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<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />
“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />
in ambiente iconoclastico, stante la massiccia raccolta di testi<br />
fatta da Giovanni Grammatico.<br />
Se si ipotizza che Giovanni Grammatico abbia fatto<br />
trascrivere un esemplare di Tucidide ancor prima<br />
dell’evangeliario Uspensky, abbiamo un codice, il Laurenziano<br />
plut. 28,18 (contenente commentari all’Almagesto di Tolemeo)<br />
che è più antico dell’evangeliario Uspensky. Il Vaticano gr.<br />
1594, poi, appartenne a Leone il Filosofo, esponente della<br />
fazione iconoclastica.<br />
È legittimo dunque supporre che la minuscola non sia nata<br />
per iniziativa dei monaci iconoduli – più attaccati alla tradizione,<br />
e cioè alla maiuscola - ma degli iconoclasti.<br />
Altro segno di sicura ripresa culturale fu la riorganizzazione<br />
dell’Università.<br />
L e o n e i l F i l o s o f o , detto Hellen, cioè ‘pagano’ o<br />
meglio ‘cultore di scienze profane’, o anche ‘il matematico’, è<br />
già figura che anticipa quella di un Fozio patriarca. Oggi è<br />
possibile accertare che Leone fosse provvisto di una grossa<br />
biblioteca, ricca specialmente di opere a carattere scientifico:<br />
oltre al Vaticano gr. 1594 (Tolemeo), ne abbiamo alcune copie:<br />
il Laurenziano plut. 28,4 (Archimede), il Bodleiano D’Orville<br />
301 (Euclide), il Laurenziano plut. 28,34 (testi astrologici); altri<br />
codici contengono opere filosofiche: Parigino gr. 1807 (che ci<br />
testimonia una recensione di Leone delle Leggi di Platone),<br />
Vaticano gr. 1 (Platone).<br />
Il quadro della cultura della prima metà del IX secolo non<br />
può non venir considerato come il prodromo sicuro del<br />
rinascimento foziano.<br />
Quello che vien denominato ‘primo umanesimo bizantino’<br />
del secolo IX ha in F o z i o la figura carismatica, non venuta<br />
‘a miracol mostrare’ ex nihilo, ma avendo come base la ripresa<br />
culturale dell’età dell’ultimo iconoclasmo.<br />
Come patriarca, di Fozio si ricorda l’opera per<br />
l’autonomia della chiesa greca ortodossa, che pose le basi dello<br />
scisma di Cerulario del 1054, quando si separarono<br />
definitivamente le chiese cattolica ed ortodossa (il suo patriarcato<br />
si data fra l’858-867 e poi 878-886).<br />
Fozio era invero ‘appassionato’ della lettura e<br />
dell’insegnamento e non vide di buon occhio essere distolto da<br />
tale lettura ed attività didattica per l’elezione a patriarca, come<br />
ebbe a scrivere al papa Nicola I.<br />
Tralasciamo qui, fra le opere, il Lessico, opera di<br />
consultazione compilata per uso didattico, destinata a facilitare<br />
agli studenti lo studio degli autori classici. Fozio è a ragione<br />
famoso per la sua Biblioteca, opera composita, formata da<br />
capitoli indipendenti in cui il patriarca ci dà notizia di opere da<br />
lui lette, fornendocene un sunto. Si compone appunto di 279<br />
capitoli, detti ‘codici’ (l’opera si suol denominare anche<br />
Myriobiblos, letteralmente ‘ migliaia di libri’), e contiene opere a<br />
116<br />
Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio