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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />
“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />
Benevento fu cancellato. Il successore di Simbatichio, il patrizio<br />
Giorgio, tentò invano la conquista di Capua e Salerno mentre<br />
nell’895 Benevento ritornò nuovamente longobarda, forse per<br />
una rivolta, coronata da successo, contro la ferocia dei “Greci”.<br />
La perdita di Benevento non fu tuttavia un’immane sciagura in<br />
termini politici, data l’immensa aurea di potenza di cui ormai<br />
l’impero godeva nella penisola italica.<br />
Il consolidamento di Bisanzio in Italia.<br />
I primi tentativi di ripopolamento delle terre meridionali<br />
furono compiuti da Basilio I, il quale aveva ereditato da una ricca<br />
vedova 110 un gran numero di schiavi, oltre ad oro e ricchezze.<br />
Decise così di liberarne più di un migliaio e di inviarli in Italia,<br />
scortati da certi contingenti di origine armena. Quando fu fondata<br />
Gallipoli, l’imperatore la popolò con coloni che provenivano da<br />
Eracleia e Pontica. 111 Ciò non dimostra però che queste<br />
popolazioni fossero culturalmente greche, anzi si è quasi certi<br />
che gli schiavi nel Peloponneso fossero di stirpe slava e quindi<br />
non parlassero il greco, come anche i soldati armeni, che<br />
provenivano dalla aspre alture della selvaggia Tephrike.<br />
La celebre “grecizzazione” del Meridione non sarebbe<br />
quindi figlia di questi fatti: è più probabile che i nuovi arrivati<br />
abbiano imparato la lingua direttamente nella loro nuova terra. Il<br />
greco non era importante per i Romei e non fu mai imposto come<br />
lingua ufficiale: l’unica cosa che stava a cuore agli<br />
amministratori imperiali e al basileus era la religione cristiana<br />
nella forma ortodossa. Lo stesso Basilio lanciò una grande<br />
offensiva contro gli eretici pauliciani e fece battezzare<br />
forzosamente molti ebrei residenti nelle grandi città. L’editto fu<br />
applicato sia nella metà della Sicilia ancora in mano romea che<br />
nei territori recentemente riconquistati. 112 L’unità cristiana e la<br />
dottrina ortodossa rappresentavano l’unica vera imposizione del<br />
governo imperiale nelle terre recuperate; per il resto, molta<br />
libertà era lasciata ai popoli sottomessi, specialmente riguardo la<br />
tradizione amministrativa.<br />
Il ripopolamento delle terre meridionali fu la vera<br />
scommessa del potere imperiale in Italia. La situazione, come già<br />
detto in precedenza, era molto grave e necessitava di un<br />
intervento urgente e di ampio respiro. L’istituzione del tema<br />
aveva garantito la presenza di Bisanzio anche nelle terre italiane<br />
e la carica di stratego di Sicilia rimase la più importante in quelle<br />
zone fino alla caduta di Siracusa (dopo la quale il tema si ridusse<br />
alla sola Calabria, anche se gli strateghi successivi mantennero<br />
sempre il titolo aulico di stratego di Sicilia). Sembra che<br />
l’amministrazione imperiale decise di cambiare definitivamente<br />
il nome solamente nel X secolo, quando accettò il fatto<br />
110 Si chiamava Danielis ed era originaria del Peloponneso. VON FALKENHAUSEN, I Bizantini..., cit., p. 53.<br />
111 Ibidem.<br />
112 VON FALKENHAUSEN, I Bizantini..., cit., p. 54.<br />
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Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio