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59 GRUMEL, Reg., n. 792.<br />
<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />
“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />
alcuni casi le esercita con dignità, riconoscendo nel contempo il<br />
ruolo speciale dell’impero d’Oriente nell’ecumene cristiana.<br />
Avanza a Roma la consapevolezza della posizione speciale di<br />
Costantinopoli nella chiesa imperiale, corrispondente all’impero<br />
stesso, ma tale cambiamento dipende soprattutto dalla scomparsa<br />
di ogni progetto ecclesiastico universalistico in Occidente.<br />
Questo causerà un conflitto profondo tra Bisanzio e i riformatori<br />
latini dell’XI sec., propensi a vedere nella completa autocefalia<br />
orientale non il punto di arrivo di un’evoluzione ecclesiastica<br />
particolare, ma un regresso rispetto al processo d’integrazione<br />
delle chiese sotto l’autorità di Pietro.<br />
La casa di Macedonia, Roma e l’impero germanico.<br />
Ciò che tuttavia tenne banco nei rapporti tra Roma e<br />
Bisanzio fu la restaurazione dell’impero occidentale con<br />
l’incoronazione di Ottone I (962-973), nel 962. Sedeva sul trono<br />
bizantino Romano II (959-963), figlio di Costantino VII.<br />
L’incoronazione, voluta da Giovanni XII (955-963), figlio ed<br />
erede di Alberico, segnò il distacco del papato dalla casa di<br />
Macedonia. Da questo momento in poi, il basileus è<br />
l’implacabile nemico del papa, per colpire, tramite lui,<br />
l’usurpatore germanico. I fatti sono convulsi: da un lato, gli<br />
imperatori sassoni mirano all’espansione nel Mezzogiorno<br />
bizantino, supportando le rivendicazioni primaziali del papa sul<br />
suolo italico, in parte cadute in disuso; dall’altro, Bisanzio<br />
grecizza ecclesiasticamente il Mezzogiorno in chiave antiromana<br />
e antigermanica.<br />
Un’energia particolare venne messa in questa disputa da<br />
Niceforo II Phokas (963-969), tutore dei porfirogeniti Basilio II<br />
(976-1025) e Costantino VIII (976-1028), e dal suo successore<br />
Giovanni I Tzimiskes (969-976). Il primo sposò la vedova di<br />
Romano II, Teofano, e resse nobilmente l’impero, combattendo<br />
contro gli infedeli quale pallida mors Sarracenorum. Il secondo<br />
lo uccise d’intesa con Teofano, ma poi fu costretto da Polieucto<br />
a fare penitenza e a mandare in esilio l’adultera sua complice.<br />
I due imperatori furono tuttavia assertori della stessa<br />
politica nei confronti di Roma: sostennero l’aristocrazia<br />
filobizantina e antitedesca e osteggiarono i papi troppo vicini<br />
alla Germania. Sulla stessa scia si mossero i loro due figliocci, in<br />
particolare Basilio II, che gestì di fatto il potere da solo.<br />
Seguendo nei dettagli, quando papa Giovanni XIII (965-<br />
972) elevò Capua e Benevento a sedi metropolitane, il patriarca<br />
Polieucto, ravvisando in questo gesto un sostegno alla politica di<br />
Ottone I nel Sud – quale esso era realmente – reagì<br />
promuovendo Otranto ad arcidiocesi, assegnandole cinque sedi<br />
suffraganee e ostacolando in ogni modo le relazioni tra Roma, la<br />
Puglia e la Calabria. 59 L’imperatore Niceforo II aveva poi nel<br />
968 ordinato al patriarca di contenere al massimo l’influenza<br />
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Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio