31.05.2013 Views

Qui - Porphyra

Qui - Porphyra

Qui - Porphyra

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Porphyra</strong> Anno IV, numero IX, Maggio 2007<br />

“L’età macedone: dotti, militari, patriarchi”<br />

come se fosse una sola parola: PANTALEON; l’altro come se fossero due<br />

parole separate, PANTA e LEON. 347<br />

Queste suddivisioni saranno così riconosciute. L’ alternanza invece<br />

non potrà essere determinata allo stesso modo, dato che la ricerca sta nel<br />

decidere se bisogna presentarsi al processo. Nell’ ‘alternanza’ infatti non v’è<br />

da determinare specialmente se v’è qualcosa, come avviene nella<br />

‘supposizione’, né che cos’è, come avviene nella ‘definizione’, né di che<br />

specie è, come negli altri stati della questione; in essa occorre determinare<br />

proprio questo; se bisogna investigare su qualcuna di esse; è infatti<br />

‘eccezione’, ‘mezzo dilatorio’. Due sono le sottosezioni: può trattarsi di<br />

norma scritta – prendendo spunto per l’investigazione da una espressione<br />

verbale - ovvero di norma non scritta. Quella della ‘norma scritta’ si può<br />

definire deviazione dal retto giudizio, per eccezione, partendo da una<br />

espressione verbale, su cui si sta investigando. E per esempio, la legge dice:<br />

«Nessuno può essere processato due volte per lo stesso caso». Un tale,<br />

giudicato per omicidio, fu assolto; poi si recò dal dio 348 a chiedere un<br />

responso; il dio rispose: «Non do responsi agli assassini»; e così fu di nuovo<br />

processato. La prima ricerca riguarda ‘contenuto letterale e significato’;<br />

segue poi il momento della ‘supposizione’ [se mai abbia veramente ucciso].<br />

Quella della ‘norma non scritta’ si può definire anch’essa deviazione dal<br />

retto giudizio, per eccezione, partendo da una espressione verbale, ma<br />

l’investigazione non riguarda l’espressione verbale, ma riguarda piuttosto<br />

qualcosa fra quelle che concernono il caso, come ad esempio luogo, o tempo,<br />

o persona, o causa, o modo, quando si ammette il caso ma si dà la colpa a<br />

qualcuno per una di queste cose, prendendo una nuova posizione. Esempio,<br />

la legge dice: «Lecito è uccidere sia l’adultero che l’adultera». Un tale<br />

uccise solo l’adultero e dopo, avendo scoperto la moglie che piangeva sulla<br />

tomba dell’adultero, la uccise; fu così accusato di omicidio. Diamo come<br />

causa di colpa il luogo e il tempo.<br />

Così è possibile determinare gli stati della questione predetti; già<br />

però è necessario trattare approfonditamente la suddivisione interna di<br />

ciascuno di essi. Bisogna però sapere che ciò che riferirò intorno alla<br />

‘supposizione’ – circa la quale è necessario dire primamente- ‘ paga il suo<br />

tributo’, per così dire, a tutti gli altri stati della questione: 349 sarà più lunga<br />

la trattazione, come si conviene.<br />

Mi si deve perdonare per la citazione così estesa, ma essa<br />

è necessaria sia per comprendere il contenuto del trattato, così<br />

cavilloso e complicato, sia per orientare meglio il lettore circa il<br />

problema dell’attribuzione.<br />

Nella polemica retorica fra Ermogene e il suo rivale<br />

Minuciano, di poco meno anziano, Ermogene prevalse, anche se,<br />

nel III secolo, entrambi gli autori erano oggetto di studio. Nello<br />

stesso III secolo fiorirono i primi e s e g e t i e r m o g e n i a n i :<br />

Metrofane di Eucarpìa, Menandro di Laodicea, Aquila, Evagora.<br />

Le opere di questi commentatori non ci sono pervenute;<br />

disponiamo solo di excerpta tràditi dagli esegeti posteriori, così<br />

come per i commentatori del IV secolo: Eustazio, Tiranno,<br />

Giuliano, Epifanio di Petra, Atanasio di Alessandria. Di<br />

quest’ultimo, però, ci sono pervenuti prolegomeni al trattato<br />

nella redazione approntata dal retore Zosimo di Ascalona, che<br />

347 Nel primo caso, sarebbe stato da intendere, «abbia le mie sostanze Pantaleone»; nel secondo «abbia tutte (panta) le<br />

mie sostanze Leone».<br />

348 Evidentemente, presso un oracolo.<br />

349 Cioè, la trattazione sarà più lunga perché saranno date informazioni valide anche per gli altri stati della questione.<br />

110<br />

Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!