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Qui - Porphyra

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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />

“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />

scisma eminentemente ecclesiastico, per coloro che si<br />

anatematizzarono, per il modo di argomentare e per i temi<br />

controversi, spesso incomprensibili ai più.<br />

Che questo scisma non sia stato percepito come<br />

definitivo, e che Cerulario alla fine non ottenne quello che<br />

voleva, ho avuto modo di scriverlo in altra sede. 75 Che purtroppo<br />

sia stato un punto di non ritorno e che i tentativi di sanarlo si<br />

siano mostrati insufficienti a tutt’oggi, è un dato che non può<br />

essere negato e sul quale pure ho potuto diffondermi. 76 Con esso,<br />

l’ecumenismo imperiale bizantino cessa di esistere, essendo<br />

tagliate le radici del suo rapporto strutturale con l’Occidente.<br />

Alla corte, priva di una forte personalità che s’imponesse anche<br />

sulla chiesa, mancò la consapevolezza del bivio innanzi al quale<br />

si trovava: o accettare la trasformazione della Santa Sede in<br />

chiave gregoriana e riconoscere in modo più marcato il primato<br />

– e quindi sacrificare una parte dell’indipendenza ecclesiastica –<br />

o rifiutarla e seguire la strada dell’autocefalia completa –<br />

sacrificandole l’universalismo politico, peraltro ormai eroso<br />

dalla renovatio imperii, dai Normanni, dalle monarchie nazionali<br />

e dalla stessa ierocrazia papale incipiente.<br />

Fu questa nei fatti la strada percorsa, ma<br />

inconsapevolmente, con un innegabile danno, che fece della<br />

dinastia macedone non un timoniere della storia, ma un carico<br />

pendente, a differenza delle due potenze ecclesiastiche, papato e<br />

patriarcato, orgogliosamente desiderose di confliggere.<br />

Il loro scontro fu certo una iattura, ma, una volta che la<br />

rottura fu definitiva, permise anche uno sviluppo separato assai<br />

florido che, essendosi oggi esaurito, reclama la nuova<br />

riunificazione, perché in un’unica chiesa confluiscano i successi<br />

paralleli di un millennio e scompaiano le divergenze.<br />

Quanto alla casa macedone, alla morte di Costantino IX,<br />

risalì sul trono la sua vecchia cognata, la porfirogenita Teodora<br />

(1055-1056), che fece appena in tempo a designare un<br />

successore nella persona dell’effimero Michele VI (1056-1057).<br />

La gloriosa famiglia, ascesa ai fasti della porpora con l’intrigo e<br />

il delitto, rimasta adagiata su di essi tra gloriose imprese civili e<br />

militari, più volte risorta dalle sue stesse ceneri, su cui aveva<br />

bruciato coloro che avevano tentato di sopprimerla, si spegneva<br />

ora in modo umbratile, così come tanti suoi membri avevano<br />

vissuto. Con essa calava nell’oblio non solo una teoria di<br />

sovrani, ma un intero modo di concepire l’impero e il mondo<br />

cristiano. Le sue esequie sono quelle della più gloriosa fase della<br />

civiltà mediogreca.<br />

75 SIBILIO V., La Chiesa Bizantina nell’Età dei Comneni, in “Sacra Doctrina” 50 /6 (2005), pp. 61-80.<br />

76 SIBILIO V., Il Concilio di Firenze. Tra speranze e delusioni l’ecumenismo tra Roma e Bisanzio alla fine del<br />

medioevo, in “Nicolaus” 33/2 (2006), pp. 207-229.<br />

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Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio

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