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Qui - Porphyra

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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />

“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />

nome del legittimismo dinastico, organizzò un colpo di stato e<br />

assieme al senato proclamò maggiorenne Michele III. La<br />

reggente fu così messa a riposo e Teoctisto assassinato, mentre<br />

le redini del potere erano afferrate da Barda. Il contrasto tra<br />

questi e Ignazio, che era rimasto scandalizzato dall’omicidio di<br />

Teoctisto e isolato a corte, attendeva solo un pretesto per<br />

esplodere. Diverse accuse di immoralità sessuale circolavano su<br />

Barda e Ignazio lo escluse dai sacramenti; quegli poi, scoperte<br />

alcune congiure contro di sé (in cui Teodora era di certo<br />

implicata ma alle quali il patriarca non aveva partecipato in<br />

modo attivo), depose Ignazio e lo esiliò. 4<br />

Seguirono mesi di frenetiche trattative, perché<br />

evidentemente la chiesa bizantina non era disposta a farsi<br />

addomesticare tanto facilmente da Barda e lo spirito studita<br />

aveva ripreso vigore. Ignazio si dichiarò pronto a farsi da parte,<br />

se fosse stato eletto un successore che non avesse annullato le<br />

sue decisioni e lo avesse considerato un patriarca legittimo.<br />

Cercava cioè un filostudita. Con una certa difficoltà, fu trovato il<br />

candidato di compromesso, Fozio (820-891), la cui personalità<br />

non ha certo bisogno di presentazioni in questa sede. 5 Laico, non<br />

era riconducibile a nessuna delle fazioni ecclesiastiche; erudito<br />

di chiara fama nonché uomo di apparato – era cancelliere<br />

imperiale – aveva iniziato la sua carriera con Teoctisto ma<br />

Barda lo aveva lasciato indisturbato; era inoltre nipote del<br />

patriarca Tarasio, un santo a cui non aveva fatto difetto la<br />

Realpolitik, e parente dell’imperatore, sia pure alla lontana e in<br />

modo acquisito; infine, i suoi genitori erano venerati come<br />

confessori per le persecuzioni subite dagli iconoclasti.<br />

Con questo pedigrée fatto per piacere a tutti, Fozio fu<br />

consacrato ad saltum nel dicembre 858 e da laico divenne<br />

patriarca. Tra gli altri consacratori c’era Asbesta, il cui caso<br />

giaceva ancora irrisolto tra le carte della curia romana. Chi<br />

credeva tuttavia di trovare in questo patriarca solo un fantoccio<br />

nelle proprie mani, ossia gli Ignaziani, dovette presto ricredersi.<br />

La libertà di giudizio che l’intelligenza sovrana di Fozio si<br />

riservava portò alla rottura con i seguaci del patriarca deposto,<br />

che lo dichiararono decaduto, in quanto non aveva rispettato i<br />

termini della capitolazione elettorale imposta da Ignazio dal suo<br />

esilio (febbraio 859). A questo Fozio replicò nel concilio di<br />

Costantinopoli del marzo successivo in cui, sostenuto da<br />

centosettanta vescovi, annullò la capitolazione elettorale e<br />

addirittura l’elezione di Ignazio dell’847, perché avvenuta senza<br />

la riunione dell’apposito sinodo. Il precedente patriarca fu così<br />

derubricato dagli elenchi pontificali bizantini quale usurpatore e<br />

Barda impose con la forza le deliberazioni del concilio. 6<br />

4 Cfr. il classico GRUMEL V., La génèse du Schisme photien, in “Studi Bizantini” 5 (1939), I, pp. 177-185.<br />

5 Una bibliografia sul patriarca è troppo vasta da proporsi. Il classico di HERGENROTHER J., Photius Patriarch von<br />

Konstantinopel, I-III, Ratisbona 1867-1869 è il primo di una lunga serie di studi esemplari.<br />

6 GRUMEL, Reg., n. 459.<br />

8<br />

Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio

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