Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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Use of telepathology for frozen section<br />
diagnosis: a support and a teaching tool for<br />
young pathologists<br />
S. Alexiadis, C. Arizzi, L. Cattaneo, S. Ferrarese, S. Manara,<br />
M. Barberis<br />
Department of Pathology, Multimedica Group/IRCCS, Milano<br />
Background. Young pathologists perform frozen sections<br />
(FS) on inpatients and they are backed up by staff. For fellows<br />
of a Pathology operating far from central labs, to be alone<br />
could be very difficult. Our Department serves two hospitals<br />
respectively 21 and 50 kilometers far. Then, FS diagnoses<br />
are performed, mainly for breast surgery.<br />
We evaluated the performaces of two young isolated pathologists<br />
assisted by a static telepathology system (TP) (Nikon<br />
Corporation, Tokyo, Japan), via an Intranet network.<br />
Materials and methods. We retrospectively analyzed 120<br />
cases of breast specimens diagnosed by FS from January<br />
2006 to April 2007. 76 and 44 cases respectively were evaluated<br />
by two junior pathologists and re-evaluated on line by<br />
senior pathologists at the same time. FS diagnoses were registred<br />
and discussed by phone before the communication to<br />
the surgeons. The time of discussion was also registered. The<br />
final diagnoses obtained from formalin fixed and paraffin<br />
embedded (FFPE) specimens were compared to FS before<br />
and after TP. Diagnostic errors were classified as interpretation<br />
errors (discrepancies betweeen FS, TP and final slides);<br />
sampling errors (discrepancies between TP assisted FS and<br />
final slides). Diagnostic errors were further classified as<br />
either clinical significant or insignificant.<br />
Results. The FS diagnoses were infiltrating carcinoma 95;<br />
intra ductal carcinoma 4; benign neoplasms 11; nonneoplastic<br />
disease 8; atypical proliferative lesion to be defined on final<br />
slides 2. Diagnostic agreement between FS and TPS was<br />
obtained in 118/120 cases (98.3%). Discordant cases were an<br />
intraductal carcinoma considered infiltrating on FS and a benign<br />
proliferative lesion on FS that was considered incertain<br />
for malignancy by TP. This lesion corresponded to a phyllodes<br />
tumor of uncertain potential of malignancy; the other case<br />
was confirmed as intraductal carcinoma. In one case a<br />
sampling error was showed by the histological sections from<br />
FFPE samples: a focus (5 mm in diameter) of infiltrating duct<br />
carcinoma was missed in FS and TP. The time of discussion<br />
ranged from 3 to 10 minutes (mean: 6 minutes).<br />
Conclusion. Diagnostic agreement in our study is comparable<br />
to the rates (92-100%) in previous studies. The most significant<br />
error was an inappropriate tissue sampling. In our<br />
experience TP for FS diagnosis is a significant support and<br />
teaching tool for young pathologists.<br />
Alla ricerca del fissativo ideale<br />
M. Forni, Pandiscia, F. Pulerà<br />
Sevizio di Anatomia e Istologia Patologica, Ospedale Infantile<br />
“Regina Margherita”, Torino<br />
Introduzione. La formalina rappresenta ancora oggi il fissativo<br />
maggiormente utilizzato nella routine di laboratorio, e<br />
nonostante da circa venti anni si sia a conoscenza dei potenziali<br />
effetti cancerogeni da esposizione professionale alla formaldeide,<br />
solo recentemente la I.A.R.C. l’ha dichiarata cancerogeno<br />
umano. Lo scopo del nostro lavoro è valutare se<br />
POSTERS<br />
l’utilizzo di fissativi costituiti da sali a base di zinco (ZBF),<br />
possano costituire una valida alternativa alla formalina, e siano<br />
equivalenti o più idonei rispetto ai fissativi disponibili in<br />
commercio e non rappresentino un rischio per la salute del<br />
personale.<br />
Metodi. Il nostro studio prevede una fissazione di tipo chimico<br />
mediante utilizzo di ZBF, ma anche una fissazione di tipo<br />
fisico, mediante utilizzo del forno a microonde. Sono state<br />
preparate diverse miscele fissative a base di sali di zinco,<br />
alle quali sono stati aggiunti tensioattivi e sistemi tampone. I<br />
campioni istologici erano rappresentati da tessuto fresco<br />
aventi tutti lo stesso spessore di circa 0,5 cm. Le sezioni venivano<br />
poi fissate in due differenti modi: in un primo, le sezioni<br />
venivano fissate in ZBF un’ora a temperatura ambiente<br />
a cui seguiva un ulteriore fissazione al microonde con le sezioni<br />
immerse in alcool 70% per meno di un ora (30 minuti a<br />
400 W e 20 a 180 W). Nel secondo metodo, le sezioni venivano<br />
immerse in ZBF a temperatura ambiente e lasciate a fissare<br />
fino al giorno seguente. Una volta terminata la procedura<br />
di fissazione, i campioni venivano processati ed inclusi in<br />
paraffina. Per ogni campione istologico fissato ed incluso, è<br />
stata eseguita una ematossilina-eosina con sezioni aventi lo<br />
spessore di 3-4 micron e sezioni adiacenti per immunoisochimica.<br />
Risultati. Al microscopio ottico, i preparati colorati, presentano<br />
tutti una buona morfologia strutturale, con una discreta<br />
conservazione del dettaglio istologico del tessuto analizzato.<br />
Le cellule risultano ben distinguibili l’una dalle altre, e non<br />
presentano il fenomeno della coartazione, visibile invece nei<br />
preparati fissati su base alcolica. Anche l’immunoistochimica<br />
è risultata soddisfacente con lo ZBF.<br />
Conclusioni. Dalla nostra esperienza, è dimostrato che lo<br />
ZBF può rappresentare una valida alternativa, in quanto non<br />
dimostra inconvenienti nella pratica routinaria di laboratorio<br />
e permette di ottenere dei preparati istologici di qualità paragonabile,<br />
se non migliore, rispetto a quelli ottenuti con la formalina.<br />
Realizzazione e gestione di un archivio<br />
elettronico di una banca dei tessuti<br />
E. Bonanno, S. Cappelli, R. Bernabei, A. Costantini, W.<br />
Von Lorch, F. Raparelli, L.G. Spagnoli<br />
Università “Tor Vergata,”Roma<br />
Introduzione. Le banche dei tessuti inclusi in paraffina costituiscono<br />
un prezioso patrimonio per la ricerca traslazionale.<br />
Per la gestione di una banca di tessuti è fondamentale la<br />
messa a punto di un sistema informatico gestionale, al fine di<br />
garantire una accurata registrazione di dati inerenti al paziente,<br />
alle qualità intrinseche e a quelle estrinseche del tessuto in<br />
esame.<br />
Metodi. La banca delle neoplasie è costituita da 1830 neoplasie<br />
selezionate tra quelle pervenute al servizio di Anatomia<br />
ed Istologia Patologica di “Tor Vergata” nel quinquennio<br />
2001-2006. Nel data base sono stati inseriti dati anagrafici<br />
(età, sesso del paziente), dati anamnestici, dati riguardanti il<br />
tipo di fissativo (formalina, formalina tamponata, altro), la<br />
durata della fissazione (12-24 ore, 24-48 ore, > 48 ore). Le<br />
neoplasie sono state classificate da due patologi in cieco specificando<br />
l’istotipo, il grading istologico, il pTNM, il codice<br />
SNOMED, la valutazione dei marcatori molecolari eseguiti.<br />
Il database è stato progettato con il programma “Microsoft