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GENERALI INVESTMENTS SICAV - Gruppo Banca Esperia

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Relazione del Gestore degli investimenti<br />

del mercato si è deciso di costituire e mantenere una maggior componente di liquidità. Nel corso dell'anno il comparto ha<br />

cominciato a ricorrere attivamente a CDS liquidi a fini di copertura delle posizioni ed ha assunto una posizione short su<br />

un'assicurazione europea esposta ai paesi periferici. Con la diminuzione delle emissioni di ABS sul mercato primario (pari a<br />

circa 210 miliardi di euro rispetto ai 307 miliardi di euro del 2010, secondo una ricerca di Bank of America Merrill Lynch), gli<br />

investimenti diretti del comparto sono aumentati (38% rispetto al 26% del 2010). I titoli su mutui ipotecari residenziali (RMBS)<br />

britannici e olandesi, nonché le obbligazioni delle case automobilistiche tedesche, vengono collocati direttamente sul mercato,<br />

mentre gli emittenti dei paesi periferici devono ricorrere alle operazioni repo della BCE. La liquidità degli ABS europei è rimasta<br />

soddisfacente, non essendosi ripetuta la situazione di chiusura dei mercati verificatasi nel 2008. L'orientamento principale del<br />

portafoglio è stato l'investimento in obbligazioni senior di buona qualità strutturalmente correlate all'andamento dei relativi<br />

sottostanti, in particolare quando si tratta di CMBS (titoli su mutui ipotecari commerciali). In linea con altri tipi di asset, i CMBS<br />

hanno perso buona parte dei guadagni conseguiti in precedenza. Tuttavia, considerando il probabile rifinanziamento dei mutui<br />

sottostanti, esistono concrete possibilità di futuri rialzi per questi titoli.<br />

Il comparto Absolute Return Global Macro Strategies, per la prima volta dalla data di lancio nel 2006, ha chiuso l'esercizio<br />

con un ribasso pari all'1,80%. La prima parte dell'anno è stata positiva, ma nel secondo semestre le perdite si sono<br />

accumulate. La prima parte dell'anno è stata caratterizzata dal graduale peggioramento del quadro macroeconomico,<br />

avvenuto in due tempi: dopo un avvio favorevole, l'intensificarsi della crisi del debito sovrano in Europa, le crisi geopolitiche nel<br />

Nord Africa e il terremoto in Giappone hanno accentuato la tendenza al rallentamento economico. Nel terzo trimestre i<br />

problemi di bilancio pubblico in Grecia e Portogallo hanno contagiato anche l'Italia e la Spagna, con spettacolari aumenti degli<br />

spread dei decennali rispetto al Bund. La <strong>Banca</strong> Centrale Europea, dopo aver aumentato a due riprese i tassi durante l'estate,<br />

nell'ultimo trimestre li ha riportati al livello dell'1%, intervenendo nel contempo per stabilizzare i mercati attraverso massicci<br />

acquisti di titoli di Stato italiani e spagnoli nell’ambito di un programma denominato Securities Market Program. Nell'ultima<br />

parte dell'anno l'economia statunitense ha dato segni di risveglio, ma permangono dubbi sulla solidità della ripresa. Le misure<br />

d'austerità hanno influito considerevolmente sulla crescita economica: la Grecia è rimasta in recessione e vari altri paesi<br />

rischiano di sperimentare nuovamente la stessa situazione. In tale contesto, sia la Grecia che la Spagna hanno dichiarato di<br />

non poter rispettare gli obiettivi di deficit del 2011, annunciando ulteriori misure di contenimento. Le inevitabili nuove misure<br />

rischiano di influire ulteriormente sulla crescita, innescando un circolo vizioso che potrebbe provocare una depressione.<br />

Comparti monetari<br />

Il comparto Euro Liquidity ha messo a segno un rialzo dell'1,54%, sovraperformando il benchmark. Dopo un primo semestre<br />

relativamente calmo, la seconda parte del 2011 è stata segnata dall'intensificarsi della crisi del debito sovrano europeo,<br />

estesasi all'Italia e alla Spagna, con considerevoli aumenti dei tassi e degli spread dei titoli decennali dei paesi periferici<br />

rispetto al Bund. Negli ultimi mesi dell'anno anche i titoli francesi e austriaci sono stati, loro malgrado, coinvolti nella crisi che<br />

ha colpito l'eurozona. La <strong>Banca</strong> Centrale Europea, dopo aver aumentato a due riprese i tassi durante l'estate, nell'ultimo<br />

trimestre li ha riportati al livello dell'1%, intervenendo nel contempo per stabilizzare i mercati attraverso massicci acquisti di titoli<br />

di Stato italiani e spagnoli nell’ambito di un programma denominato Securities Market Program. I nuovi governi insediati in<br />

Grecia, Italia e Spagna, nonché il governo francese, hanno varato nuovi pacchetti di misure d'austerità per migliorare la<br />

sostenibilità dei conti pubblici, mentre l'Europa ha compiuto i primi timidi passi per perfezionare gli strumenti finalizzati al<br />

salvataggio dei paesi in difficoltà o modificare i trattati europei. Durante l'anno il rendimento del biennale tedesco è sceso<br />

dall'1,80% allo 0,15%, mentre il tasso Euribor a 3 mesi a luglio è aumentato dall'1% all'1,60%, chiudendo l'anno all'1,35%. Lo<br />

spread tra il biennale tedesco e l'omologo italiano si è ampliato da 100 pb al massimo di 700 pb toccato negli ultimi mesi del<br />

2011. Nel corso degli ultimi trimestri la duration del comparto è stata ridotta a un quinto di anno. L'esposizione ai paesi<br />

periferici è stata diminuita, vendendo in particolare BTP a lungo termine e aumentando gli investimenti in Germania, Finlandia<br />

e, nell'ultimo scorcio dell'anno, in Francia e Austria.<br />

Comparti garantiti<br />

Nel 2011 il comparto GaranT 1 ha messo a segno una performance dello 0,68%, con il NAV per azione passato da 105,24 a<br />

105,95 euro nel corso dell'anno.<br />

Il portafoglio è stato investito in obbligazioni garantite a breve termine e in titoli di Stato europei. A dicembre il peso dei titoli a<br />

tasso a fisso era pari al 97% circa del patrimonio, mentre il 3% era costituito da liquidità. La duration era inferiore a 5 anni,<br />

riflettendo la fine del secondo periodo di garanzia, che scade il 30 settembre 2016.<br />

Alla fine dell'anno l'esposizione alle azioni era pari al 12,10%.<br />

La prima parte dell'anno è stata caratterizzata dal graduale peggioramento del quadro macroeconomico: dopo un avvio<br />

favorevole, l'intensificarsi della crisi del debito sovrano in Europa, le crisi geopolitiche nel Nord Africa e il terremoto in Giappone<br />

hanno accentuato la tendenza al rallentamento economico. Nel terzo trimestre i problemi di bilancio pubblico in Grecia e<br />

Portogallo hanno contagiato anche l'Italia e la Spagna, con spettacolari aumenti degli spread dei decennali rispetto al Bund. La<br />

<strong>Banca</strong> Centrale Europea, dopo aver aumentato a due riprese i tassi durante l'estate, nell'ultimo trimestre li ha riportati al livello<br />

dell'1%, intervenendo nel contempo per stabilizzare i mercati attraverso massicci acquisti di titoli di Stato italiani e spagnoli<br />

nell’ambito del programma Securities Market Program. Nell'ultima parte dell'anno l'economia statunitense ha dato segni di<br />

risveglio, ma permangono dubbi sulla solidità della ripresa. Le misure d'austerità hanno influito considerevolmente sulla<br />

crescita economica: la Grecia è rimasta in recessione e vari altri paesi rischiano di sperimentare nuovamente la stessa<br />

situazione. In tale contesto, sia la Grecia che la Spagna hanno dichiarato di non poter rispettare gli obiettivi di deficit del 2011,<br />

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