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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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POSTERS<br />

gemello con voluminosa laparoschisi e pentalogia di Cantrell.<br />

Metodi. Esecuzione di esame autoptico fetopatologico mirato<br />

alla complessità delle malformazioni, seguito da esame<br />

istologico dei diversi organi e delle formazioni cerebrali.<br />

Risultati. In sintesi i risultati dell’esame fetopatologico sono:<br />

placenta monocoriale monoamniotica, fusione ischiosacrococcigea<br />

dei due feti e riscontro in un gemello di Quadro<br />

di Pentalogia di Cantrell (erniazione di fegato, milza, visceri<br />

addominali e cuore), acrania con abbozzo teratomatoso dell’encefalo,<br />

pelvi con 2 arti e reni con displasia cistica, genitali<br />

esterni di tipo maschile e presenza di testicoli. L’altro gemello<br />

presenta ano imperforato e genitali ambigui, assenza di<br />

reni. La fusione con l’altro gemello comporta assenza di pelvi<br />

e presenza di abbozzo di arti inferiori fusi con quadro di sirenomelia.<br />

Presenta inoltre acrania con oloprosencefalia alobare.<br />

L’analisi istologica del tessuto cerebrale e meningi del<br />

I gemello mostra un aspetto pseudoangiomatoso delle meningi<br />

e un aspetto tele angectasico della corteccia cerebrale<br />

con persistenza con persistenza sottocorticale di tessuto nervoso<br />

immaturo di tipo sostanza germinale.<br />

Conclusioni<br />

Il quadro osservato è di un complesso malformativo secondario<br />

a sindrome del cordone corto (lime body wall sindrome).<br />

Sofferenza fetale acuta da rottura spontanea<br />

intrauterina della vena ombelicale<br />

F. Di Nuovo, P. Uboldi, M. Spinelli<br />

Dipartimento di Patologia, A.O. “G. Salvini”, Servizio di<br />

Anatomia e Istologia Patologica, Ospedale “S. Corona”,<br />

Garbagnate Milanese, Milano<br />

Introduzione. La rottura della vena ombelicale è una rara patologia<br />

che si manifesta con incidenza pari a 1:5.000 nascite<br />

e può determinare morte intrauterina nel 50% dei casi se non<br />

si interviene immediatamente; condiziona inoltre ematoma<br />

del cordone ombelicale. L’etiologia è sconosciuta sebbene<br />

siano noti diversi fattori di rischio quali infezioni, abnorme<br />

lunghezza del cordone, anomalie congenite della parete venosa,<br />

post-maturità del feto e lacerazioni iatrogene del funicolo<br />

durante amniocentesi o funicolocentesi.<br />

Materiali. Una donna gravida di 32 anni, alla prima gravidanza,<br />

si è presentata in travaglio precoce alla 38° settimana<br />

di gravidanza. Il monitoraggio fetale aveva evidenziato sofferenza<br />

fetale acuta in atto, pertanto veniva effettuato il parto<br />

cesareo d’urgenza. Il liquido amniotico appariva marcatamente<br />

ematico.<br />

Le condizioni materne post-partum erano normali. La neonata<br />

mostrava innalzamento di SGOT, SGPT e LDH, nonché<br />

una marcata riduzione delle piastrine; inoltre il fluido<br />

gastrico risultò positivo per E. Coli così come il tampone<br />

auricolare risultò positivo per Stafilococco epidermis. Durante<br />

il 3° giorno la neonata aveva accusato distress respiratorio<br />

con polipnea e bradicardia, e nel sospetto di una coagulopatia<br />

è stata trasferita in unità intensiva pediatrica dalla<br />

quale è stata dimessa dopo 10 giorni in buone condizioni<br />

di salute.<br />

Risultati e conclusioni. La placenta pesava 480 g, il cordone<br />

ombelicale misurava 48 cm di lunghezza, era edematoso ed<br />

emorragico con falsi nodi ed ampio ematoma per una estensione<br />

di 8 cm; le membrane erano rossastre e i cotiledoni mostravano<br />

focali aree biancastre e rare microcalcificazioni. L’esame<br />

istologico di sezioni seriate dell’area comprendente l’e-<br />

matoma del funicolo evidenziava rottura della parete della vena<br />

ombelicale. La placenta mostrava uno sviluppo compatibile<br />

con il terzo trimestre di gravidanza. Pur rappresentando un<br />

evento raro, la rottura della vena ombelicale è una condizione<br />

ad alto rischio di sofferenza fetale, richiede un’immediata diagnosi<br />

clinico-ecografica ed un intervento rapido ed adeguato al<br />

fine di evitare la morte intrauterina del feto.<br />

Bibliografia<br />

1 Seoud M, Aboul-Hosn L, Nassar A, Khalil A, Usta I. Spontaneous<br />

umbilical cord hematoma: a rare cause of acute fetal distress. Am J<br />

Perinatol 2001;18:99-102.<br />

Profili di espressione proteica in encefali di<br />

feti con trisomia 21 e correlazioni cliniche<br />

283<br />

G. Merone, F.S. Zeppetella Del Sesto, M. Mangiapia, M.<br />

Giordano, F. Ventre, R. Vecchione, M. D’Armiento<br />

Dipartimento di Scienze Biomorfologiche e Funzionali, Sezione<br />

di Anatomia Patologica, Università “Federico II” di<br />

Napoli<br />

Introduzione. La sindrome di Down (SD) è caratterizzata da<br />

anomalie somatiche, ritardo mentale e demenza precoce. I<br />

soggetti che sopravvivono oltre la terza decade sviluppano<br />

una forma di demenza correlata ad alterazioni neuropatologiche<br />

sovrapponibili a quelle della malattia di Alzheimer (AD)<br />

determinate dal deposito di amiloide Aβ nel tessuto cerebrale.<br />

Pertanto l’encefalo dei soggetti SD è considerato un modello<br />

naturale per lo studio della AD.<br />

Una delle proteine che rivestono un ruolo nel metabolisimo<br />

dell’APP e quindi nella patogenesi delle lesioni della AD è la<br />

secretasi BACE2 che mappa sulla regione critica del cromosoma<br />

21.<br />

Nei soggetti SD l’espressione di tale proteina potrebbe risultare<br />

alterata ed implicata nello sviluppo delle anomalie della<br />

corticogenesi in essa osservate come nella formazione dei depositi<br />

di amiloide Aβ. Pertanto lo scopo del presente lavoro è<br />

di determinare l’espressione e la regionalizzazione delle proteine<br />

APP e BACE2 negli encefali dei feti SD e negli encefali<br />

di adulti AD.<br />

Metodi. Da una casistica di 700 autopsie perinatali sono stati<br />

selezionati 46 feti di età gestazionale media di 22 settimane,<br />

di cui 24 con trisomia 21 citogeneticamente accertata, 22<br />

controlli ed un controllo patologico adulto. Sono stati eseguiti<br />

prelievi secondo le Linee Guida dell’AFIP su cui sono<br />

state effettuate colorazioni di routine ed immunoistochimiche<br />

con anticorpi anti-BACE2 ed anti-APP.<br />

Risultati. L’immunoblot delle proteine ha dimostrato una<br />

espressione significativamente maggiore rispetto ai controlli.<br />

Lo studio morfologico ha rilevato una sostanziale overespressione<br />

delle due proteine negli encefali SD rispetto ai<br />

controlli, ma con diversa distribuzione nelle varie aree encefaliche.<br />

BACE2 è stata localizzata elettivamente nei neuroni<br />

del piatto corticale, cellule di Cajal-Rezius, neuroni del corno<br />

d’Ammone, ependima e strato granulare subpiale. Negativo<br />

invece è risultato il neuroepitelio subventricolare. Viceversa<br />

APP è risultato positivo nel neuroepitelio subventricolare<br />

della zona marginale e della zona intermedia, nello strato<br />

granulare subpiale e nell’ependima.<br />

Nell’adulto il pattern di espressione delle due proteine è risultato<br />

sovrapponibile a quello fetale.<br />

Conclusioni. L’overespressione delle proteine in esame, unitamente<br />

alla peculiare regionalizzazione, potrebbe suggerire

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