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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />
“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />
dritta ad un solo taglio (sciabola dritta) con un’elsa in ferro<br />
argentato dotata di piccoli globi circolari all’estremità: gli<br />
esemplari archeologici di riferimento si ritrovano<br />
puntualmente nell’elsa di Markovo 218 , in ferro, lunga 11 cm.<br />
ed ampia 3,5cm., e nella lama del coevo esemplare di<br />
Yervei, 219 in ferro e lunga 83 cm. Il pomello della spada è però<br />
sferico, negli affreschi, come il coevo esemplare da Varna. 220<br />
L’impugnatura ed il pomello erano rivestite di elektros:<br />
nell'antichità questa lega metallica di 4/5 d'oro ed 1/5<br />
d'argento, veniva impiegata come materiale per le<br />
impugnature delle spade o machairai: «...Dunque l’elektros,<br />
da cui sono fatte le impugnature delle machairai, non è<br />
proprio una mescolanza d'oro e d'argento, ma è una qualche<br />
pietra simile all'oro...». 221<br />
Per quanto concerne il fodero, gli affreschi della Chiesa di<br />
Čavusin evidenziano come tali foderi fossero neri (indicando<br />
il velluto di rivestimento) e muniti di differenti ghiere e<br />
chiusure in argento: una doppia all’imboccatura del fodero,<br />
borchiettata con perlinatura di metallo; una simile a circa<br />
metà; una terza più sotto; una quarta ancora sotto ed una<br />
chiusura arrotondata. In questo senso parlano diversi<br />
ritrovamenti dalla Bulgaria, come l’esemplare in decoro<br />
vegetale traforato da Kavskovsko, in ferro, che misura 10,5x<br />
5,6 cm. 222<br />
La ghiera di ingresso e la terza ghiera dall’alto erano<br />
munite di anellini cui si congiungevano due cinghie che,<br />
quando l’uomo era a cavallo, tenevano il fodero in una<br />
posizione semi-orizzontale. Le due cinghie erano attaccate agli<br />
elementi della cintura (fig. 2).<br />
La cintura era uno degli elementi militari per<br />
eccellenza, così come l’antica tradizione romana aveva<br />
conservato. Le rappresentazioni artistiche mostrano spesso<br />
dettagliati esemplari di cinture, decorate da fibbie preziose ed<br />
elementi decorativi e pendenti in oro ed argento, un retaggio<br />
dei popoli delle steppe presto assimilato nella tradizione<br />
militare romana. Elementi di cinture militari romane, databili<br />
tra il X ed il XII secolo, sono stati ritrovati nelle fortezze di<br />
Dinogetia e Pacului Soare. 223 Usualmente il cuoio delle cinture<br />
è di colore nero, negli affreschi e nelle miniature. 224 Accessori<br />
come il corno in avorio e la borsa da caccia, ereditati<br />
rispettivamente dalle tradizioni militari germaniche e magiare,<br />
appaiono frequenti nelle dotazioni del cavaliere romano del X<br />
secolo (fig. 1,2). 225<br />
218<br />
YOTOV 2004, p. 62 nr. 470 e tav. XXXVI.<br />
219<br />
YOTOV 2004, p. 62 nr. 450 e tav. XXXVI.<br />
220<br />
YOTOV 2004, p. 68 nr. 459 e fonte 31b tav. XXXVI.<br />
221<br />
KOLIAS 1988, p. 142, n. 64.<br />
222<br />
YOTOV 2004, p. 41 e tav. XXVIII nr. 431.<br />
223<br />
STEFAN-BARNEA-COSMA 1967, pp. 293 ss. e fig. 173; DIACONU-VILCEANU 1972, pp. 54 ss. e fig. 62.<br />
224<br />
FRANCHI DE CAVALIERI 1907, p. 159.<br />
225<br />
I resti di una borsa da caccia di origine bizantina si ritrovano in un esemplare del X secolo conservato a Mainz,<br />
68<br />
Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio