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Qui - Porphyra

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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />

“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />

A parte qualche differenza, tutte le versioni narrano<br />

sostanzialmente la medesima trama. Digenis nasce dal<br />

matrimonio tra un emiro arabo, convertito al cristianesimo, e la<br />

figlia di un nobile bizantino (onde l’epiteto Digenis, che in greco<br />

significa “di doppia stirpe”); una volta adulto, Basilio diviene un<br />

coraggioso guerriero e un grande amatore; sposa la figlia di una<br />

generale e va lungo la frontiera a combattere contro animali<br />

feroci, banditi e Arabi; alla fine, muore giovane in uno splendido<br />

palazzo-fortezza da lui stesso costruito presso l’Eufrate. 326<br />

Oltre a Digenis Akritas, esistono poi altri eroi meno noti,<br />

quali Armouris 327 e Andronikos. 328<br />

In quanto creazioni letterarie, i poemi acritici non<br />

possono essere considerati opere storiche: tuttavia, essi offrono<br />

una grande ricchezza di informazioni su aspetti socio-culturali<br />

della frontiera orientale dell’impero bizantino, poiché qui<br />

nacquero, dapprima in forma orale (X e XI secolo) e solo<br />

successivamente scritta. Nonostante i cambiamenti e gli<br />

adattamenti operati dai copisti in base al proprio gusto,<br />

un’indagine storica può identificare chiaramente gli elementi<br />

risalenti ad una cronologia coincidente con la fase orale o ad<br />

essa molto prossima.<br />

È pertanto interessante osservare come questi poemi si<br />

relazionino alle regioni di frontiera, che ne costituiscono lo<br />

sfondo, e con coloro che vivono al di là, gli “altri”. Questi “altri”<br />

sono sempre mussulmani e per lo più Arabi: i Turchi appaiono<br />

solo una volta, tra le truppe dell’emiro che compie un’incursione<br />

in territorio bizantino, incontra la futura madre di Digenis, se ne<br />

innamora e la sposa. 329<br />

Sebbene visti come “altri”, gli Arabi non sono considerati<br />

nemici per definizione. Solo nel poema di Armouris si riscontra<br />

una posizione aggressiva nei confronti dei Mussulmani, poiché il<br />

padre dell’eroe, suo omonimo, viene tenuto prigioniero<br />

dall’emiro arabo per dodici anni. 330 Eppure, anche in questo caso<br />

la contrapposizione tra le due etnie non è totale: il padre di<br />

Armouris ha una relazione estremamente amichevole con il<br />

326 Nel presente articolo saranno analizzate le seguenti versioni del Digenis Akritas:<br />

- versione dell’Escorial (edizione di Stilianós Alexiou), tradotta da Miguel Castillo Didier in CASTILLO DIDIER, op.<br />

cit, pp.171-312 = Escorial<br />

- versione di Grottaferrata (edizione Maurogordato), tradotta da Denison B. Hull in HULL, D.B., Digenis Akritas, the<br />

two-blood border lord, Athens Ohio 1972 = Grottaferrata<br />

Accanto a queste due versioni, ve ne sono altre, indicate con il nome della biblioteca presso la quale furono ritrovate. Il<br />

greco varia da una forma popolare (Escorial, Oxford e Andros) a una più “colta” o “classica” (Grottaferrata). A<br />

differenza dei manoscritti dell’Escorial e di Grottaferrata (XV sec.), tutte le altre versioni sono state scritte dopo il XVII<br />

sec. Per questo motivo, le due più antiche sono normalmente scelte come fonte per gli studi storici. La versione<br />

dell’Escorial è la più studiata poiché, sebbene il manoscritto sia datato al XV-XVI secolo, il testo è più antico (XII sec.).<br />

E’ pertanto molto probabile che questa versione sia la copia di un manoscritto più antico. Per altre informazioni, cfr.<br />

CASTILLO DIDIER, op. cit., pp. 41-60.<br />

327 CASTILLO DIDIER, op.cit., pp. 313-330 = Armouris<br />

328 CASTILLO DIDIER, op.cit., pp. 331-338.<br />

329 Grottaferrata I, v. 45 ; Escorial, v. 728.<br />

330 Armouris, vv. 22-27.<br />

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Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio

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