di</strong> Rimini e a Sud dal capoluogo abruzzese <strong>di</strong> Pescara. Una macroregione<br />

definita dall’economista Giorgio Fuà “l’asse adriatico dello sviluppo”, caratterizzato da un<br />

continuum urbano-rurale, significativamente industrializzato, sostenuto dal commercio e<br />

da importanti <strong>di</strong>stretti turistici.<br />

A <strong>di</strong>fferenza della precedente perimetrazione del sistema multipolare <strong>di</strong> cui fa parte<br />

<strong>Falconara</strong>, l’area AERCA non comprende il territorio <strong>di</strong> Senigallia e l’area industriale che si<br />

sviluppa a sud <strong>di</strong> Ancona fino a Recanati, definita anche “sistema locale <strong>di</strong> Osimo”. Se<br />

Senigallia rappresenta il centro più vicino a <strong>Falconara</strong> con una consolidata vocazione<br />

turistica, il sistema locale <strong>di</strong> Osimo, così come Jesi, è invece un importante polo<br />

manifatturiero, caratterizzato da una buona presenza della piccola e me<strong>di</strong>a impresa,<br />

localizzato ai margini dell’area AERCA.<br />

2 8<br />

CARATTERIZZAZIONE DEL SISTEMA TERRITORIALE AERCA<br />

Questa vasta area interregionale ha visto un potenziamento terziario dei tre poli sopra<br />

citati. In particolare il polo <strong>di</strong> Ancona, me<strong>di</strong>ano e baricentrico, è stato interessato negli<br />

ultimi venti anni da un notevole incremento delle infrastrutture, costituendo un nodo<br />

importante su cui insiste una vasta area interregionale.<br />

Il sistema <strong>di</strong> Ancona-<strong>Falconara</strong>-Jesi in<strong>di</strong>vidua quin<strong>di</strong> un territorio <strong>di</strong> particolare<br />

pregio per un’ampia area interregionale.<br />

Il tasso <strong>di</strong> infrastrutturazione è circa doppio <strong>di</strong> quello me<strong>di</strong>o nazionale, e <strong>di</strong> gran<br />

lunga superiore a quello delle più vicine Rimini e Pescara.<br />

23 Delibera del Consiglio Regionale n.305 del 01/03/2000.<br />

24 L’area AERCA comprende il porto <strong>di</strong> Ancona, la fascia costiera del comuni <strong>di</strong> Ancona verso Nord, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Falconara</strong> M. e<br />

la Valle dell’Esino sino a Jesi. “Per rischio <strong>di</strong> crisi ambientale si intendono gli effetti attesi e non desiderati che le alterazioni e le<br />

situazioni <strong>di</strong> rischio possono causare sulle persone, sulle risorse ambientali e storico culturali, sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio, sulle<br />

infrastrutture, sull’organizzazione territoriale ed economica in genere”.<br />

25 Legge Regionale n.6/2004, “Disciplina delle aree ad elevato rischio <strong>di</strong> crisi ambientale”.<br />

26 Cfr. Laboratorio sullo Sviluppo Locale - Il sistema territoriale <strong>di</strong> Ancona-<strong>Falconara</strong>-Jesi”, <strong>di</strong>spensa del corso <strong>di</strong> laurea in<br />

Economia del Turismo coor<strong>di</strong>nato dal prof. F. Sotte, Università Politecnica delle Marche, Facoltà <strong>di</strong> Economia, a.a. 2003-2004.<br />

27 Ibid.<br />

28 Le considerazioni <strong>di</strong> questo paragrafo sono desunte dallo stu<strong>di</strong>o dell’Università Politecnica delle Marche, sopra citato.<br />

37

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