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Il <strong>di</strong>stacco, inoltre, nella formulazione del legislatore del<br />
2003 si presta ad ulteriore elusione delle norme <strong>di</strong> tutela del<br />
lavoratore. In particolare prevedendola norma dell‟art. 30 c. 3, in<br />
ragione della necessaria temporaneità dello stesso, la possibilità<br />
che -se effettuato entro 50 km- non debba essere giustif icato,<br />
introduce una <strong>di</strong>sciplina meno rigorosa del trasferimento che,<br />
in<strong>di</strong>pendentemente dalla <strong>di</strong>stanza, deve invece essere sempre<br />
giustif icato da ragioni <strong>di</strong> carattere tecnico, organizzative o<br />
produttive. Ma è evidente la possibilità <strong>di</strong> eludere la più rigorosa<br />
<strong>di</strong>sciplina dei trasferimenti laddove il <strong>di</strong>stacco venga effettuato<br />
senza l‟in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> una scadenza, se si accoglie l‟orientamento<br />
giurisprudenziale secondo cui la durata del <strong>di</strong>stacco può<br />
coincidere con quella dell‟interesse del datore <strong>di</strong> lavoro a che il<br />
proprio <strong>di</strong>pendente presti la sua opera in favore <strong>di</strong> un<br />
terzo.» 196 Così mascherando <strong>di</strong>etro un apparente <strong>di</strong>stacco un reale<br />
trasferimento in frode all‟art. 2103.<br />
5.2 Il problema dei gruppi societari<br />
Problemi <strong>di</strong> non facile soluzione si pongon o in relazione a<br />
situazioni <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza reciproca tra più realtà produttive<br />
(hol<strong>di</strong>ng, consorzi tra imprese, ma anche ipotesi più late<br />
<strong>di</strong> dubbi e incertezze rientrano a tutti gli effetti tra le ipotesi <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione vietata: così il<br />
caso <strong>di</strong> aziende che, per pura cortesia, cedano personale altamente qualificato, Cass. Civ. 23<br />
aprile 1992, n.4851; il caso <strong>di</strong> “prestito <strong>di</strong> personale “ per fronteggiare particolari situazioni <strong>di</strong><br />
carico lavorativo, Cass. Civ. 8 ottobre 1991, n.10556; il caso <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori che operano in<br />
settori affini e si accordano per aiutarsi reciprocamente in situazioni <strong>di</strong> emergenza, venendo in<br />
rilievo l‟interesse del datore <strong>di</strong> lavoro ospitante, Cass. Civ. 2 novembre 1999, n.12224. In<br />
quest‟ultima sentenza, la Corte ha ritenuto che il <strong>di</strong>stacco, realizzato al <strong>di</strong> là delle con<strong>di</strong>zioni<br />
richieste per la sua liceità, integri non solo la violazione del <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione <strong>di</strong><br />
manodopera, ma anche la violazione dell‟art. 13 della legge 29 aprile 1949, n. 264 dettata in<br />
tema <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> avviamento al lavoro e <strong>di</strong> assistenza dei lavoratori involontariamente<br />
<strong>di</strong>soccupati, ovvero«l‟illecito amministrativo <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> lavoratori senza il tramite<br />
dell‟ufficio <strong>di</strong> collocamento, a ciò non ostando la circostanza che il lavoratore risulti già assunto<br />
dal datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>staccante».<br />
196 Cass. Civ. 13 giugno 1995 n. 6657 ult. cit.<br />
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