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Guida degli Archivi capitolari d'Italia. I - Direzione generale per gli ...

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ARCHIVIO CAPITOLARE<br />

DELLA CATTEDRALE DI ALESSANO<br />

Località: Alessano<br />

Denominazione: <strong>Archivi</strong>o Capitolare della cattedrale di Alessano (depositato<br />

presso l’<strong>Archivi</strong>o storico diocesano di Ugento)<br />

Indirizzo: piazza Vittorio Emanuele, 73059 Ugento (Lecce)<br />

Telefono: 0833/555049; Fax: 0833/555049<br />

<strong>Archivi</strong>sta: don Salvatore Palese<br />

Accessibilità: su richiesta motivata<br />

Orario: martedì, mercoledì, venerdì, ore 9,30-12,30<br />

Servizio riproduzione dei documenti: a giudizio del direttore<br />

Compilatore della scheda: Antonio Caloro<br />

La prima menzione di un vescovo alessanese si trova in una lettera di<br />

papa Innocenzo III del 23 giugno 1198. È legittimo supporre che il Capitolo<br />

sia stato costituito all'inizio dell’attività della chiesa cattedrale. La<br />

prima attestazione della sua esistenza è contenuta nei verbali della raccolta<br />

delle decime pontificie dell’anno 1324, quando compare il cantore<br />

a capo dei canonici. Essi alla fine del sec. XVI erano 11; nel secolo<br />

seguente, ad uno dei canonicati viene annessa in <strong>per</strong>petuo, la cura delle<br />

anime affidata, fino ad allora, ad un canonico amovibile ad nutum Episcopi.<br />

Durante l’episcopato di Francesco Antonio Roberti (1648-1653),<br />

il Capitolo si accresce di una seconda dignità, il tesoriere, cui sono stati<br />

affidati vari compiti: sovrintendere alla sagrestia, spiegare le sacre scritture<br />

e risolvere i casi morali. Tra i canonici, uffici particolari hanno,<br />

inoltre, il penitenziere; il curato, cui sono affidate la direzione pastorale<br />

della popolazione, l’insegnamento della dottrina cristiana e l’amministrazione<br />

dei sacramenti; il procuratore, che cura l’amministrazione dei<br />

beni del Capitolo e lo rappresenta nelle controversie. In situazioni di<br />

controversie, il Capitolo nomina un “procuratore alle liti”, scelto tra i<br />

canonici laureati in utroque iure. Laureati devono essere anche il cantore,<br />

in diritto e il tesoriere, in sacra teologia. Il 27 lu<strong>gli</strong>o 1695, il vescovo<br />

Vincenzo Della Marra, al fine di rendere più decoroso il servizio<br />

liturgico nella Cattedrale, firma il decreto di istituzione del collegio dei<br />

“partecipanti”, composto da 7 sacerdoti semplici, scelti “non solo riguardo<br />

alla loro anzianità, ma alla loro sufficienza, e in merito di bontà<br />

di vita e di dottrina”.<br />

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