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Guida degli Archivi capitolari d'Italia. I - Direzione generale per gli ...

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Pistoia<br />

<strong>per</strong> almeno due terzi dell’anno. Tale sistema di ripartizione prevede il<br />

controllo delle presenze dei singoli canonici effettuato solitamente da uno<br />

dei cappellani, di ciò incaricato con il titolo di puntatore.<br />

Il collegio dei Cappellani di San Zeno, originariamente composto da 17<br />

membri e, successivamente, da 24 e, infine da 6. Il patrimonio di detto<br />

collegio risulta ben più esiguo, se confrontato con <strong>gli</strong> altri, nonostante<br />

l’annessione nel XV secolo di beni provenienti da soppressi conventi dedicati<br />

a S. Desiderio e Santa Maria Maddalena, finisce con l’essere incorporato<br />

nel patrimonio della Sacrestia di S. Zeno.<br />

La massa Chierici (arricchita nel ‘400 da Eugenio IV con l’annessione<br />

delle sopppresse chiese di San Frediano dei Canonici Lateranensi e di<br />

San Giorgio in Can Bernardi) provvede al mantenimento del collegio Eugeniano<br />

nonché la scuola <strong>per</strong> l’istruzione <strong>de<strong>gli</strong></strong> aspiranti al sacerdozio secondo<br />

quanto dettato da Eugenio II. Il collegio, la cui attività è rivolta<br />

inizialmente a 12 e poi a 22 chierici, è funzionante sino al primo decennio<br />

di questo secolo.<br />

La massa Musici provvede, istituzionalmente, al funzionamento della Cappella<br />

Musicale della Cattedrale alla quale sono addetti un maestro, sei<br />

cantanti e due suonatori. Per volontà di Clemente IX, nel 1669 viene aggregato<br />

al patrimonio di questo istituto quello proveniente dal soppresso<br />

convento di San Girolamo dell’ordine di Gesuiti.<br />

Il Capitolo ha anche il compito di amministrare il ricco patrimonio della<br />

Sacrestia di S. Zeno, che si affianca all’o<strong>per</strong>a dei Santi Giovanni e Zeno.<br />

L’amministrazione del patrimonio della Sacrestia è deputata a un<br />

camarlingo, affiancato da un collegio composto da un prefetto di sacrestia<br />

e di due deputati alla sacrestia. Pertanto il materiale relativo alla sacrestia<br />

costituisce, unitamente a quello della massa canonici, la parte più<br />

cospicua dell’<strong>Archivi</strong>o Capitolare. Altri due enti legati al Capitolo sono<br />

la Biblioteca Fabroniana e l’O<strong>per</strong>a pia “Melocchi”.<br />

La Biblioteca Fabroniana è stata donata dal cardinale Fabroni alla Congregazione<br />

dei Preti dell’Oratorio di Pistoia, <strong>per</strong>ché venga custodita a beneficio<br />

della città. La sede della biblioteca è stata costruita sopra la chiesa<br />

di S. Filippo Neri a spese del donatore che garantisce, tramite un cospicuo<br />

lascito, la manutenzione e il funzionamento della biblioteca. Nel 1810,<br />

<strong>per</strong> le leggi napoleoniche di soppressione delle corporazioni religiose e il<br />

conseguente allontanamento dei Filippini da Pistoia, l’amministrazione<br />

dei beni patrimoniali della biblioteca viene affidata, come previsto dall’atto<br />

di fondazione, al Capitolo della Cattedrale, con l'obbligo di tenerne<br />

amministrazione distinta e separata da quella <strong>de<strong>gli</strong></strong> altri beni dei<br />

patrimoni ad essa affidati. Al 1810 risalgono appunto i primi documenti<br />

della Fabroniana conservati nell’<strong>Archivi</strong>o Capitolare.<br />

L’O<strong>per</strong>a pia “Melocchi” è una fondazione di beneficienza <strong>per</strong> l’assegnazione<br />

di doti a fanciulle povere, fi<strong>gli</strong>e di ex Gonfalonieri o graduati nel<br />

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