Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
218<br />
prende circa 20 geni con un ruolo chiave in processi di sviluppo<br />
e differenziazione embrionale. Recentemente è stata riportata<br />
l’espressione di SOX9 nelle cellule epiteliali intestinali<br />
delle cripte che rappresentano il compartimento staminale<br />
e proliferativo. È stato dimostrato che l’espressione di<br />
SOX9 in queste cellule è dipendente dal pathway Wnt-βcatenina-TCF4.<br />
È stato inoltre dimostrato che in linee cellulari di<br />
carcinoma del colon l’iper-espressione di SOX9 reprime l’espressione<br />
di CDX2. Il carcinoma gastrico nella maggior parte<br />
dei casi si sviluppa nel contesto di una gastrite cronica<br />
atrofica con metaplasia intestinale. Lo scopo del nostro lavoro<br />
era quello di valutare l’espressione di SOX9 nella metaplasia<br />
intestinale gastrica e nei carcinomi gastrici ed il rapporto<br />
con l’attivazione del pathway Wnt-β-catenina-TCF4.<br />
Metodi. Abbiamo valutato tramite immunoistochimica l’espressione<br />
di SOX9, β-catenina e CDX2 in 21 casi di carcinomi<br />
gastrici (21 M, 10F; 39-86 anni) di cui 15 di tipo intestinale<br />
e 6 di tipo diffuso sec. Lauren.<br />
Risultati. SOX9 era espresso nelle ghiandole intestinali metaplastiche<br />
con la stessa distribuzione delle ghiandole intestinali<br />
normali. In 12/21 carcinomi gastrici abbiamo osservato<br />
una positività nucleare di SOX9 > 60% delle cellule neoplastiche<br />
ed indipendentemente dall’istotipo. Nella maggior parte<br />
dei casi la positività di SOX9 era confinata alla periferia<br />
dei nidi neoplastici e agli emboli. CDX2 era espresso in circa<br />
il 70% dei carcinomi gastrici in una percentuale variabile<br />
di cellule. In 5/21 casi abbiamo osservato una dissociazione<br />
tra l’espressione di CDX2 e quella di SOX9 nelle diverse<br />
aree della neoplasia. L’espressione nucleare di β-catenina era<br />
presente in 7/21 (30%) casi. Non abbiamo osservato una relazione<br />
tra l’espressione di SOX9 e quella di β-catenina nucleare.<br />
Conclusioni. Il nostro è il primo lavoro che dimostra che il<br />
fattore di trascrizione SOX9 è espresso nelle ghiandole intestinali<br />
metaplastiche dello stomaco e nei carcinomi gastrici.<br />
Contrariamente a quanto osservato nel carcinoma del colon,<br />
i nostri dati mostrano che nel carcinoma gastrico non c’è una<br />
diretta correlazione tra l’espressione nucleare di β-catenina e<br />
quella di SOX9, suggerendo un diverso meccanismo di controllo<br />
dell’espressione di questo gene.<br />
Un caso di melanoma maligno a sede anale<br />
A. Labate, M. Mamo, D. Cuppari, M. Sterrantino, P. Napoli<br />
S.C. Anatomia Patologica, Azienda Ospedale “Piemonte”,<br />
Messina<br />
Introduzione. Il melanoma anale è una neoplasia rara, costituendo<br />
lo 0,4-0,8% di tutte le lesioni maligne; l’1-3% di tutti<br />
i tumori in sede ano-rettale e lo 0,5-1% di tutti i melanomi.<br />
La massima incidenza si rileva tra la VI e VII decade di vita<br />
e colpisce entrambi i sessi con uguale frequenza presentando<br />
una maggiore incidenza nella razza bianca.<br />
Case report. Riportiamo un caso di melanoma anale in un<br />
soggetto di sesso maschile di 69 anni sottoposto a colonscopia<br />
per frequenti rettorragie e per l’evidenza all’esame ispettivo<br />
di una tumefazione mal delimitabile a circa 3 cm dalla<br />
rima anale. L’esame endoscopico ha messo in evidenza una<br />
lesione esofitica, apparentemente infiltrante di colorito bruno,<br />
microulcerata, che è stata bioptizzata. I frammenti della<br />
lesione pervengono alla nostra attenzione per la valutazione<br />
istologica e immunoistochimica. Ci sono successivamente<br />
pervenuti linfonodi inguinali e liquido di versamento.<br />
Materiali e metodi. Il materiale pervenuto è stato processato<br />
come di routine e la lesione anale è stata valutata in microscopia<br />
ottica ed in immunoistochimica (HMB45, Ckpan,<br />
e CD20).<br />
Risultati. Microscopia ottica: i vari frammenti di mucosa del<br />
canale anale presentano a ridosso della giunzione dermo-epidermica<br />
una neoformazione ad alta densità cellulare costituta<br />
da elementi poligonali di medie dimensioni, coesivi, con<br />
nuclei voluminosi con nucleoli prominenti e ampi citoplasmi<br />
con fine granulia. La lesione appare sepimentata da fini fasci<br />
fibrosi. Immunoistochimica: la neoformazione risulta intensamente<br />
positiva per HMB45 e negativa per Ckpan e CD20.<br />
L’esame citologico effettuato sul versamento metteva in evidenza<br />
un fondo intensamente ematico-granulocitario con presenza<br />
di rare cellule epiteliomorfe senza aspetti atipici; l’esame<br />
dei linfonodi inguinali non ha messo in evidenza ripetizioni<br />
metastatiche.<br />
Conclusioni. I melanomi anali sono particolarmente rari, generalmente<br />
danno metastasi ai linfonodi loco-regionali e costituiscono<br />
una importante causa di mortalità per la loro prognosi<br />
rapidamente infausta. La sopravvivenza media è intorno<br />
ai 25-28 mesi con una percentuale globale del 10% a 5 anni.<br />
La lesione giunta alla nostra osservazione è stata tipizzata<br />
in base alle caratteristiche morfologiche e immunoistochimiche<br />
come melanoma maligno del canale anale. Nel caso<br />
giunto alla nostra osservazione, il paziente è stato successivamente<br />
sottoposto a colectomia sec. Miles e decedeva a 18<br />
mesi dalla diagnosi.<br />
Bibliografia<br />
Ben-Izkako et al. Histopathology 2002;41:519-25.<br />
POSTERS<br />
Espressione di EGFR e timidilato sintetasi nel<br />
carcinoma rettale: correlazioni anatomocliniche<br />
e significato prognostico<br />
R. Del Sordo, A. Cavaliere, M. Lupattelli * , G. Bellezza, R.<br />
Colella, F. Cartaginese, C. Aristei * , L. Draghini * , A. Sidoni<br />
Istituto di Anatomia e Istologia Patologica, Università di Perugia;<br />
* Radioterapia Oncologica, Azienda Ospedaliera, Perugia<br />
Introduzione. Il recettore del fattore di crescita epidermico<br />
(EGFR) e la timidilato sintetasi (TS) sono stati ampiamente<br />
studiati nel carcinoma colon-rettale ai fini prognostici e predittivi.<br />
L’EGFR è espresso ad alti livelli nel 25-77% dei carcinomi<br />
del colon-retto associandosi ad una prognosi sfavorevole<br />
1 e a radioresistenza. La TS, enzima coinvolto nella sintesi<br />
del DNA, è intensamente espressa nel 30-70% dei carcinomi<br />
colon-rettali e, sebbene riconosciuta come fattore prognostico<br />
indipendente 2 , resta da definire il suo ruolo predittivo<br />
di sensibilità ad antimetaboliti quali il 5-fluorouracile.<br />
Lo scopo di questo studio è quello di valutare il significato<br />
prognostico dell’espressione di EGFR e della TS in una casistica<br />
di carcinomi del retto trattati con chirurgia radicale e<br />
con chemio-radioterapia adiuvante.<br />
Metodi. Sono stati reclutati 120 pazienti con adenocarcinoma<br />
del retto in stadio II-III sottoposti a chirurgia radicale e successiva<br />
chemio-radioterapia adiuvante. Il follow-up medio è<br />
stato di 103 mesi (range 6-196 mesi). L’espressione di EGFR e<br />
della TS è stata determinata con metodica immunoistochimica<br />
valutando semiquantitativamente la percentuale di cellule positive<br />
e l’intensità dell’immunomarcatura. Il livello di espressione<br />
è stato correlato con i principali parametri anatomo-cli-