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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />
“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />
contegno imperiale, causa della caduta del loro odiato nemico,<br />
rappresentò una ragione ulteriore per alzare il capo.<br />
Il metropolita Stiliano Mapa, capo dell’opposizione,<br />
intrattenne una fitta corrispondenza con Stefano V e con<br />
Formoso (891-896), che però ci è giunta assai rimaneggiata nelle<br />
raccolte ignaziane. Formoso azzardò una proposta di soluzione<br />
ovvia, coerente con la politica romana e perciò destinata al<br />
fallimento: riconoscere la validità del solo secondo patriarcato<br />
foziano. Dopo i torbidi che segnarono la storia del papato tra<br />
l’896 e l’898, Giovanni IX (898-900) ripropose con successo la<br />
stessa soluzione. 46<br />
Nel frattempo anche Stefano era morto e gli era<br />
succeduto Antonio Kauleas (893-901). Il clima creato dalla<br />
morte di tutti i personaggi controversi favorì un mutamento di<br />
posizioni e la ragionevolezza: il patriarca convinse Mapa a<br />
riconciliarsi e a riconoscere la legittima successione di Ignazio,<br />
Fozio – nel secondo patriarcato- Stefano e Antonio. Nonostante<br />
l’oscurità del periodo, il papa poté prendersi la soddisfazione<br />
postuma di aver depennato dagli elenchi ufficiali dei pontefici<br />
bizantini il primo periodo foziano. Leone VI gradì il<br />
compromesso,che salvava la legittimità del pontificato fraterno e<br />
rispettava in tutto le decisioni del padre. Stupisce che Roma e<br />
Bisanzio vivessero, sia pure con tempi sfasati, una crisi di<br />
legittimità pontificale: anche nella prima si era aperta la vexata<br />
quaestio di Formoso, destinata a trascinarsi a lungo e mai<br />
formalmente risolta.<br />
Lo strascico di discussioni sulla legittimità delle<br />
ordinazioni mostra chiaramente che la teologia sacramentale era<br />
regredita sia in Oriente che in Occidente. <strong>Qui</strong> la crisi in tal senso<br />
raggiungerà l’apice con la riforma gregoriana, costringendo gli<br />
esaltati riformatori, dopo un eccesso di zelo puritano, a tornare<br />
alla dottrina agostiniana antidonatista della validità ex opere<br />
operato.<br />
Morto Antonio, Leone VI favorì una riconciliazione<br />
generale promuovendo la candidatura di Nicola I il Mistico,<br />
discepolo e forse parente di Fozio (901-907; 912-925), che ebbe<br />
un destino simile a quello del suo maestro. 47 Personalità<br />
estremamente dotata, dall’esperienza composita – aveva fatto<br />
carriera nell’amministrazione statale – assai gradita a Leone VI<br />
che lo aveva chiamato alla propria corte come segretario dal<br />
monastero in cui si era rifugiato alla caduta di Fozio, perseguì<br />
un’ampia politica missionaria e accentratrice, espandendo la<br />
giurisdizione patriarcale ai Balcani e all’Italia meridionale con il<br />
consenso dell’imperatore. 48<br />
Roma non era assolutamente in grado di opporsi: la lotta<br />
tra le fazioni la dilaniava e la successione al trono papale era<br />
turbinosa; l’intera penisola si dibatteva nell’anarchia. Ma anche<br />
46 MANSI XVI, 457 AB. Sui due papi e l’argomento cfr. DVORNIK, Le schisme, cit., pp. 262-271; 364 ss.<br />
47 Cfr. su di lui BAUS K., in Lexicon für Theologhie und Kirche VII, 995.<br />
48 GRUMEL, Reg., n. 598.<br />
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Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio