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Guida degli Archivi capitolari d'Italia. I - Direzione generale per gli ...

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<strong>Guida</strong> <strong>de<strong>gli</strong></strong> <strong>Archivi</strong> <strong>capitolari</strong> d’Italia, I<br />

Papa Martino V nel 1426 costituì la prepositura come seconda dignità<br />

capitolare, dotandola dei beni del soppresso monastero benedettino di S.<br />

Lorenzo in Trento.<br />

Riorganizzato dopo l’età napoleonica con dotazione ricostruita in forza<br />

di impegni internazionali, sanciti con la bolla pontificia Ubi primum del<br />

1825, l’attuale Capitolo è composto da nove canonicati, tra i quali si annoverano<br />

le tre dignità di decano, preposito e arcidiacono, e <strong>gli</strong> uffici di<br />

penitenziere e teologo.<br />

Fino alla nuova definizione dei suoi compiti, stabilita con il nuovo Codice<br />

di Diritto Canonico del 1983, il Capitolo della Cattedrale era tenuto ad<br />

assistere il vescovo nelle funzioni solenni in città e nel suburbio (C.J.C.,<br />

can. 412) in determinati giorni (can. 414). Come senato diocesano le funzioni<br />

del Capitolo variavano a secondo che la sede episcopale fosse piena<br />

oppure vacante. In sede plena il capitolo rappresentava un corpo<br />

consultivo che il vescovo era tenuto ad interpellare ne<strong>gli</strong> affari di maggiore<br />

importanza, in alcuni dei quali con efficacia puramente consultiva<br />

(can. 386 §1, 388, 394 §3, 403, 406, 1234 §1, 1428), in altri con efficacia<br />

vincolante (can. 394 §2, 712 §2, 1541 §2 n. 2, ecc.). In sede vacante <strong>per</strong><br />

morte, rinuncia, trasferimento o privazione dell’ufficio, se la S. Sede non<br />

provvedeva altrimenti, il governo della diocesi spettava al capitolo, attraverso<br />

un vicario capitolare.<br />

L’attuale disciplina del Capitolo di Trento, dopo il nuovo Codice di Diritto<br />

Canonico, è descritta nello statuto approvato dall’arcivescovo A. M.<br />

Gottardi il 31 marzo 1984, secondo cui il Capitolo va considerato come<br />

una «stabile espressione di comunione dell’intero presbiterio presso l’arcivescovo,<br />

nell’esercizio del ministero liturgico e della quotidiana preghiera<br />

di lode, ringraziamento e supplica a nome e vantaggio di tutta la<br />

comunità diocesana» (Presbyterorum Ordinis, n. 5 e 13). Compito istituzionale<br />

del Capitolo è celebrare la liturgia nella cattedrale <strong>per</strong> assicurare<br />

e rendere più solenne il culto divino (can. 503). Ai canonici vengono<br />

assegnati altrettanti “titoli” corrispondenti a nome di santi <strong>per</strong> antica<br />

tradizione maggiormente collegati alla storia della Chiesa tridentina: S.<br />

Stefano e SS. Martiri Anauniesi (decano); SS. Lorenzo e Apollinare (preposito);<br />

SS. Pietro e Paolo (arcidiacono); SS. Giovanni Battista ed Evangelista<br />

(teologo); SS. Ambrogio e Carlo Borromeo (penitenziere), S. Biagio;<br />

SS. Nicolò e Martino; S. Zeno; S. Marco.<br />

Dati complessivi sulla consistenza documentaria: <strong>per</strong>gg. n. 6787 (1170-<br />

1773); unità 2413 (1027-1988); nella biblioteca capitolare: codici 91, incunaboli<br />

149.<br />

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