Allegato Vol.01 - 1,5 Mb - Comune di Falconara Marittima
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<strong>Falconara</strong> <strong>Marittima</strong> Parte Prima<br />
La città nuova: dalle immagini L’analisi dell’esistente<br />
all’immaginario<br />
della globalizzazione (e al conseguente processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>s-identità) e incentivando<br />
l’integrazione culturale delle minoranze etniche in un’ottica <strong>di</strong> pluralismo culturale.<br />
LA CITTA’ DALL’ESTERNO<br />
Già nella trattazione della storia <strong>di</strong> <strong>Falconara</strong> si è messa in evidenza la genesi<br />
“anomala” <strong>di</strong> questo territorio, quale somma prima <strong>di</strong> castelli e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> frazioni<br />
influenzate da centri <strong>di</strong> potere esterni. E’ solo a partire dal 1948 che <strong>Falconara</strong> conquista la<br />
piena autonomia amministrativa, ed è chiaro quin<strong>di</strong> come all’esterno, sino ad un’epoca<br />
relativamente recente, questa vasta area non sia stata considerata mai come una città, ma<br />
semmai come un territorio “da sfruttare”: in passato per le sue risorse agricole, e sino ai<br />
giorni nostri per la sua posizione strategica, vicina alla città capoluogo e allo sbocco del<br />
sistema Vallesina, adattissima ad accogliere imponenti sistemi infrastrutturali ed industrie<br />
pesanti.<br />
La conoscibilità <strong>di</strong> <strong>Falconara</strong> in ambito sovralocale si attesta nell’epoca in cui nasce il<br />
“fenomeno turismo”, tra la fine dell’‘800 e l’inizio del ‘900, quando <strong>Falconara</strong>, con i suoi<br />
stabilimenti balneari, entra in competizione con altre città del me<strong>di</strong>o ed alto Adriatico.<br />
<strong>Falconara</strong> <strong>di</strong>viene quin<strong>di</strong> una stazione conosciuta e rinomata a livello nazionale.<br />
Ma ancora non si poteva parlare <strong>di</strong> <strong>Falconara</strong> come <strong>di</strong> una città vera e propria: <strong>di</strong> fatto<br />
essa rappresentava, tanto amministrativamente quanto nell’immaginario collettivo, una<br />
mera appen<strong>di</strong>ce della città- porto, ovvero la sua ridente “frazione balneare”.<br />
Qualcosa cambiò con l’avvio del processo <strong>di</strong> industrializzazione: l'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong><br />
gran<strong>di</strong> stabilimenti industriali (quali la Monte<strong>di</strong>son e l’Api) portarono ad uno sviluppo<br />
vertiginoso del territorio per il massiccio afflusso <strong>di</strong> gente dalle zone interne della regione,<br />
conseguente allo spopolamento delle campagne e delle zone dell'alta collina e della<br />
montagna marchigiana.<br />
<strong>Falconara</strong> <strong>di</strong>ventò centro <strong>di</strong> attrazione per nuova forza-lavoro: nel giro <strong>di</strong> pochi<br />
decenni sorsero interi quartieri satellite per ospitare la massa dei nuovi lavoratori.<br />
Il successivo processo <strong>di</strong> deindustrializzazione, ancora in atto, è stato invece<br />
caratterizzato da un processo continuo <strong>di</strong> delocalizzazione <strong>di</strong> una porzione consistente del<br />
bacino-lavoro, che in parte si è concentrato <strong>di</strong> nuovo verso Ancona, ma che in larga misura,<br />
grazie al potenziamento dei sistemi infrastrutturali, si è spostato anche verso la Vallesina. A<br />
ciò si devono aggiungere gli effetti del sisma del ’72, che ha comportato un consistente<br />
movimento demografico da Ancona verso <strong>Falconara</strong>.<br />
A partire dagli anni ’50 sino alla fine degli anni ’90 del secolo scorso si è passati,<br />
dunque, da una visione <strong>di</strong> <strong>Falconara</strong> come “nuova città industriale”, a <strong>Falconara</strong> come<br />
“città popolare” e “città periferia”, sino alla più recente <strong>Falconara</strong> “città dormitorio”.<br />
Oggi queste definizioni risultano superate nei fatti: <strong>Falconara</strong> è prima <strong>di</strong> tutto una città<br />
vera e propria, che ha <strong>di</strong>mostrato una forte autonomia decisionale rispetto al contesto<br />
territoriale. La sua citta<strong>di</strong>nanza, nell’attenzione <strong>di</strong>mostrata ai <strong>di</strong>battiti relativi alle<br />
trasformazioni urbane, rivela una profonda coscienza civica, e afferma, seppur con alcune<br />
contrad<strong>di</strong>zioni, un forte desiderio <strong>di</strong> miglioramento del proprio habitat. E’ una città vitale,<br />
autosufficiente e che offre una buona qualità <strong>di</strong> servizi al citta<strong>di</strong>no.<br />
20 Si veda la scheda nell’allegato II.1 relativa a <strong>Falconara</strong> Stazione Balneare tra fine ‘800 e inizio ‘900.<br />
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