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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />
“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />
del 1042 lo rispedì in Italia meridionale. Il militare poteva<br />
vantare una bella collezione di titoli: strategos autokrator,<br />
magistros e catepano d’Italia. Tutte le cariche civili e militari<br />
erano sue. Di fatto gli veniva concessa carta bianca.<br />
Sbarcò a Taranto con truppe di rinforzo. Dopo essersi<br />
riorganizzato, nel giugno 1042 partì con il suo esercito a caccia<br />
di Normanni. Si comportò con una ferocia inaudita. Accusò gli<br />
abitanti di Matera di essersi venduti ai nemici dell’impero,<br />
incendiò i campi e massacrò centinaia di contadini. Riservò lo<br />
stesso trattamento a Monopoli: molti cittadini furono impiccati o<br />
sepolti vivi. 266 Un po’ per spaventare la gente, un po’ perché<br />
faceva parte del suo carattere iracondo e vendicativo, Maniace si<br />
guadagnò la reputazione di mostro abominevole e sanguinario:<br />
non certo una buona premessa per ottenere la fiducia delle città<br />
meridionali.<br />
Intanto il patetico governo dell’imperatore Michele V era<br />
terminato dopo soli quattro mesi. Nell’aprile del 1042, poco dopo<br />
la partenza di Maniace, gli succedette Costantino IX Monomaco,<br />
ennesimo sposo della immarcescibile Zoe. Costantino,<br />
affascinante e amante delle donne, ovviamente non poteva<br />
contare sull’anziana Zoe per il proprio piacere. Manteneva quindi<br />
a corte l’amante, Sclerena, sorella di quel Romano Sclero che<br />
aveva avuto gravi problemi con Maniace qualche anno prima in<br />
Anatolia. Approfittando dell’assenza del generale, che stava<br />
combattendo in Italia, Romano Sclero fece saccheggiare le terre<br />
di Maniace e arrivò ad oltraggiarne la moglie. Il tutto godendo<br />
dell’appoggio dell’imperatore.<br />
Costantino IX aveva ormai deciso di destituire Maniace<br />
dal suo incarico di comandante delle truppe in Italia. Appreso<br />
dell’oltraggio compiuto da Romano e dei piani dell’imperatore,<br />
Maniace pensò che l’unica possibilità che aveva fosse di<br />
ribellarsi.<br />
La rivolta.<br />
Nel settembre 1042 sbarcò a Otranto una delegazione da<br />
Costantinopoli. Il compito dei funzionari era di destituire<br />
Maniace e sostituirlo nel ruolo di catepano con il patrizio Pardo.<br />
Dell’incontro tra le due parti abbiamo un resoconto dello storico<br />
Michele Psello:<br />
[Costantino IX] gli manda dunque non già chi avrebbe potuto<br />
accattivarlo o comunque ammansirlo e richiamarlo all’ordine con cautela ma<br />
266 Ecco il resoconto di GUGLIELMO DI PUGLIA I,122. Lo storico normanno non perde occasione per ricordare le<br />
bestialità di cui si sarebbe macchiato Maniace.<br />
Le sue forze in primo luogo invasero il distretto di Monopoli. Maniace fece giustiziare molta gente, alcuni li fece impiccare agli<br />
alberi, e altri li fece decapitare. Il tiranno osò [perfino] commettere un crimine fino ad allora inaudito; fece seppellire vivi gli infanti<br />
catturati, lasciando solo le loro teste al di fuori della terra. Molti morirono in questo modo, ed egli non ne risparmiò nessuno. Dopo di ciò,<br />
Maniace marciò verso Matera […]. Maniace, nella sua furia, assassinò duecento contadini che aveva catturato nei campi. Nessuno, ragazzo<br />
o anziano, monaco o prete, era al sicuro – questo uomo malvagio non aveva pietà di nessuno.<br />
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Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio