Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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POSTERS<br />
Mixomi atriali: caratteristiche delle<br />
interazioni cellula-matrice<br />
G. Donato, F. Conforti, L. Maltese, I. Tomasello, N. Mazzeo,<br />
F. Onorati * , A. Amorosi, A. Renzulli *<br />
Cattedra di Anatomia Patologica, Facoltà di Medicina e<br />
Chirurgia, Università “Magna Graecia”, Catanzaro; * Cattedra<br />
di Cardiochirurgia, Facoltà di Medicina e Chirurgia,<br />
Università “Magna Graecia”, Catanzaro<br />
Introduzione. I mixomi atriali sono le più frequenti neoplasie<br />
cardiache primitive. La tipologia della neoplasia è quella<br />
di tumore con caratteristiche mesenchimali dotato di una matrice<br />
mixoide ricca in glicosaminoglicani di vario tipo (Negishi,<br />
2003). Le cellule della neoplasia, di probabile origine endocardica,<br />
tendono caratteristicamente a dare origine a formazioni<br />
a morfologia vascolare.<br />
La neoplasia nonostante le sue tipiche strutture è complessivamente<br />
poco cellulata.<br />
Molte cose sono ancora da chiarire sullo sviluppo di questa<br />
lesione per lungo tempo considerata come una semplice<br />
struttura trombotica.<br />
Metodi. Scopo del nostro lavoro è stato quello di approfondire<br />
immunoistochimicamente in 7 casi di mixoma dell’atrio<br />
sinistro resecati chirurgicamente, alcune caratteristiche della<br />
matrice e delle cellule facenti parte di questa neoplasia allo<br />
scopo di aggiungere nuovi dati alla conoscenza del suo meccanismo<br />
di sviluppo. Le neoplasie esaminate non facevano<br />
parte di quadri sindromici come il complesso di Carney e appartenevano<br />
a pazienti di sesso maschile in 5 casi e di sesso<br />
femminile nei restanti 2, con una età media di 61,3 anni.<br />
A livello di molecole della matrice extracellulare abbiamo<br />
studiato l’espressione della tenascina-C che come è stato precedentemente<br />
rilevato (Ballard, 2006) gioca un importante<br />
ruolo nella angiogenesi cardiaca post-natale, oltre che nello<br />
sviluppo delle neoplasie (Orend, 2006).<br />
Risultati. Nei mixomi cardiaci da noi studiati la tenascina-<br />
C è espressa soprattutto a livello delle strutture di aspetto<br />
vascolare suggerendo che questa molecola giochi un ruolo<br />
nella genesi di tale tipo di organizzazione e nella proliferazione<br />
cellulare. I mixomi analizzati sono neoplasie che hanno<br />
un basso indice proliferativo (indice MIB1 < 1%) e con<br />
un consistente numero di cellule, circa 60% soprattutto nelle<br />
zone interne della neoplasia, che esprimono la caspasi 3<br />
attivata. Studi, per altro su pochi casi, hanno segnalato un<br />
ruolo importante dell’apoptosi nelle cellule di queste neoplasie<br />
(Chu, 2004) che noi possiamo confermare sulla nostra<br />
casistica.<br />
Conclusioni. Anomale interazioni cellula-matrice possono<br />
essere alla base degli eventi che portano alla regolazione<br />
della crescita di queste neoplasie. Ciò è confermato dal fatto<br />
che il CD44s, molecola recettrice per lo ialuronato è<br />
espressa in una bassa percentuale delle cellule neoplastiche<br />
(da 0 a 3%).<br />
161<br />
Alterazioni dei vasi intramurali nella<br />
cardiomiopatia ipertrofica: studio<br />
morfologico ed istomorfometrico su<br />
campioni di miotomia-miectomia<br />
F. Garbini, A.M. Buccoliero, F. Castiglione, F. Cecchi * , G.<br />
D’Amati ** , C.F. Gheri, M. Jacoub *** , M. Mancini ** , V.<br />
Maio, I. Olivotto * , P. Stefano *** , G.L. Taddei<br />
Dipartimento di Patologia Umana ed Oncologia Università<br />
di Firenze; * Centro di Riferimento per le Cardiomiopatie<br />
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze; ** Dipartimento<br />
di Medicina Sperimentale, Sapienza, Università<br />
di Roma; *** Cardiochirurgia, Azienda Ospedaliera Universitaria<br />
Careggi, Firenze<br />
Introduzione. Le alterazioni del microcircolo coronarico<br />
(MC) sono state chiamate in causa come fattori contribuenti<br />
di alcune manifestazioni (aritmie, morte improvvisa, rimodellamento<br />
e disfunzione del ventricolo sinistro) della cardiomiopatia<br />
ipertrofica (HCM). Tuttavia in letteratura esistono<br />
pochi studi sistematici sulla morfologia del MC nell’HCM,<br />
condotti prevalentemente su cuori autoptici o su biopsie<br />
endomiocardiche. Abbiamo valutato le alterazioni del<br />
MC su campioni di miocardio da miotomie-miectomie per<br />
correlarle con le altre alterazioni istologiche e con i dati clinici.<br />
Metodi. Sono stati esaminati 10 campioni consecutivi, (5 M,<br />
5 F, età media 45 aa, range 18-70) e 5 controlli (4 M, 1 F età<br />
media 28, range 16-40). Sulle sezioni (colorate con EE, tricromica<br />
di Masson e picrosirius red) è stata effettuata un’analisi<br />
morfologica ed istomorfometrica, quest’ultima valutando<br />
i seguenti parametri: area totale di ogni campione<br />
(AC), area della fibrosi sostitutiva (AF), numero di vasi (nV),<br />
area dei vasi (AV) area della parete (AP), area del lume (AL)<br />
fibrosi perivascolare (FP). Sono stati quindi derivati i seguenti<br />
parametri: area percentuale del lume vasale (AL/AV),<br />
densità dei vasi (nV/AC), frazione di fibrosi sostitutiva<br />
(AF/AC).<br />
Risultati. Esame istologico: Alterazioni dei vasi intramurali<br />
(ispessimento parietale, fibrosi perivascolare) erano evidenti<br />
in tutti i campioni; 6/10 casi mostravano fibrosi sostitutiva,<br />
10/10 fibrosi interstiziale ed 8/10 disarray miocellulare. I<br />
controlli non mostravano disarray, né fibrosi sostitutiva.<br />
Istomorfometria: L’area percentuale del lume vasale e la densità<br />
dei vasi sono risultati significativamente ridotti nell’HCM<br />
rispetto ai controlli (p < 0,01). La fibrosi perivascolare<br />
era aumentata nell’HCM, ma non in modo significativo.<br />
In maniera analoga si comportava la fibrosi sostitutiva.<br />
Conclusioni. I nostri risultati preliminari confermano la presenza<br />
di alterazioni del MC nella HCM. L’associazione della<br />
stenosi del lume con la rarefazione dei vasi (secondaria all’ipertrofia)<br />
può essere alla base di una ischemia miocardica focale.<br />
La fibrosi perivascolare potrebbe giocare un ruolo in<br />
questo fenomeno.