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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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POSTERS<br />

vale esuberante. Parallelamente all’approntamento del preparato<br />

istologico venivano allestiti i vetrini da citocentrifugato<br />

di liquido peritoneale che venivano citochimicamente colorati<br />

con: Papanicolaou, May-Grünwald-Giemsa, PAS ed immunocitochimicamente<br />

con anticorpi monoclonali anti-CKAE1,<br />

anti-CKAE3, anti-Vimentina, anti-Cromogranina ed anti-<br />

CD117.<br />

Risultati. L’esame citomorfologico repertava, su un background<br />

privo di fondo, elementi di piccole e medie dimensioni,<br />

spesso organizzati in cluster tridimensionali e caratterizzati<br />

da un elevato rapporto nucleo/citoplasma. I nuclei,<br />

spesso centrali ma talora anche eccentrici, moderatamente<br />

polimorfi, con cromatina irregolarmente distribuita e macronucleoli<br />

eosinofili prominenti, presentavano ispessimento<br />

della membrana nucleare talora caratterizzata da indentature<br />

ed invaginazioni. Il citoplasma mostrava numerose microvacuolizzazioni,<br />

PAS-negative, talvolta più grandi e tali da conferire<br />

alla cellula l’aspetto ad “anello con castone”. Lo studio<br />

immunocitochimico dimostrava una forte e diffusa immunoreattività<br />

per Vimentina e CD117 (c-kit); negativo appariva il<br />

profilo immunofenotipico relativamente a CKAE1, CKAE3 e<br />

Cromogranina. La diagnosi citologica di GIST veniva confermata<br />

dalla definizione istologica di “GIST epitelioide di<br />

alto grado”.<br />

Conclusioni. Dalla precedente descrizione morfologica si<br />

evince come le cellule del GIST epitelioide, su liquido ascitico,<br />

ricordino caratteristicamente le cellule dell’adenocarcinoma.<br />

Appare subito chiaro quindi, soprattutto per le importanti<br />

ripercussioni clinico-terapeutiche che ciò comporta, il<br />

ruolo delle tecniche ancillari per dirimere il dubbio diagnostico<br />

tra GIST e neoplasia maligna di origine ghiandolare, già<br />

posto in funzione della negatività istochimica al PAS; importante,<br />

inoltre, la distinzione tra GIST ed altri sarcomi gastroenterici<br />

(anch’essi Vimentina+) sulla base dell’utilizzo<br />

dell’anticorpo c-kit che rivela una forte positività citoplasmatica<br />

nel primo, a fronte della nulla o lieve immunoreattività<br />

dei secondi.<br />

Bibliografia<br />

Newton ACS, et al. Acta Cytol 2002;46:723-7.<br />

Diagnosi mediante aspirazione con ago<br />

sottile di metastasi polmonare di tumore<br />

filloide maligno della mammella<br />

F. Di Nuovo, P. Uboldi, R. Claren, C. Delpiano, M. Spinelli<br />

Dipartimento di Patologia A.O. “G. Salvini”, Servizio di<br />

Anatomia e Istologia Patologica, Ospedale “S. Corona”,<br />

Garbagnate Milanese, Milano<br />

Introduzione. I tumori filloidi della mammella sono neoplasie<br />

rare, bifasiche, fibroepiteliali, con una incidenza pari<br />

all’1% di tutte le neoplasie mammarie. Sulla base del loro<br />

aspetto istologico sono classificati, in accordo con la WHO,<br />

come benigni, borderline e maligni, che hanno prognosi sfavorevole<br />

poiché possono frequentemente metastatizzare a distanza<br />

a polmoni ed ossa. Riportiamo un caso di tumore filloide<br />

maligno (TFM) diagnosticato mediante FNA-Tac guidata<br />

in paziente a cui 6 mesi prima era stato asportato un<br />

TFM, preceduto da FNA ecoguidata.<br />

Materiali. Donna di 39 anni giunge in ambulatorio di agoaspirazione<br />

per la presenza di nodulo della mammella sinistra;<br />

169<br />

che citologicamente non mostrava il tipico aspetto del TFM<br />

e che veniva asportato per le sue dimensioni (6 cm): l’esame<br />

istologico evidenzia un TFM ad alto grado con stroma a componente<br />

sarcomatosa, a differenziazione leiomiosarcomatosa<br />

e con aree osteocondrosarcomatose, con elevato indice mitotico<br />

ed estesa necrosi. A distanza di 6 mesi dall’intervento<br />

compaiono formazioni polmonari multiple bilaterali. L’esame<br />

citologico effettuato sotto guida Tac, mediante dispositivo<br />

monouso Histo-TACsa, pone la compatibilità di metastasi<br />

polmonare di TFM. La paziente, che presenta anche una recidiva<br />

sottocutanea alla mammella sinistra, decede dopo 40<br />

giorni.<br />

Risultati e conclusioni. L’aspetto citologico del citoaspirato<br />

mammario non era tipico per TFM e solo le dimensioni indirizzarono<br />

il chirurgo verso l’exeresi. Lo striscio citologico<br />

del nodulo polmonare era caratterizzato da aggregati di cellule<br />

epiteliali di piccola-media taglia frammiste a numerose<br />

cellule voluminose con citoplasma microvacuolizzato, talora<br />

allungato e nucleo eccentrico, atipico. Erano inoltre presenti<br />

rari capillari. Entrambe le diagnosi citologiche sono state avvalorate<br />

sia dall’esame istologico effettuato sulla mammella<br />

sia dal microistologico ottenuto contestualmente al prelievo<br />

citologico polmonare. Le diagnosi citologiche di tumore filloide<br />

maligno della mammella sono rare e ancor più inusuali<br />

sono i secondarismi diagnosticati citologicamente. A tutt’oggi<br />

la letteratura riporta solo un limitato numero di pubblicazioni<br />

di metastasi polmonari di TFM della mammella e rarissimi<br />

i casi diagnosticati citologicamente mediante FNA.<br />

Bibliografia<br />

1 McKenzie CA, Philips J. Malignant phyllodes tumor metastatic to the<br />

lung with osteogenic differentiation diagnosed on fine needle aspiration<br />

biopsy. A case report. Acta Cytol 2002;46:718-22.<br />

Il pap test nelle donne straniere: risultati<br />

degli ultimi due anni nell’Ospedale “S. Paolo”<br />

di Savona<br />

D. De Leonardis, W. De Pirro, M.C. Cirucca, S. Pontoni,<br />

S. Ardoino, E. Venturino<br />

Anatomia Patologica, Ospedale “S. Paolo”, Savona<br />

Introduzione. Nonostante l’introduzione negli ultimi anni di<br />

nuove tecniche per lo screening del cervico-carcinoma (HPV<br />

test, lettura computer assistita), resta indiscutibile il valore<br />

del PAP-TEST. L’esecuzione di questo semplice ed efficace<br />

esame è sempre indispensabile per l’individuazione del tumore<br />

della cervice uterina e dei suoi precursori.<br />

Scopo del nostro lavoro è rilevare l’incidenza delle donne<br />

straniere che eseguono il pap test nella nostra provincia e<br />

confrontare la frequenza delle diverse classi diagnostiche con<br />

quella delle donne italiane.<br />

È noto che la Liguria è la regione a maggior indice di invecchiamento;<br />

questo determina il richiamo di donne straniere<br />

(circa il 53% della popolazione straniera), generalmente in<br />

età fertile, che si occupano in maniera preferenziale di assistenza<br />

agli anziani. Si tratta evidentemente di categorie più a<br />

rischio anche per il fatto che difficilmente hanno eseguito<br />

pap test preventivi nel loro paese di origine.<br />

Metodi. La regione Liguria non ha attuato sino ad ora programmi<br />

di screening di massa. La nostra UO raccoglie principalmente<br />

esami spontanei eseguiti nei consultori della provincia<br />

e dagli ambulatori ASL.

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