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Qui - Porphyra

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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />

“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />

che avesse trattenuto del denaro che spettava all’imperatore, ma<br />

alcuni studiosi sostengono che a corte si sospettasse un appoggio<br />

a Maniace da parte di Harold. 281 Hardraada fuggì da<br />

Costantinopoli e raggiunse Kiev nell’inverno 1042-1043. Anche<br />

se non avesse voluto schierarsi con l’usurpatore, tuttavia i<br />

rapporti col Monomaco erano ormai compromessi. Si pensa<br />

quindi che il Norvegese abbia spinto Jaroslav ad inviare truppe<br />

contro Costantinopoli, in appoggio all’esercito ribelle. Tra le<br />

altre cose, l’alleanza tra Harold e Jaroslav venne sancita nella<br />

primavera del 1045, quando il primo sposò la figlia del secondo,<br />

Elisabetta (in scandinavo Ellisif), per poi trasferirsi in<br />

Scandinavia. 282 Divenne successivamente re di Norvegia col<br />

nome di Harold III (1046-1066) e si rese protagonista di altre<br />

mirabili imprese, immortalate nelle saghe. 283<br />

Le fonti greche non fanno alcun accenno al<br />

coinvolgimento di Harold nell’attacco del 1043. Potrebbe essere<br />

una prova della sua estraneità, ma è anche plausibile che<br />

semplicemente i Bizantini rimasero all’oscuro della vicenda, non<br />

avendo informatori efficienti a Kiev in quel periodo.<br />

Da un punto di vista personale, propendo maggiormente<br />

per l’aiuto ritardato a Maniace, perché avrebbe giustificato<br />

maggiormente l’impiego di una flotta così numerosa: se Jaroslav<br />

avesse solo voluto punire i Bizantini, avrebbe potuto optare per<br />

una rapida scorreria nei dintorni della città, come quella che i<br />

Russi avevano compiuto nell’860. Invece, un così massiccio<br />

dispiego di forze è giustificabile solo pensando che il principe di<br />

Kiev volesse tentare un vero e proprio assalto via mare alla<br />

capitale, coordinato con l’attacco via terra che avrebbero portato<br />

le truppe ribelli di Maniace.<br />

281<br />

BLÖNDAL, pp. 54-102. Contiene una lunga sezione sulle vicende di Harold a Costantinopoli. Per l’autore il futuro<br />

re di Norvegia non era affatto un alleato di Maniace, ma anzi un suo avversario, poiché non condivideva assolutamente<br />

il modo in cui il Bizantino conduceva le sue truppe. Secondo una sua interpretazione, i due erano entrati in contrasto<br />

durante la prima fase della campagna di Sicilia e il rapporto non si era più ricomposto. Dunque i sospetti di Costantino<br />

IX su una alleanza tra i due sarebbero stati infondati.<br />

282<br />

Col suo ritorno in Scandinavia, Harold portò con sé anche il leggendario tesoro di cui era entrato in possesso negli<br />

anni di servizio a Bisanzio. La sua ricchezza non era dovuta al «saccheggio del palazzo imperiale», come viene intesa in<br />

STENDER-PETERSEN e anche in GRIERSON, ma piuttosto ai tributi che per ben tre volte egli era andato ad esigere<br />

presso le popolazioni slave della Russia, secondo l’usanza dei Rus’ (cfr. SHEPARD). Fu Jaroslav a permettergli ciò,<br />

durante i due periodi (1031-1033 e 1043-1045) nei quali Harold dimorò a Kiev. Il resto delle grandi ricchezze dell’eroe<br />

scandinavo era dovuto all’altissima paga della Guardia Variaga e alle varie ricompense concessegli dagli imperatori.<br />

283<br />

Harold morì il 25 settembre del 1066 a Stamford Bridge mentre cercava di invadere l’Inghilterra. Il re d’Inghilterra,<br />

il sassone Aroldo, poco gioì per quell’impresa. Da sud infatti stava incalzando un altro invasore, Guglielmo di<br />

Normandia, chiamato da Harold “Gugliemo il Bastardo”. Aroldo dovette spostare le sue truppe in tutta fretta verso<br />

Hastings, dove il 14 ottobre 1066 venne sconfitto dai Normanni. Il vincitore, Gugliemo divenne re d’Inghilterra: in gran<br />

parte doveva ringraziare al parte avuta da Harold, ma tra i due non era mai corso buon sangue e ci è facile credere che il<br />

re di Norvegia venne ringraziato unicamente per essere morto.<br />

95<br />

Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio

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