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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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156<br />

Use of telepathology for frozen section<br />

diagnosis: a support and a teaching tool for<br />

young pathologists<br />

S. Alexiadis, C. Arizzi, L. Cattaneo, S. Ferrarese, S. Manara,<br />

M. Barberis<br />

Department of Pathology, Multimedica Group/IRCCS, Milano<br />

Background. Young pathologists perform frozen sections<br />

(FS) on inpatients and they are backed up by staff. For fellows<br />

of a Pathology operating far from central labs, to be alone<br />

could be very difficult. Our Department serves two hospitals<br />

respectively 21 and 50 kilometers far. Then, FS diagnoses<br />

are performed, mainly for breast surgery.<br />

We evaluated the performaces of two young isolated pathologists<br />

assisted by a static telepathology system (TP) (Nikon<br />

Corporation, Tokyo, Japan), via an Intranet network.<br />

Materials and methods. We retrospectively analyzed 120<br />

cases of breast specimens diagnosed by FS from January<br />

2006 to April 2007. 76 and 44 cases respectively were evaluated<br />

by two junior pathologists and re-evaluated on line by<br />

senior pathologists at the same time. FS diagnoses were registred<br />

and discussed by phone before the communication to<br />

the surgeons. The time of discussion was also registered. The<br />

final diagnoses obtained from formalin fixed and paraffin<br />

embedded (FFPE) specimens were compared to FS before<br />

and after TP. Diagnostic errors were classified as interpretation<br />

errors (discrepancies betweeen FS, TP and final slides);<br />

sampling errors (discrepancies between TP assisted FS and<br />

final slides). Diagnostic errors were further classified as<br />

either clinical significant or insignificant.<br />

Results. The FS diagnoses were infiltrating carcinoma 95;<br />

intra ductal carcinoma 4; benign neoplasms 11; nonneoplastic<br />

disease 8; atypical proliferative lesion to be defined on final<br />

slides 2. Diagnostic agreement between FS and TPS was<br />

obtained in 118/120 cases (98.3%). Discordant cases were an<br />

intraductal carcinoma considered infiltrating on FS and a benign<br />

proliferative lesion on FS that was considered incertain<br />

for malignancy by TP. This lesion corresponded to a phyllodes<br />

tumor of uncertain potential of malignancy; the other case<br />

was confirmed as intraductal carcinoma. In one case a<br />

sampling error was showed by the histological sections from<br />

FFPE samples: a focus (5 mm in diameter) of infiltrating duct<br />

carcinoma was missed in FS and TP. The time of discussion<br />

ranged from 3 to 10 minutes (mean: 6 minutes).<br />

Conclusion. Diagnostic agreement in our study is comparable<br />

to the rates (92-100%) in previous studies. The most significant<br />

error was an inappropriate tissue sampling. In our<br />

experience TP for FS diagnosis is a significant support and<br />

teaching tool for young pathologists.<br />

Alla ricerca del fissativo ideale<br />

M. Forni, Pandiscia, F. Pulerà<br />

Sevizio di Anatomia e Istologia Patologica, Ospedale Infantile<br />

“Regina Margherita”, Torino<br />

Introduzione. La formalina rappresenta ancora oggi il fissativo<br />

maggiormente utilizzato nella routine di laboratorio, e<br />

nonostante da circa venti anni si sia a conoscenza dei potenziali<br />

effetti cancerogeni da esposizione professionale alla formaldeide,<br />

solo recentemente la I.A.R.C. l’ha dichiarata cancerogeno<br />

umano. Lo scopo del nostro lavoro è valutare se<br />

POSTERS<br />

l’utilizzo di fissativi costituiti da sali a base di zinco (ZBF),<br />

possano costituire una valida alternativa alla formalina, e siano<br />

equivalenti o più idonei rispetto ai fissativi disponibili in<br />

commercio e non rappresentino un rischio per la salute del<br />

personale.<br />

Metodi. Il nostro studio prevede una fissazione di tipo chimico<br />

mediante utilizzo di ZBF, ma anche una fissazione di tipo<br />

fisico, mediante utilizzo del forno a microonde. Sono state<br />

preparate diverse miscele fissative a base di sali di zinco,<br />

alle quali sono stati aggiunti tensioattivi e sistemi tampone. I<br />

campioni istologici erano rappresentati da tessuto fresco<br />

aventi tutti lo stesso spessore di circa 0,5 cm. Le sezioni venivano<br />

poi fissate in due differenti modi: in un primo, le sezioni<br />

venivano fissate in ZBF un’ora a temperatura ambiente<br />

a cui seguiva un ulteriore fissazione al microonde con le sezioni<br />

immerse in alcool 70% per meno di un ora (30 minuti a<br />

400 W e 20 a 180 W). Nel secondo metodo, le sezioni venivano<br />

immerse in ZBF a temperatura ambiente e lasciate a fissare<br />

fino al giorno seguente. Una volta terminata la procedura<br />

di fissazione, i campioni venivano processati ed inclusi in<br />

paraffina. Per ogni campione istologico fissato ed incluso, è<br />

stata eseguita una ematossilina-eosina con sezioni aventi lo<br />

spessore di 3-4 micron e sezioni adiacenti per immunoisochimica.<br />

Risultati. Al microscopio ottico, i preparati colorati, presentano<br />

tutti una buona morfologia strutturale, con una discreta<br />

conservazione del dettaglio istologico del tessuto analizzato.<br />

Le cellule risultano ben distinguibili l’una dalle altre, e non<br />

presentano il fenomeno della coartazione, visibile invece nei<br />

preparati fissati su base alcolica. Anche l’immunoistochimica<br />

è risultata soddisfacente con lo ZBF.<br />

Conclusioni. Dalla nostra esperienza, è dimostrato che lo<br />

ZBF può rappresentare una valida alternativa, in quanto non<br />

dimostra inconvenienti nella pratica routinaria di laboratorio<br />

e permette di ottenere dei preparati istologici di qualità paragonabile,<br />

se non migliore, rispetto a quelli ottenuti con la formalina.<br />

Realizzazione e gestione di un archivio<br />

elettronico di una banca dei tessuti<br />

E. Bonanno, S. Cappelli, R. Bernabei, A. Costantini, W.<br />

Von Lorch, F. Raparelli, L.G. Spagnoli<br />

Università “Tor Vergata,”Roma<br />

Introduzione. Le banche dei tessuti inclusi in paraffina costituiscono<br />

un prezioso patrimonio per la ricerca traslazionale.<br />

Per la gestione di una banca di tessuti è fondamentale la<br />

messa a punto di un sistema informatico gestionale, al fine di<br />

garantire una accurata registrazione di dati inerenti al paziente,<br />

alle qualità intrinseche e a quelle estrinseche del tessuto in<br />

esame.<br />

Metodi. La banca delle neoplasie è costituita da 1830 neoplasie<br />

selezionate tra quelle pervenute al servizio di Anatomia<br />

ed Istologia Patologica di “Tor Vergata” nel quinquennio<br />

2001-2006. Nel data base sono stati inseriti dati anagrafici<br />

(età, sesso del paziente), dati anamnestici, dati riguardanti il<br />

tipo di fissativo (formalina, formalina tamponata, altro), la<br />

durata della fissazione (12-24 ore, 24-48 ore, > 48 ore). Le<br />

neoplasie sono state classificate da due patologi in cieco specificando<br />

l’istotipo, il grading istologico, il pTNM, il codice<br />

SNOMED, la valutazione dei marcatori molecolari eseguiti.<br />

Il database è stato progettato con il programma “Microsoft

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