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Guida degli Archivi capitolari d'Italia. I - Direzione generale per gli ...

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ARCHIVIO CAPITOLARE DELLA CATTEDRALE DI AREZZO<br />

Località: Arezzo<br />

Denominazione: <strong>Archivi</strong>o Capitolare<br />

Indirizzo: Cattedrale - 52100 Arezzo<br />

Telefono: 0575/23991; Fax Curia 0575/350263<br />

<strong>Archivi</strong>sta Capitolare: don Silvano Pieri<br />

Accessibilità: su richiesta motivata<br />

Orario: martedì e venerdì, ore 9,00-12,00<br />

Servizio riproduzione dei documenti: videolettore<br />

Compilatore della scheda: don Silvano Pieri<br />

Il Capitolo della Cattedrale di Arezzo è stato costituito intorno all’840<br />

dal vescovo Pietro I. I suoi componenti, oltre ad aiutare il vescovo nelle<br />

pratiche pastorali, riescono a costituire una scuola che ha avuto grande<br />

fama e alterne vicende fino al 1500. In particolare essa viene ricordata<br />

<strong>per</strong> la littera aretina, <strong>per</strong> la pratica di cancelleria e <strong>per</strong> le miniature. Ma<br />

le vicende varie della città non hanno <strong>per</strong>messo che detto materiale giungesse<br />

completo fino a noi. Situazioni storiche particolari (distruzioni, trasferimenti)<br />

hanno ridotto notevolmente il materiale documentario.<br />

Il Capitolo della cattedrale nel 1200 viene trasferito presso la chiesa di S.<br />

Pietro maggiore, all’interno della città, la chiesa di S. Pietro diviene la<br />

Cattedrale. Il “Duomo vecchio” rimane con servizio saltuario ed è stato<br />

distrutto nel 1561 <strong>per</strong> ordine di Cosimo.<br />

Ne<strong>gli</strong> Statuti redatti nel 1263 sotto la propositura di Ranieri <strong>de<strong>gli</strong></strong> Ubertini<br />

e il vescovato di Gu<strong>gli</strong>elmino <strong>de<strong>gli</strong></strong> Ubertini, si specifica il compito<br />

dell’incaricato, responsabile, dell’<strong>Archivi</strong>o. Le stesse disposizioni si ripetono,<br />

successivamente, nelle variazioni statutarie. Particolare attenzione<br />

viene riservata alla documentazione relativa al patrimonio immobiliare variamente<br />

diffuso nella Valdichiana; da questi atti si traggono indicazioni<br />

utili <strong>per</strong> la redazione dei catasti di Tegoleto e Alberoro, circa 1250, tra i<br />

più antichi oggi conservati.<br />

Nel 1571 i Canonici chiedono ai Conservatori dell’<strong>Archivi</strong>o di non inviare<br />

a Firenze il materiale notarile, secondo <strong>gli</strong> ordini emanati da Cosimo<br />

de’ Medici <strong>per</strong> cui nell’archivio sono venuti a confluire anche documenti<br />

dei vescovi e registri di notari di curia.<br />

Nel 1700, su invito del vescovo Falconcini (1704-1724) autore di un<br />

Chronicon della Chiesa aretina, si riorganizza l’archivio, dotandolo di una<br />

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