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Guida degli Archivi capitolari d'Italia. I - Direzione generale per gli ...

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Nocera Inferiore<br />

dei Monti San Felice, giovandosi della facoltà che aveva dal Concilio di<br />

Trento e dalla successiva bolla di Pio V, staccò la cura delle anime dall’Arcipretura<br />

istituendo la figura di un vicario curato <strong>per</strong>petuo. Tuttavia,<br />

con bolla di papa Gregorio XVI, la cura delle anime fu nuovamente affidata<br />

all’Arcipretura. Nel 1875, a seguito della decisione di Pio IX di<br />

staccare dal Capitolo la cura delle anime, il vescovo Ammirante confermò<br />

che il compito venisse assegnato, dopo regolare concorso, ad un sacerdote<br />

estraneo.<br />

Fin dal 1836 furono ridotte in massa comune le otto antiche prebende e<br />

si stabilì che fosse assegnata una somma maggiore ai quattro canonici:<br />

Arcidiacono, Penitenziere, Teologo e canonico curato, al primo <strong>per</strong>ché<br />

destinato nelle pubbliche funzioni a rappresentare il vescovo e a<strong>gli</strong> altri<br />

tre: “<strong>per</strong> le loro particolari incombenze”.<br />

Con l’avvento del vescovo Agnello Giuseppe D’Auria il Capitolo si arricchisce<br />

del collegio <strong>de<strong>gli</strong></strong> ebdomadari, con composizione numerica tra<br />

12 e 16 membri; era proibito loro di considerarsi corpo staccato dal Capitolo<br />

e promuovere in tal senso qualsiasi manifestazione, tuttavia spettava<br />

loro l’ufficiatura, leggere e cantare le lezioni, assistere le dignità e i<br />

canonici nelle funzioni ed osservare tutte le altre norme e consuetudini<br />

<strong>capitolari</strong>; dal canto suo il Capitolo in segno di gratitudine interveniva<br />

nell’accompagnamento funebre di ciascun eddomadario.<br />

Il Capitolo di Nocera dei Pagani, relativamente alle insegne, godette del<br />

privilegio di portare sottana e mantellina di color violaceo, usato <strong>per</strong>ò<br />

solo nelle funzioni <strong>capitolari</strong>, come sancito dal rescritto di Pio IX datato<br />

11 marzo 1849. Oggi la sottana e la mantellina è nera con filetto<br />

violaceo.<br />

Relativamente a<strong>gli</strong> statuti è da dire che il Capitolo si è retto senza statuti<br />

scritti sino al 1889, conformandosi alle norme comuni del diritto, alla<br />

consuetudine e alle disposizioni <strong>capitolari</strong>. In seguito alla visita pastorale<br />

del vescovo Luigi Del Forno nel 1886, il Capitolo riceve la disposizione<br />

di presentare entro un determinato <strong>per</strong>iodo di tempo il suo statuto.<br />

Non avendo ottem<strong>per</strong>ato a ciò, la Santa Sede nel 1887 prescrisse la compilazione<br />

d’ufficio da parte del vescovo. Fu nominata una commissione<br />

di canonici la quale compilò uno statuto che fu approvato dal Capitolo<br />

il 15 ottobre 1889 e dal vescovo il 14 dicembre dello stesso anno.<br />

Il sigillo capitolare riproduceva l’effigie di S. Marco, titolare della chiesa<br />

cattedrale, sino al 1986. Attualmente è stato sostituito con la legenda: Capitolo<br />

Cattedrale di Nocera inferiore-Sarno, nuova denominazione della<br />

diocesi di cui è vescovo S. E. Gioacchino Illiano.<br />

Dati complessivi: pezzi 811 (1636-1995) tra faldoni, fascicoli e registi.<br />

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