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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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150<br />

allo spettrofotometro ottenendo i valori di ratio e resa<br />

(µg/ml). Quindi si è eseguita amplificazione per due housekeeping<br />

gene: Bcl-6 (100 paia di basi) e HLA-DQ_ (242 paia<br />

di basi).<br />

Risultati. Nella seria A la ratio variava da 1,27 a 1,82 (media<br />

1,53), mentre nella serie B la ratio era compresa tra 1,80 a<br />

2,00 (media 1,89). Per la serie A la resa variava da 58 a 343<br />

µg/ml e da 12 a 30 µg/ml per la serie B. Tuttavia mentre<br />

l’amplificazione per Bcl-6 e HLA-DQ_ era positiva in 46 dei<br />

50 casi della serie B (92%), essa era costantemente negativa<br />

per la serie A (0%). La valutazione comparativa delle schede<br />

tecniche dei coloranti per Papanicolaou delle ditte A e B ha<br />

rilevato che nei coloranti della ditta A (Ematossilina e EA50)<br />

era presente acido acetico in percentuale inferiore al 5%,<br />

mentre negli stessi coloranti della ditta B l’acido acetico non<br />

era presente.<br />

Conclusioni. La drammatica differenza osservata nei risultati<br />

della PCR è verosimilmente dovuta al noto effetto di<br />

degradazione che l’ambiente acido esercita sul DNA 1 . Questa<br />

osservazione rende auspicabile l’attento studio delle<br />

schede tecniche di prodotto e l’adozione di metodiche<br />

molecolari di controllo sui reagenti in uso. Se entrambi i<br />

prodotti valutati sono perfettamente idonei alla pura morfologia,<br />

nel prodotto A esistono componenti capaci di<br />

degradare il DNA a frammenti inferiori a 100 bp e di non renderlo<br />

più idoneo ai fini diagnostici.<br />

Bibliografia<br />

1 Bonis S, et al. J Clin Pathol 2005;58:313-6.<br />

Utilizzo di metodica immunoistochimica e<br />

metodica FISH per la valutazione di EGFR nei<br />

carcinomi colorettali<br />

A. Bernardi, E. Berno ** , A. Crova * , G. Canavese, P. Lovadina,<br />

E. Margaria, N. Martinetti, E. Berardengo<br />

S.C. Anatomia Patologica, ASO “San Giovanni Battista” di<br />

Torino, Presidio Ospedaliero “San Giovanni” Antica Sede<br />

(TO); * S.C. Oncologia Medica 2, ASO “San Giovanni Battista”<br />

di Torino, Presidio Ospedaliero “San Giovanni” Antica<br />

Sede (TO); ** Oncologia Medica, Ospedale “Gradenigo”,<br />

Torino<br />

Introduzione. Il recettore del fattore di crescita epidermale<br />

(EGFR), codificato dal gene omonimo sul cromosoma 7p12,<br />

appartiene alla famiglia dei recettori tirosinachinasici. La<br />

deregolazione del suo sistema di segnale determina: crescita<br />

cellulare incontrollata, diminuzione dell’apoptosi, stimolo<br />

dell’angiogenesi e proliferazione cellulare. EGFR è over<br />

espresso in vari tumori solidi tra cui quelli colorettali e rappresenta<br />

un target di terapia mirata. Secondo dati di letteratura<br />

la probabilità di efficacia del trattamento non è prevista applicando<br />

un singolo metodo di dosaggio di EGFR, ma dalla<br />

combinazione di più metodi. In un lavoro preliminare si eseguiva<br />

la reazione di Ibridazione in Situ in Fluorescenza<br />

(FISH) su 30 prelievi istologici di pazienti già chemiotrattati,<br />

da una casistica comprendente 114 tumori primitivi del<br />

grosso intestino e 30 metastasi epatiche da carcinomi (ca)<br />

colorettali, in totale 144 casi, precedentemente studiati con<br />

metodica immunoistochimica (IHC).<br />

Metodi. Su sezioni di 4 µm di 144 prelievi istologici fissati<br />

in formalina ed inclusi in paraffina si eseguiva IHC con il kit<br />

K1492 (Dako) FDA approvato per la visualizzazione della<br />

FREE PAPERS<br />

proteina EGFR e trattamento con terapia mirata Erbitux. Si<br />

consideravano IHC positivi i campioni con positività di<br />

membrana completa e/o incompleta in un numero di cellule<br />

> 0% (aggiornamento FDA 09/06). Su 30 dei prelievi istologici<br />

IHC positivi si eseguiva FISH con EGFR-CEN7 Fish<br />

kit (Dako). Si consideravano FISH positivi i campioni con<br />

Ratio ≥ 2, o con polisomia > 4 copie di gene in ≥ 40% nuclei<br />

analizzati. Quattro pazienti dei trenta erano trattati secondo il<br />

protocollo Erbitux.<br />

Risultati. Si trovava il 64% di positività IHC e il 36% di positività<br />

FISH senza alcuna correlazione significativa di p ≤<br />

0,01 tra le due metodiche. Dei pazienti trattati con Erbitux:<br />

due IHC positivi/FISH negativi non rispondevano alla terapia<br />

con progressione della malattia e decesso, due, IHC/FISH<br />

positivi (uno con amplificazione del gene EGFR, l’altro con<br />

netta polisomia) rispondevano bene al trattamento.<br />

Conclusioni. In un lavoro preliminare su campioni da ca colorettale<br />

non risulta correlazione tra espressione proteica e<br />

stato del gene EGFR. Il numero di copie del gene potrebbe<br />

interferire con la risposta all’Erbitux. Come da letteratura si<br />

conferma che il dosaggio di EGFR è da affidare ad una combinazione<br />

di più metodi d’indagine per l’eterogeneità di stato<br />

ed espressione del gene nelle cellule tumorali.<br />

Espressione di PTEN e risposta a cetuximab in<br />

pazienti affetti da carcinoma colorettale<br />

metastatico<br />

M. Frattini, V. Martin, E. Romagnani * , M. Ghisletta, A.<br />

Camponovo, L. Lunghi-Etienne, P. Saletti * , L. Mazzucchelli<br />

Istituto Cantonale di Patologia, Locarno, Svizzera; * Istituto<br />

Oncologico della Svizzera Italiana, Bellinzona, Svizzera<br />

Introduzione. Cetuximab, che ha come bersaglio molecolare<br />

EGFR, è un farmaco assai promettente per il trattamento di<br />

pazienti con carcinoma colorettale metastatico (mCRC). Attualmente<br />

è oggetto di intenso dibattito se alterazioni genetiche<br />

degli effettori innescati da EGFR, come K-Ras, possano<br />

influenzare la risposta a tale farmaco. Il ruolo di PTEN,<br />

la cui assenza di espressione predice resistenza a trastuzumab<br />

in pazienti con carcinoma mammario, non è ancora stato<br />

investigato. Scopo del presente lavoro è quello di analizzare<br />

lo stato genico di EGFR, di K-Ras e l’espressione proteica di<br />

PTEN in pazienti con mCRC e correlare i dati molecolari con<br />

il dato clinico di risposta cetuximab.<br />

Metodi. Abbiamo analizzato 27 pazienti consecutivi con<br />

mCRC. L’espressione di EGFR è stata indagata con il kit<br />

PharmDx (Dako), lo stato genico di EGFR con FISH utilizzando<br />

le sonde LSI EGFR/CEP7 (Vysis). Le mutazioni di K-<br />

Ras sono state analizzate con sequenziamento diretto e l’espressione<br />

di PTEN con l’anticorpo primario della ditta Neomarkers.<br />

Un campione è stato definito come amplificato per<br />

EGFR quando l’amplificazione genica è stata osservata in almeno<br />

il 10% delle cellule. La marcata polisomia è stata<br />

definita quando almeno 3 copie del cromosoma 7 sono state<br />

osservate in più del 50% delle cellule. Per ogni campione<br />

sono state valutate almeno 100 cellule.<br />

Risultati. Undici pazienti hanno mostrato risposta parziale<br />

(PR) al cetuximab, 3 hanno mostrato stabilità della malattia<br />

(SD) e 13 progressione (PD). SD e PD sono stati considerati<br />

come non rispondenti (NR). In tutti i pazienti è stata osservata<br />

espressione di EGFR a livello immunoistochimico. Otto

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