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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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prende circa 20 geni con un ruolo chiave in processi di sviluppo<br />

e differenziazione embrionale. Recentemente è stata riportata<br />

l’espressione di SOX9 nelle cellule epiteliali intestinali<br />

delle cripte che rappresentano il compartimento staminale<br />

e proliferativo. È stato dimostrato che l’espressione di<br />

SOX9 in queste cellule è dipendente dal pathway Wnt-βcatenina-TCF4.<br />

È stato inoltre dimostrato che in linee cellulari di<br />

carcinoma del colon l’iper-espressione di SOX9 reprime l’espressione<br />

di CDX2. Il carcinoma gastrico nella maggior parte<br />

dei casi si sviluppa nel contesto di una gastrite cronica<br />

atrofica con metaplasia intestinale. Lo scopo del nostro lavoro<br />

era quello di valutare l’espressione di SOX9 nella metaplasia<br />

intestinale gastrica e nei carcinomi gastrici ed il rapporto<br />

con l’attivazione del pathway Wnt-β-catenina-TCF4.<br />

Metodi. Abbiamo valutato tramite immunoistochimica l’espressione<br />

di SOX9, β-catenina e CDX2 in 21 casi di carcinomi<br />

gastrici (21 M, 10F; 39-86 anni) di cui 15 di tipo intestinale<br />

e 6 di tipo diffuso sec. Lauren.<br />

Risultati. SOX9 era espresso nelle ghiandole intestinali metaplastiche<br />

con la stessa distribuzione delle ghiandole intestinali<br />

normali. In 12/21 carcinomi gastrici abbiamo osservato<br />

una positività nucleare di SOX9 > 60% delle cellule neoplastiche<br />

ed indipendentemente dall’istotipo. Nella maggior parte<br />

dei casi la positività di SOX9 era confinata alla periferia<br />

dei nidi neoplastici e agli emboli. CDX2 era espresso in circa<br />

il 70% dei carcinomi gastrici in una percentuale variabile<br />

di cellule. In 5/21 casi abbiamo osservato una dissociazione<br />

tra l’espressione di CDX2 e quella di SOX9 nelle diverse<br />

aree della neoplasia. L’espressione nucleare di β-catenina era<br />

presente in 7/21 (30%) casi. Non abbiamo osservato una relazione<br />

tra l’espressione di SOX9 e quella di β-catenina nucleare.<br />

Conclusioni. Il nostro è il primo lavoro che dimostra che il<br />

fattore di trascrizione SOX9 è espresso nelle ghiandole intestinali<br />

metaplastiche dello stomaco e nei carcinomi gastrici.<br />

Contrariamente a quanto osservato nel carcinoma del colon,<br />

i nostri dati mostrano che nel carcinoma gastrico non c’è una<br />

diretta correlazione tra l’espressione nucleare di β-catenina e<br />

quella di SOX9, suggerendo un diverso meccanismo di controllo<br />

dell’espressione di questo gene.<br />

Un caso di melanoma maligno a sede anale<br />

A. Labate, M. Mamo, D. Cuppari, M. Sterrantino, P. Napoli<br />

S.C. Anatomia Patologica, Azienda Ospedale “Piemonte”,<br />

Messina<br />

Introduzione. Il melanoma anale è una neoplasia rara, costituendo<br />

lo 0,4-0,8% di tutte le lesioni maligne; l’1-3% di tutti<br />

i tumori in sede ano-rettale e lo 0,5-1% di tutti i melanomi.<br />

La massima incidenza si rileva tra la VI e VII decade di vita<br />

e colpisce entrambi i sessi con uguale frequenza presentando<br />

una maggiore incidenza nella razza bianca.<br />

Case report. Riportiamo un caso di melanoma anale in un<br />

soggetto di sesso maschile di 69 anni sottoposto a colonscopia<br />

per frequenti rettorragie e per l’evidenza all’esame ispettivo<br />

di una tumefazione mal delimitabile a circa 3 cm dalla<br />

rima anale. L’esame endoscopico ha messo in evidenza una<br />

lesione esofitica, apparentemente infiltrante di colorito bruno,<br />

microulcerata, che è stata bioptizzata. I frammenti della<br />

lesione pervengono alla nostra attenzione per la valutazione<br />

istologica e immunoistochimica. Ci sono successivamente<br />

pervenuti linfonodi inguinali e liquido di versamento.<br />

Materiali e metodi. Il materiale pervenuto è stato processato<br />

come di routine e la lesione anale è stata valutata in microscopia<br />

ottica ed in immunoistochimica (HMB45, Ckpan,<br />

e CD20).<br />

Risultati. Microscopia ottica: i vari frammenti di mucosa del<br />

canale anale presentano a ridosso della giunzione dermo-epidermica<br />

una neoformazione ad alta densità cellulare costituta<br />

da elementi poligonali di medie dimensioni, coesivi, con<br />

nuclei voluminosi con nucleoli prominenti e ampi citoplasmi<br />

con fine granulia. La lesione appare sepimentata da fini fasci<br />

fibrosi. Immunoistochimica: la neoformazione risulta intensamente<br />

positiva per HMB45 e negativa per Ckpan e CD20.<br />

L’esame citologico effettuato sul versamento metteva in evidenza<br />

un fondo intensamente ematico-granulocitario con presenza<br />

di rare cellule epiteliomorfe senza aspetti atipici; l’esame<br />

dei linfonodi inguinali non ha messo in evidenza ripetizioni<br />

metastatiche.<br />

Conclusioni. I melanomi anali sono particolarmente rari, generalmente<br />

danno metastasi ai linfonodi loco-regionali e costituiscono<br />

una importante causa di mortalità per la loro prognosi<br />

rapidamente infausta. La sopravvivenza media è intorno<br />

ai 25-28 mesi con una percentuale globale del 10% a 5 anni.<br />

La lesione giunta alla nostra osservazione è stata tipizzata<br />

in base alle caratteristiche morfologiche e immunoistochimiche<br />

come melanoma maligno del canale anale. Nel caso<br />

giunto alla nostra osservazione, il paziente è stato successivamente<br />

sottoposto a colectomia sec. Miles e decedeva a 18<br />

mesi dalla diagnosi.<br />

Bibliografia<br />

Ben-Izkako et al. Histopathology 2002;41:519-25.<br />

POSTERS<br />

Espressione di EGFR e timidilato sintetasi nel<br />

carcinoma rettale: correlazioni anatomocliniche<br />

e significato prognostico<br />

R. Del Sordo, A. Cavaliere, M. Lupattelli * , G. Bellezza, R.<br />

Colella, F. Cartaginese, C. Aristei * , L. Draghini * , A. Sidoni<br />

Istituto di Anatomia e Istologia Patologica, Università di Perugia;<br />

* Radioterapia Oncologica, Azienda Ospedaliera, Perugia<br />

Introduzione. Il recettore del fattore di crescita epidermico<br />

(EGFR) e la timidilato sintetasi (TS) sono stati ampiamente<br />

studiati nel carcinoma colon-rettale ai fini prognostici e predittivi.<br />

L’EGFR è espresso ad alti livelli nel 25-77% dei carcinomi<br />

del colon-retto associandosi ad una prognosi sfavorevole<br />

1 e a radioresistenza. La TS, enzima coinvolto nella sintesi<br />

del DNA, è intensamente espressa nel 30-70% dei carcinomi<br />

colon-rettali e, sebbene riconosciuta come fattore prognostico<br />

indipendente 2 , resta da definire il suo ruolo predittivo<br />

di sensibilità ad antimetaboliti quali il 5-fluorouracile.<br />

Lo scopo di questo studio è quello di valutare il significato<br />

prognostico dell’espressione di EGFR e della TS in una casistica<br />

di carcinomi del retto trattati con chirurgia radicale e<br />

con chemio-radioterapia adiuvante.<br />

Metodi. Sono stati reclutati 120 pazienti con adenocarcinoma<br />

del retto in stadio II-III sottoposti a chirurgia radicale e successiva<br />

chemio-radioterapia adiuvante. Il follow-up medio è<br />

stato di 103 mesi (range 6-196 mesi). L’espressione di EGFR e<br />

della TS è stata determinata con metodica immunoistochimica<br />

valutando semiquantitativamente la percentuale di cellule positive<br />

e l’intensità dell’immunomarcatura. Il livello di espressione<br />

è stato correlato con i principali parametri anatomo-cli-

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