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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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PATHOLOGICA 2007;99:182-183<br />

Giant cell carcinoma of the thyroid: a case<br />

report with emphasis on ultrastructural<br />

evidence of mitotic catastrophe<br />

R.A. Caruso, V. Zuccalà, G. Costa, E. Gagliardi, V. Cavallari<br />

Dipartimento di Patologia Umana, Policlinico Universitario,<br />

Messina<br />

We report a case of a 70-year-old woman with an anaplastic<br />

carcinoma of the thyroid gland, along with immunohistochemical<br />

and electron microscopic findings. Histologically,<br />

the tumour is characterized by mononucleated and multinucleated<br />

giant cells, lack of architectural cohesion, atypical<br />

mitoses, and extensive areas of coagulative necrosis. Tumour<br />

cells are positive for AE1/AE3, show nuclear overexpression<br />

of p53 and ki-67, and are negative for caspase-3. Ultrastructural<br />

examination shows multiple nuclei with heterogeneous<br />

size ranging from micronuclei to large-size (giant) nuclei.<br />

Nuclear projections and pockets as well as nucleoplasmic<br />

bridges are present. There are also early signs of cell death<br />

including cytoplasmic vacuolization and heterochromatin<br />

disappearance. Taken together, these findings indicate high<br />

proliferative activity, suppression of apoptosis, chromosomal<br />

instability, formation and disintegration of (multinuclear) giant<br />

cells (which is also termed mitotic death or catastrophe).<br />

To the best of authors’ knowledge, this appears to be the first<br />

report describing ultrastructural features of mitotic catastrophe<br />

in a human tumour.<br />

Immunolocalizzazione del fattore di crescita<br />

ALR su muscolo normale e patologico<br />

R. Rossi, L. Polimeno * , D. Piscitelli, M. Mastrodonato ** ,<br />

C. Gemma, M. Palumbo, M.G. Fiore, L. Resta<br />

Dipartimento di Anatomia Patologica, Servizio di Patologia<br />

Ultrastrutturale, Università di Bari; * Dipartimento di Gastroenterologia,<br />

Università di Bari; ** Dipartimento di Zoologia,<br />

Università di Bari<br />

Introduzione. L’Augmenter of Liver Regeneration (ALR) è<br />

un fattore di crescita epatocellulare importante nell’indurre la<br />

progressione del ciclo cellulare. Il gene per l’ALR è localizzato<br />

sul cromosoma 16 nell’uomo e codifica per tre diverse<br />

isoforme (15, 21 e 23 kDa). La proteina ALR è stata rilevata<br />

in molti organi, in particolare nel testicolo, muscolo, cervello<br />

e fegato. Nella biogenesi mitocondriale tale proteina svolge<br />

un ruolo fondamentale fornendo al processo rigenerativo<br />

epatico l’energia supplementare necessaria, inducendo l’espressione<br />

del DNA mitocondriale stimolando la produzione<br />

di ATP. Studi precedenti hanno evidenziato una differente<br />

espressione dell’mRNA nelle fibre muscolari umane a seconda<br />

del sesso e dell’età. Inoltre è stata evidenziata una stretta<br />

correlazione tra l’espressione di questa proteina e la positività<br />

degli enzimi mitocondriali. Scopo della ricerca è localizzare<br />

la proteina ALR nel muscolo normale e patologico con<br />

indagine immunomicroscopia elettronica.<br />

Metodi. Abbiamo processato 6 campioni di muscolo normale<br />

e 6 di muscolo patologico provenienti da pazienti con di-<br />

Diagnostica<br />

verse miopatie degenerative. Oltre all’osservazione ultrastrutturale<br />

con TEM abbiamo applicato una tecnica di immunogold<br />

con anticorpi policlonali e monoclonali anti-ALR<br />

(MultiBind, Biotec GmbH).<br />

Risultati. L’indagine di immunomicroscopia elettronica ha<br />

evidenziato una localizzazione della proteina ALR in tutti i<br />

campioni, sia a livello citoplasmatico che mitocondriale. L’espressione<br />

è risultata quantitativamente maggiore nei muscoli<br />

patologici. Nei mitocondri la positività riguardava sia lo<br />

spazio intermembrana che le creste.<br />

Conclusioni. La presenza della proteina ALR nel tessuto muscolare<br />

umano può essere correlata con alcune patologie neuromuscolari,<br />

varie miopatie, neuropatie, e sindromi complesse.<br />

Infatti tali patologie possono essere considerate primariamente<br />

come malattie mitocondriali, con conseguente alterazione<br />

del meccanismo di fosforilazione ossidativa, cui sarebbe<br />

correlata la funzione di ALR.<br />

Osservazioni ultrastrutturali di un carcinoma<br />

gastrico misto con componente acinare<br />

pancreatica ed endocrina<br />

G. Finzi, C. Placidi * , S. Marchet, D. Micello * , C. Capella *<br />

Anatomia Patologica Ospedale di Circolo Varese; * Dipartimento<br />

di Morfologia Umana, Sezione di Anatomia Patologica,<br />

Università dell’Insubria, Varese<br />

Viene presentato un caso di carcinoma gastrico misto con una<br />

componente acinare pancreatica ed endocrina. Solo pochi casi<br />

sono stati descritti finora, e nessuno è mai stato osservato<br />

al microscopio elettronico. Il paziente è un uomo di 66 anni,<br />

sottoposto a gastrectomia per una neoplasia identificata all’endoscopia.<br />

All’osservazione macroscopica, il tumore appare<br />

come una neoplasia ulcerata con bordi indistinti (tipo III<br />

sec. Borrmann) interessante l’antro gastrico, del diametro di<br />

8 x 6 cm. Istologicamente, il tumore appare esteso fino alla<br />

sottosierosa, e mostra una componente di tipo diffuso frammista<br />

ad una componente acinare, che rappresenta circa il<br />

50% della neoplasia. Nella componente diffusa si distinguono<br />

cellule ad anello con castone, mentre quella acinare è costituita<br />

da cellule cuboidali, con abbondante citoplasma eosinofilo<br />

granulare e nucleo disposto alla base della cellula, disposte<br />

a delimitare piccoli lumi. Le indagini immunoistochimiche<br />

mostrano nelle cellule neoplastiche una positività per<br />

la tripsina, prevalentemente concentrata nelle regioni a componente<br />

acinare, e alla cromogranina, in cellule endocrine<br />

sparse in tutta la neoplasia. Le indagini ultrastrutturali evidenziano<br />

nella componente acinare la presenza di cellule esocrine<br />

con granuli secretori dall’aspetto eterogeneo, in parte<br />

immunoreattivi per la tripsina, che suggeriscono una differenziazione<br />

ibrida gastrico-pancreatica, e di cellule endocrine<br />

cromogranina-positive che mostrano i granuli tipici delle<br />

cellule enterocromaffini. La coesistenza nella stessa neoplasia<br />

di cellule esocrine, parzialmente differenziate in senso<br />

pancreatico, ed endocrine, permette di ipotizzare che la neoplasia<br />

sia originata da una cellula staminale pluripotente,<br />

provvista di capacità di differenziare in diverse direzioni. In<br />

conclusione abbiamo identificato un raro tipo di carcinoma<br />

gastrico dalle caratteristiche istopatologiche peculiari: il car-

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